NON domina solo l'Italia ma è sempre stata così e anche oggi si comporta secondo la sua natura. Solo gli USA non lo capiscono
Come gli inglesi hanno scatenato la guerra civile americana
di
Richard Poe
(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/come-gli-inglesi-hanno-scatenato)
“Sono l'ultimo presidente degli Stati Uniti”, disse James Buchanan il
20 dicembre 1860.
La Carolina del Sud si era appena separata dall'Unione; altri dieci stati l'avrebbero seguita.
Se Buchanan fosse rimasto in carica, non c'è dubbio che avrebbe lasciato andare il Sud.
Gli Stati Uniti avrebbero cessato di esistere 160 anni fa.
“E allora?” potrebbero ribattere alcuni lettori. “Buchanan aveva ragione. Non c'è nulla di sacro nell'Unione. Se gli stati vogliono separarsi, che lo facciano”.
Un recente sondaggio del Center for Politics dell'Università della Virginia afferma che il 41% dei sostenitori di Biden e il 52% dei sostenitori di Trump sono a favore della secessione.
Sebbene questi numeri possano essere esagerati, la tendenza è chiara.
Con l'aumento delle tensioni tra stati “rossi” e “blu”, molti americani sono giunti alla conclusione che convivere con i nostri litigiosi connazionali non valga più la pena.
Molti sperano che una separazione pacifica – il “divorzio nazionale”, come lo chiamano – possa permettere agli americani di separarsi amichevolmente, senza spargimento di sangue.
Ma sarà così? La storia suggerisce il contrario.
Storia dimenticata
Nel 1861 la secessione non portò la pace, portò direttamente alla guerra civile.
La guerra scoppiò per lo stesso motivo di sempre, perché gli uomini potenti la volevano e ne traevano vantaggio.
Un vecchio detto recita: “Quando due cani litigano, un terzo cane si prende l'osso”.
Nel 1861 il terzo cane era la Gran Bretagna.
La Gran Bretagna aveva un forte interesse a disgregare l'Unione, che considerava un concorrente per il predominio globale. Il piano della Gran Bretagna era quello di spartire gli Stati Uniti in sfere di influenza coloniali, da distribuire tra le grandi potenze europee.
Se gli inglesi avessero avuto successo, sia il Nord che il Sud avrebbero perso la loro indipendenza.
Questo fatto – un tempo ampiamente noto agli americani – è stato cancellato dai nostri libri di storia.
Prima di precipitare a capofitto nella Guerra Civile 2.0, potrebbe essere saggio riscoprire la storia dimenticata della lotta di Lincoln contro l'intervento straniero.
Sarebbe sciocco cadere nella stessa trappola due volte.
L'appello di Seward per la guerra
Il 1° aprile 1861 la Guerra Civile non era ancora iniziata. Quel giorno il Segretario di Stato, William Seward, redasse un memorandum a Lincoln chiedendogli di agire contro “l'intervento europeo”.
“Chiederei immediatamente spiegazioni categoriche a
Francia e Spagna”, scrisse Seward. “Chiederei spiegazioni a
Gran Bretagna e Russia [...] e se non si ricevessero spiegazioni soddisfacenti da Spagna e Francia,
convocherei il Congresso e dichiarerei loro guerra”.
Le preoccupazioni di Seward erano legittime.
Constatando la debolezza dell'America, le potenze straniere avevano iniziato a mettere in discussione la Dottrina Monroe, che proibiva l'intervento europeo nelle Americhe.
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La Spagna aveva annesso la sua ex-colonia di Santo Domingo il 18 marzo, aumentando deliberatamente la guarnigione cubana a 25.000 uomini.
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La Francia stava agitando le armi per Haiti e altre colonie perdute.
-Nel frattempo i
diplomatici britannici si stavano impegnando a fondo per riunire Spagna, Francia e Russia in una coalizione abbastanza forte da costringere Lincoln a riconoscere la Confederazione.
Questi intrighi violavano palesemente la Dottrina Monroe, ma a nessuno importava più cosa pensasse l'America. Gli Stati Uniti stavano andando in pezzi.
“I nostri dissensi interni stanno producendo i loro frutti”, scrisse il
New York Times il 30 marzo 1861. “Il terrore del nome americano è svanito e le potenze del Vecchio Mondo stanno accorrendo al banchetto da cui il grido della nostra aquila le aveva finora spaventate. Stiamo iniziando a subire le conseguenze di essere una potenza debole e disprezzata”.
Quando Seward scrisse il suo promemoria a Lincoln, l'attacco a Fort Sumter sarebbe arrivato entro undici giorni. Il primo colpo della nostra Guerra Civile non era ancora stato sparato.
Ciononosante le potenze d'Europa erano già pronte a combattere.
