Con Berlusconi più tasse. Ecco i numeri
inShare1
La promessa agli italiani è sempre la stessa:
“Meno Tasse per Tutti”.
Ad ogni campagna elettorale Berlusconi ha sempre fatto della riduzione delle tasse il suo cavallo di battaglia.
Oggi non e' andata diversamente dalle altre volte.
Eppure durante i suoi anni di Governo di riduzione della pressione fiscale non vi è traccia, tutt’altro.
Al contrario
nel 2011 vara una manovra che contribuisce drasticamente ad aumentare la pressione fiscale per gli anni a venire.
Il 22 settembre 2011, l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme al Ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti, firma la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF), da cui emerge l’eredità pesantissima lasciata al governo dei tecnici.
Il
DEF è il documento ufficiale all'interno del quale vengono messe per iscritto tutte le politiche economiche e finanziarie selezionate, decise e stabilite dal Governo in carica. La nota d’aggiornamento al DEF contiene le eventuali variazioni degli obiettivi programmatici individuati dal DEF e delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il restante periodo di riferimento.
I dati sono chiari: con la tavola 7b di pagina 15 della
Nota di aggiornamento del DEF 2011 si presentano le previsioni per il triennio 2012-14 sulla pressione fiscale:
43,8% nel 2012, 43,9% nel 2013, e 43,7% nel 2014
Numeri che già farebbero impallidire il più convinto dei berlusconiani.
Ma non è tutto: nella riga sottostante si nota l’astuto stratagemma architettato dal creativo Tremonti.
Infatti, seguendo una procedura alquanto inusuale, la voce pressione fiscale non include il maggior gettito atteso dalla riduzione delle agevolazioni fiscali e assistenziali, stabilita dal DL 98/2011. Riduzioni del 5% nel 2012 e del 20% a decorrere dal 2013 che avrebbero dovuto produrre risorse pari a 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di euro a decorrere dal 2014.
Sommando i dati relativi alla riduzione delle agevolazioni fiscali
(0,2% nel 2012, 1% nel 2013, 1,2% nel 2014) ai dati della pressione fiscale parziale
(43,8% nel 2012, 43,9% nel 2013, e 43,7% nel 2014), si ottiene il dato completo della pressione fiscale prevista dal governo Berlusconi in seguito alla sue scelte economiche e finanziare: 44% nel 2012, 44,9% nel 2013, 44,9% nel 2014.
Prendendo in considerazione soltanto l’azione dell’ultimo governo Berlusconi e le sue previsioni, possiamo affermare che
le ultime manovre del 2011 hanno portato la pressione fiscale dal 42,6% del 2008 al 44,9% del 2013. In sintesi un aumento del 2,3%.
Attenendoci alle previsioni del Governo Berlusconi nell’ultimo decennio la pressione fiscale è passata
dal 40,4% del 2002 al 44,9% per il 2013.
Si tratta di un incremento del 4,5% nel periodo 2002-2013. In questo periodo il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi ha governato per ben 8 anni.