A proposito di dati macro alle 9 è prevista la seconda lettura dell’inflazione anno su anno di febbraio della Spagna (consenso 2,9% contro 3,4% di gennaio). Alle 13:30 serie di dati Usa importanti: richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione (stima 281 mila contro 217 mila della scorsa settimana), vendite al dettaglio mese su mese di febbraio (consenso +0,3% contro -0,8% di gennaio) e prezzi alla produzione mese su mese di febbraio (consenso +0,3%, invariato rispetto a gennaio). «Questi ultimi, in particolare, sono importanti per capire la possibile dinamica dei prezzi al consumo», aggiunge Tognoli.
In forte calo (dato pubblicato il 13 marzo) la variazione della produzione industriale mese su mese di gennaio dell’Europa, che ha fatto segnare un -3,2% (-1,8% atteso e +1,6% a dicembre), che porta la variazione anno su anno a -6,7% (-1,9% atteso e +0,2% a dicembre). «Nonostante la Bce non abbia tra i suoi obiettivi l’andamento economico, il trend fortemente negativo dei dati suggerirebbe di ridurre i tassi già nel prossimo meeting dell’11 aprile e quindi prima della Fed», sostiene Tognoli. «Non siamo, tuttavia, confidenti che la Bce possa agire prima della Fed, nonostante il governatore della Banca di Francia e membro della Bce, Villeroy de Galhau, abbia sostenuto che la Bce inizierà a tagliare i tassi in primavera, quindi tra aprile e giugno, poiché la vittoria contro l’inflazione è in vista». Numerosi gli interventi di membri della Bce: alle 10:30 è atteso il discorso di Elderson, alle 12 quello di Schnabel, alle 19 quello di de Guindos e alle 19:30 quello di Stournaras.