La Gran Bretagna era la capofila
La Gran Bretagna era la forza trainante di questi complotti. Gli inglesi pianificavano la caduta dell'America da anni.
L'Inghilterra non fece mistero delle sue ambizioni in Nord America.
Il 3 gennaio 1860 il londinese Morning Post chiese senza mezzi termini il ripristino del dominio britannico in America.
Il
Post era noto per essere il portavoce di Lord Palmerston, Primo Ministro britannico. Infatti si vociferava che lo stesso Palmerston scrivesse di tanto in tanto editoriali non firmati per il giornale.
Se Nord e Sud si fossero separati, affermava il
Morning Post il 3 gennaio 1860, le colonie del Nord America britannico (in seguito unite nel Dominion del
Canada) avrebbero “detenuto l'equilibrio di potere sul continente”. Il Canada si sarebbe trovato in una posizione di forza per annettere le contese frazioni degli ex-Stati Uniti.
Il primo obiettivo avrebbe dovuto essere Portland, nel Maine, suggeriva il
Post. Strategicamente situato al capolinea della Grand Trunk Railway canadese, il porto di Portland forniva al Canada l'accesso all'Atlantico durante i mesi invernali, quando tutti i porti sul fiume San Lorenzo erano ghiacciati.
Perché lasciare una risorsa così vitale in mani americane?
“Per motivi militari, oltre che commerciali, è ovviamente necessario”, sosteneva il
Morning Post, “che il Nord America britannico disponga sull'Atlantico di un porto aperto tutto l'anno [...]”.
Il quotidiano raccomandava che lo stato del Maine si unisse volontariamente all'Impero britannico, una volta crollata l'Unione. “Il popolo di quello Stato, in vista del profitto commerciale, dovrebbe offrirsi di essere annesso al Canada”, suggeriva.
Il
Post prevedeva che il crescente potere del Canada in un mondo post-americano avrebbe presto portato a ulteriori annessioni, culminando in quello che il giornale definiva
“il ripristino di quell'influenza che più di ottant'anni fa l'Inghilterra non avrebbe dovuto perdere”.
Con queste parole il
Morning Post chiarì di essere favorevole al ritorno del dominio britannico in America, esattamente del tipo di cui l'Inghilterra aveva goduto “più di ottant'anni fa” (prima del 1780, ovviamente).
Il piano britannico per una guerra per procura [la storia continua a ripetersi tramite la NATO]
La minaccia di riconquista sul
Morning Post non era vana. Infatti quel piano ebbe quasi successo.
Sappiamo da altre fonti, tra cui la corrispondenza diplomatica, che
l'Inghilterra progettava di utilizzare la Confederazione per combattere una guerra per procura contro gli Stati Uniti.
Una volta esaurite le forze americane, la Gran Bretagna e i suoi alleati europei intendevano chiedere una mediazione internazionale per porre fine alla guerra [i famosi PACIFINTI]
Se Lincoln avesse rifiutato, la Marina britannica avrebbe rotto il blocco dell'Unione e liberato il Sud, costringendo così Lincoln al tavolo delle trattative, che gli piacesse o no.
Gli arbitri avrebbero diviso gli Stati Uniti in due Paesi separati,
il Nord e il Sud.
In seguito progettarono di frammentare ulteriormente gli Stati Uniti
in quattro o più mini-stati, troppo deboli per resistere alla ricolonizzazione.
Supporto militare britannico alla Confederazione
Il primo passo del piano britannico fu quello di esaurire le forze americane attraverso la guerra civile. Per raggiungere questo obiettivo, la Gran Bretagna divenne il principale fornitore di armi e rifornimenti per i ribelli del Sud.
Il 13 maggio 1861 la regina Vittoria emanò un proclama che concedeva lo status di belligerante alla Confederazione: ciò significava che le navi da guerra ribelli potevano ora operare legalmente dai porti britannici.
I costruttori navali britannici fornirono ai Confederati una marina moderna. Molte delle migliori navi da guerra ribelli furono assemblate nei cantieri navali britannici, finanziate da obbligazionisti britannici e, in alcuni casi, con equipaggi britannici.
I predoni confederati paralizzarono la navigazione unionista, affondandone quasi un migliaio. Un predone, la
CSS Alabama, costruita in Gran Bretagna, distrusse 65 navi mercantili e da guerra unioniste in due anni, fino al suo definitivo affondamento nel giugno del 1864. L'equipaggio dell'
Alabama era composto per lo più da britannici.
l supporto tecnico britannico si rivelò fondamentale anche nella costruzione di una fabbrica di polvere da sparo ad Augusta, in Georgia, nel 1861. Era l'unica struttura del genere nel Sud; senza di essa i Confederati non avrebbero avuto polvere da sparo.
..... CONTINUA