Anche se devo ammettere che non è tutto suo questo bel cetriolo
Il Parlamento boccia il taglio degli stipendi, ancora intatti i costi della politica
Ce l'hanno fatta anche stavolta. Mentre chiedono sacrifici agli italiani, gli onorevoli mantengono il loro stipendio intatto, e i
costi della politica non cambiano. Perchè è stato dichiarato "
inammissibile" l'emendamento al decreto sviluppo che proponeva di
ridurre gli
stipendi dei
parlamentari, investendo questo notevole taglio nelle opere di sviluppo e crescita.
Invece l'istanza, portata avanti dalla senatrice Pd
Leana Pignedoli, è stata cassata dalla
Commissione industria del
Senato, che sta vagliando l’ammissibilità o meno dei circa 1.800 emendamenti presentati.
I parlamentari votano no, negando al Paese la possibilità di investire una quota sulla crescita e l'occupazione giovanile. Era quanto deciso dall'emendamento bocciato: "Al fine di reperire, attraverso la riduzione del costo della rappresentanza politica nazionale, maggiori risorse da destinare al sostegno delle politiche per la crescita e l'
occupazione giovanile, il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto ai membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non può superare la media ponderata rispetto al Pil degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai membri dei Parlamenti nazionali dei sei principali Stati dell'Area Eur