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I barbari credono fermamente che la delocalizzazione obbedisca solo a criteri di risparmio sul costo del lavoro. É un’idea fissa, dura a morire, come tutte le idee dominanti coercitive ossessive. Infatti è un modo di pensare patologico, perché avulso dalla realtà contingente. Il nemico di ogni iniziativa produttiva ha un solo nome: burocrazia. Plantigrada, irresponsabile, tesa solo a tutelare sé stessa, tetragona al più elementare buon senso, inutile per non dire dannosa. É il vero cancro dell’Italia.
Di oggi la dichiarazione del dr. Giorgio Squinzi: «Anche oggi mi hanno offerto il Canton Ticino per il nuovo head quarter aziendale: se le lungaggini burocratiche mi fanno aspettare 4-5 anni, ci penso». Quattro o cinque anni per ottenere un permesso lecito? Ma siamo diventati pazzi furiosi?
Quando le Autorità svizzere te lo concedono in un amen? E non si venga a dire che in Svizzera non si pagano le tasse oppure che i dipendenti guadagnano da fame e non hanno tutele sufficienti. Renzi, se ci sei, batti un colpo!
Se lo dice il Ministro Delrio potremmo anche credergli.
Giuseppe Sandro Mela.
«Non credevo che la palude burocratica fosse cosi’ paludosa. Occorre uno tsunami di riforme per liberare l’Italia dall’anomalia di avere una pubblica amministrazione elefantiaca e poco efficiente. La burocrazia costa miliardi a causa della non semplificazione dell’intero sistema». Se lo dice il Ministro Delrio, braccio destro del premier Renzi, non dovremmo avere alcun motivo per non credergli. Tuttavia è una vita che chiunque lavori in proprio, come artigiano, commerciante, professionista, imprenditore od agricoltore si deve battere quotidianamente con «la palude burocratica», causa prima dell’attuale depressione. Però, si faccia attenzione, molta attenzione. Se è cosa doverosa deburocratizzare, semplificare le procedure di ogni tipo e livello, snellire tutti gli apparati burocratici dello stato, ciò non è sufficiente. É altrettanto necessario mutare la mentalità e l’ideologia che sottende la massiccia presenza dello stato nella vita del Cittadino Contribuente, limitandone severamente la libertà economica. Senza procedere anche a questa vera e propria rivoluzione culturale non si andrà molto lontano. Occorre prendere atto che tutte le forme culturali che propongono o sostengono l’ingerenza statale nella vita produttiva, dal comunismo al socialismo alla socialdemocrazia, sono forme inadeguate a gestire una moderna Collettività. Non si risolve nulla riducendone la portata: occorre abbandonarle, piaccia o non piaccia. Che lo stato debba legiferare e dare norme è cosa ragionevole, specie nei settori di sua squisita competenza, come l’esercito, la politica interna ed estera, e, forse, anche la giustizia. Ma basterebbero poche leggi e norme facilmente comprensibili a qualsiasi Cittadino. Testi unici, ecco cosa potrebbe essere veramente utile, e tutti di facilissima applicazione. Tutta la restante burocrazia dovrebbe essere semplicemente abolita. Che senso ha avere rigorosissime leggi sulle licenze, quando poi il burocrate corrotto le concede solo a chi vuole, ossia a chi lo ha prezzolato? Si pensi un pochino al risultato sconvolgente delle elezioni amministrative francesi, delle quali si è concluso testé il primo turno. Il partito socialista francese ha subito una débâcle terrificante ed il Presidente Hollande ne esce con le ossa rotte.
Le ruote della storia hanno girato direzione.
Asca. 2014-03-24. Governo: Delrio, sara’ tsunami contro burocrazia e Senato a costo zero. (ASCA) – Roma, 24 mar 2014 – ”Non credevo che la palude burocratica fosse cosi’ paludosa. Occorre uno tsunami di riforme per liberare l’Italia dall’anomalia di avere una pubblica amministrazione elefantiaca e poco efficiente. La burocrazia costa miliardi a causa della non semplificazione dell’intero sistema”. Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio in un’intervista al Messaggero. Sui tagli e le riforme, annuncia Delrio, ”la sede del governo dara’ per prima l’esempio che si puo’ essere piu’ sobri, piu’ semplici e piu’ efficienti’. Stiamo per presentare un piano di revisione della spesa di Palazzo Chigi, entro pochi giorni renderemo pubblico questo progetto”. In merito alla riforma del Senato, ”la proposta del governo restera’ quella del superamento del bicameralismo”, ribadisce Delrio. ”Senato come assemblea autorevole delle autonomie, ma non ad elezione diretta, senza costi – assicura – e rafforzata dalle proposte di sindaci e Regioni”. Nella Pubblica Amministrazione, prosegue, ”stiamo lavorando per superare le inefficienze e per abbattere i costi della burocrazia. E occorre impegnarsi per tagliare i privilegi di dirigenti e strutture apicali”. Quanto alle retribuzioni dei manager, ”quando gli stipendi superano certi livelli, occorre riflettere. La sobrieta’ – osserva – e’ un valore non solo sotto l’aspetto del risparmio ma anche per quanto riguarda la fiducia dei cittadini verso la classe politica e la classe dirigente in generale”.