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M5SL'onestà tornerà di moda
Buon giorno e BELLIbekkibrutti
Spread in salita dopo le parole di Renzi
Lo spread Btp/Bund è tornato a salire toccando un massimo intraday a 184,486 bps (massimo dal 2014), trattando ora a 176,818 rispetto ai 173,294 di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è infatti penalizzato dall'incertezza sull’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Si teme che un’eventuale vittoria del “NO” possa mettere in crisi il sostegno all’attuale governo e, in particolare, il processo avviato di riforme strutturali utili a sostenere la crescita italiana nel lungo termine. E’ chiaro che in questo momento il Paese necessità di stabilità, come confermano anche i pareri delle principali agenzie di rating. Nei collocamenti di venerdì il Tesoro ha registrato una domanda debole sulle scadenze 2040 e 2047, pagando un tasso di rendimento in emissione pari al 2,163%, il più alto dal luglio 2015. I titoli italiani risultano infatti penalizzati anche contro la Spagna, con lo spread che si è allargato a 54 bps, il livello maggiore dal 2012. Negative le performance del mercato obbligazionario globale, soprattutto per i paesi emergenti, in seguito all’aumento dei rendimenti della scorsa settimana, con i fondi ad alta Duration che hanno registrato le perdite maggiori (si stima intorno ai 17,7 miliardi di dollari, fonte Marketwatch). E’ chiaro dunque che eventuali azioni della Bce dovrebbero fornire un beneficio ai titoli di Stato dell'Eurozona. Nel frattempo, sul fronte italiano, la ripresa dell’inflazione di ottobre si è confermata solo un caso isolato, con i prezzi al consumo rivisti dall’Istat in diminuzione dello 0,1% m/m e dello 0,2% a/a. Questa situazione è riconducibile all’andamento negativo del settore dei beni energetici, in diminuzione del 3,6%. (riproduzione riservata)
Btp future: minimo di breve termine a 132,34 punti
Nella seduta di lunedì il Btp future (scadenza dicembre 2016) è sceso fino ad un minimo di 132,34 punti prima di iniziare un importante recupero intraday che ha riportato le quotazioni a ridosso di 133,80. La situazione tecnica rimane precaria, (con i vari indicatori direzionali, Macd e SAR, che si trovano ancora in posizione short) ma il forte ipervenduto di brevissimo termine può impedire un ulteriore cedimento e favorire una pausa di consolidamento. Un rimbalzo dovrà affrontare un primo ostacolo a 135,05-135,10 e una seconda barriera a 135,80. Prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà comunque necessaria un’adeguata fase laterale di riaccumulazione. (riproduzione riservata)
Gianluca Defendi
Buon giorno e BELLIbekkibrutti
Spread in salita dopo le parole di Renzi
Lo spread Btp/Bund è tornato a salire toccando un massimo intraday a 184,486 bps (massimo dal 2014), trattando ora a 176,818 rispetto ai 173,294 di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è infatti penalizzato dall'incertezza sull’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Si teme che un’eventuale vittoria del “NO” possa mettere in crisi il sostegno all’attuale governo e, in particolare, il processo avviato di riforme strutturali utili a sostenere la crescita italiana nel lungo termine. E’ chiaro che in questo momento il Paese necessità di stabilità, come confermano anche i pareri delle principali agenzie di rating. Nei collocamenti di venerdì il Tesoro ha registrato una domanda debole sulle scadenze 2040 e 2047, pagando un tasso di rendimento in emissione pari al 2,163%, il più alto dal luglio 2015. I titoli italiani risultano infatti penalizzati anche contro la Spagna, con lo spread che si è allargato a 54 bps, il livello maggiore dal 2012. Negative le performance del mercato obbligazionario globale, soprattutto per i paesi emergenti, in seguito all’aumento dei rendimenti della scorsa settimana, con i fondi ad alta Duration che hanno registrato le perdite maggiori (si stima intorno ai 17,7 miliardi di dollari, fonte Marketwatch). E’ chiaro dunque che eventuali azioni della Bce dovrebbero fornire un beneficio ai titoli di Stato dell'Eurozona. Nel frattempo, sul fronte italiano, la ripresa dell’inflazione di ottobre si è confermata solo un caso isolato, con i prezzi al consumo rivisti dall’Istat in diminuzione dello 0,1% m/m e dello 0,2% a/a. Questa situazione è riconducibile all’andamento negativo del settore dei beni energetici, in diminuzione del 3,6%. (riproduzione riservata)
Btp future: minimo di breve termine a 132,34 punti
Nella seduta di lunedì il Btp future (scadenza dicembre 2016) è sceso fino ad un minimo di 132,34 punti prima di iniziare un importante recupero intraday che ha riportato le quotazioni a ridosso di 133,80. La situazione tecnica rimane precaria, (con i vari indicatori direzionali, Macd e SAR, che si trovano ancora in posizione short) ma il forte ipervenduto di brevissimo termine può impedire un ulteriore cedimento e favorire una pausa di consolidamento. Un rimbalzo dovrà affrontare un primo ostacolo a 135,05-135,10 e una seconda barriera a 135,80. Prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà comunque necessaria un’adeguata fase laterale di riaccumulazione. (riproduzione riservata)
Gianluca Defendi