tontolina
Forumer storico
Il dott. Penati Ceo di Atlante ha chiaramente detto che la responsabilità del problema bancario iraliano e da far risalire al gov. assassino di MONTI
molte persone si sono suicidate
molte altre invece hanno preferito lasciare l'Italia .... sia pensionati che "fior di cervelli di prim'orsine"
La popolazione italiana si riduce. Non succedeva da 90 anni
Secondo l'Istat al 31 dicembre i residenti erano in tutto 60.665.551, 130mila in meno rispetto al 2014. 147mila italiani sono emigrati, e gli stranieri immigrati non compensano le uscite
10/06/2016
roberto giovannini
Evidentemente il trionfalismo con cui si annuncia la ripresa economica, la riduzione delle tasse e l’aumento dei posti di lavoro non basta a convincere gli italiani che - messi alle strette da una situazione economica e sociale che non sembra loro accettabile - decidono di emigrare. Secondo i dati Istat del bilancio demografico nazionale, al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri (l’ 8,3% dei residenti a livello nazionale, il 10,6% al Centro-nord). Ma la notizia è un’altra: nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni, con un saldo complessivo che risulta negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana - 141.777 residenti in meno - la popolazione straniera aumenta di 11.716.
Le cause di questo fenomeno: la diminuzione delle nascite, la morte di molti italiani in età avanzata, l’emigrazione di giovani italiani e la riduzione dei flussi migratori verso l’Italia. Risultato, la popolazione che risiede in Italia è diminuita.
MENO NASCITE, PIÙ MORTI
La diminuzione delle nascite, ahinoi, è in atto dal lontano 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72mila stranieri (14,8% del totale). I decessi al contrario sono stati oltre 647mila, quasi 50mila in più rispetto al 2014. Si tratta di un incremento sostenuto, da attribuire a fattori sia strutturali sia congiunturali. L’eccesso di mortalità ha riguardato i primi mesi dell’anno e soprattutto il mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato.
LA POPOLAZIONE INVECCHIA. IN MEDIA ABBIAMO 44,7 ANNI
Non si arresta il trend di invecchiamento della popolazione residente: l’età media è 44,7 anni. Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 66 mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto più ampio e pari a 227.390 unità.
MENO IMMIGRATI, PIÙ EMIGRATI ITALIANI
Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono stati 280mila, stranieri nel 90% dei casi. Gli italiani che rientrano dopo un periodo di emigrazione all’estero sono soltanto 30mila. Al contrario, circa 147mila persone hanno lasciato il nostro Paese nel 2015, di cui oltre 100mila di cittadinanza italiana. Tra questi è sempre più rilevante il numero di nati all’estero: più di 20mila nel 2014 e circa 25mila (dato stimato) nel 2015. Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d’origine dopo aver trascorso un periodo in Italia ed aver acquisito la cittadinanza italiana. A questi andrebbero inoltre sommati gli eventuali figli nati in Italia, che fanno parte dello stesso nucleo familiare interessato dal trasferimento di residenza all’estero.
DAL SUDAMERICA PER IL PASSAPORTO, E POI VIA
Le variazioni di cittadinanza per paese di nascita fanno ipotizzare un comportamento tipico dei cittadini provenienti da Paesi dell’America latina, con avo italiano, i quali sperimentano un brevissimo periodo di residenza nel nostro Paese, al solo fine di acquisire la cittadinanza «iure sanguinis» presentando le necessarie certificazioni in Anagrafe. Così come per l’anno precedente, nel 2015 le iscrizioni dall’estero riguardano in misura leggermente prevalente gli uomini (53,9%), contrariamente a quanto avvenuto in tutto il decennio precedente, quando erano in maggioranza donne. Rispetto al 2014 aumentano sia gli immigrati che gli emigrati ma con intensità diverse: mentre i flussi in entrata dall’estero registrano solamente lo 0,9% in più, le emigrazioni crescono di quasi 8 punti percentuali. Il saldo tra i flussi in entrata e in uscita è pari a 133mila unità. Suddividendo per cittadinanza emerge che il bilancio è negativo per gli italiani (-72mila) e positivo per gli stranieri (+205mila). Tuttavia, se si analizzano tutte le voci registrate nel movimento anagrafico, si può osservare che molte persone, in particolare straniere, vengono cancellate dall’anagrafe per irreperibilità o per scadenza del permesso di soggiorno. Si tratta di posizioni anagrafiche relative a cittadini stranieri che non sono più nel nostro Paese pur non avendo comunicato l’emigrazione all’estero; queste posizioni vengono quindi cancellate d’ufficio . Se le cancellazioni d’ufficio per irreperibilità o per scadenza del permesso di soggiorno fossero sommate ai cancellati per l’estero si otterrebbe una stima del saldo migratorio sensibilmente diversa e pari a +47mila unità; lo scorso anno lo stesso saldo era di circa 82mila unità.
200 NAZIONALITÀ PRESENTI IN ITALIA, TOP I RUMENI
Sono circa 200 le nazionalità presenti nel nostro Paese: per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un Paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (22,9%) seguita da quella albanese (9,3%).