il mondiale che vinse nell'82 era figlio del mondiale sfiorato nel '78 e di una grande squadra che ne dava l'impronta (la Juve di Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Rossi)e che aveva fame di vittoria. Lui riuscì ad inserire molto bene i pezzi mancanti (Collovati, Oriali, Conti, Antognoni, Graziani e Altobelli), poi i giocatori e la forma fisica straordinaria di quei giorni, fecero il resto. Il periodo è stato magnifico, indimenticabile per noi sportivi, perchè abbiamo sconfitto le 2 formazioni più forti al mondo (Argentina di Maradona e Brasile di Zico, Socrates, Falcao, Eder, Junior, Cerezo solo per citarne alcuni) seppur senza fare un gran gioco, solo difesa e contropiede manovrato. Poi, incontrando Polonia e Germania, nettamente a noi inferiori, sulla scia dell'entusiamo, non potevamo non vincere; lì finiscono le vittorie di Bearzot, successivamente, guardando solo l'allenatore, fu tutta discesa, dalla mancata qualificazione alla fase finale dell'europeo al mondiale del Messico finito male.
Ma quello che invece va ricordato di quest'uomo (che traspare chiaramente dalle dichiarazioni commosse dei "suoi" giocatori e di coloro che lo conoscevano bene) è il rigore morale, la serietà e l'impegno, che devono essere d'insegnamento per i giovani sportivi; un saluto al vecio "Enzo"