Class Action Parmalat - Primi rimborsi in vista

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Mentre in Italia si dibatte su quale modello di class action sia più utile, dai tanto vituperati Stati Uniti d'America arrivano le prime buone notizie sul fronte della Class Action Parmalat.

L'idea di avviare una class action dagli Stati Uniti per il caso Parmalat fu promossa per prima in Italia dall'Aduc fin dal 22 Gennario 2004 (1). Fra l'incredulità generale ("siamo sicuri che un cittadino italiano possa azionare una class action in America?", era la domanda più frequente dei giornalisti) furono raccolte oltre 8.000 adesioni di risparmiatori per un controvalore di 47 milioni di euro di danni subiti (2). Come previsto dalla procedura Usa, insieme alla nostra iniziativa ne furono presentate altre concorrenti che si candidavano a rappresentare la classe. Furono designati come rappresentanti della classe ( "Lead Plaintiffs" ) la "Hermes Focus Asset Management" (britannica) per gli azionisti ed un gruppo di investitori istituzionali (tra i quali la Società Cattolica di Partecipazioni spa) per gli obbligazionisti. La nostra iniziativa, quindi, pur non sfociando nella nomina di un Lead Plaintiffs fu molto importante per rendere questo importante strumento di risarcimento danni accessibile a tutti i risparmiatori italiani coinvolti.

E' di oggi la notizia che Credit Suisse Group e Banca Nazionale del Lavoro hanno raggiunto un accordo (che dovrà essere sottoposto al Giudice) il quale prevede il risarcimento da parte di questi istituti di circa 20 milioni di euro ciascuno.
Non si conoscono ancora i dettagli dell'accordo, ma dalle prime informazioni dovrebbe riguardare esclusivamente gli azionisti (gli obbligazionisti probabilmente seguiranno a ruota). Ricordiamo che gli azionisti –a differenza degli obbligazionisti– non hanno ancora visto un euro del danno subito e, di fatto, la class action USA per loro è lo strumento più efficiente per sperare di avere un risarcimento di una qualche consistenza ed in tempi ragionevoli.

Per capire l'importanza di ciò che accade grazie al sistema Usa di class action è bene fare alcune considerazioni.
In questi giorni, in Italia, si sta riaccendendo la discussione sull'introduzione della azione giudiziaria collettiva. Il Governo, per bocca del ministro Pierluigi Bersani, sembra intenzionato a non voler fare una cosa "all'americana" mentre pare esservi, in perfetto stile corporativo, la disponibilità ad allargare il giro delle associazioni "sedute al tavolo".
L'intento principale non sembra quello di perseguire gli interessi dei singoli cittadini-consumatori, quanto dei loro rappresentanti (o presunti tali). Dire che poi si favoriscano e si creino le corporazioni, è solo una conseguenza logica.
Il modello Usa della class action ha certamente degli aspetti da migliorare e molti dei progetti di legge attualmente presenti in Parlamento che vi si ispirano (come quello scritto dall'Aduc e depositato dagli onorevoli Donatella Poretti e Daniele Capezzone) prevedono profonde differenze, rimane però l'impianto complessivo: fornire ad ogni singolo cittadino-consumatore il potere di citare in giudizio un presunto responsabile di un illecito che ha coinvolto più cittadini. Qualora il giudice accerti come fondati i fatti costitutivi di questa iniziativa, il responsabile del danno dovrà essere costretto a pagare, direttamente, per effetto dell'azione collettiva.

Il modello previsto dal Governo, invece, prevede che solo un ristretto numero di soggetti possa avviare l'azione collettiva. Non c'è, inoltre, alcun meccanismo di controllo dell'azione da parte dei danneggiati. Non considera neppure l'ipotesi di più azioni concorrenti. Non prevede il rimborso automatico del danno, ma obbliga ciascun singolo danneggiato ad avviare una propria azione legale successiva all'eventuale vittoria dell'azione collettiva.
Ci sembra che la notizia dei rimborsi in arrivo sia la migliore risposta che si possa dare al ministro Bersani in tema di class action "all'americana".

(1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=76121
(2) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=79318

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:down: :down: :down: Cosa potevamo aspettarci da un CCComunista come Bersani,poi bisogna ricordare alle persone che questi signori dei DS sono i padroni del MONTE DEI PASCHI DI SIENA la banca dei prodotti scandalo MY WAY 4 YOU quindi figuratevi quale voglia hanno di difendere i risparmiatori.
Mandiamoli a casa.
Evviva gli USA almeno in quel paese chi truffa la gente e viene scoperto PAGA.
 
Giuseppe una domanda, da trader e dalla tua esperienza di borsa, parmalat oggi sale ancora, le news sui giornali on-line dicono che sale anche per via di questa notizia dei primi accordi sui rimborsi nella class action
Ma secondo te ... il mercato, l'ha capito che PARMALAT spa NON beneficia di questi e anzi che Parmalat spa è tra i DEFENDANT cioè gli accusati nella class action???????? :rolleyes:
 
No :D

Ci sono, comunque, anche processi dove Parmalat chiede i danni a banche ed intermediari. Non a caso, gli analisti stimano il valore futuro delle azioni in base alle ipotesi di risarcimento possibile.
 
giuseppe.d'orta ha scritto:
No :D

Ci sono, comunque, anche processi dove Parmalat chiede i danni a banche ed intermediari. Non a caso, gli analisti stimano il valore futuro delle azioni in base alle ipotesi di risarcimento possibile.

Gli analisti stimano il valore futuro in base a:
1 Revocatorie
2 Risarcimenti
(piu ovviamente il valore industriale)

Come saprai le revocatorie sono sicure, ad esempio BPI in italia e altri che non ricordo hanno gia sganciato...

Ma i risarcimenti mica tanto! anzi direi per nulla ormai, in base a semplici fatti:

1 In italia il GUP di Parma ha ammesso tra le parti civili solo Parmalat Finanziaria in AS (Amministrazione Straordinaria) e NON Parmalat spa quotata ora in borsa
1 Parmalat spa nella class action americana è stata (anche se la decisione non è ancora definitiva) messa dal giudice tra i defendant (gli accusati) assieme alle banche e i revisori

La Parmalat di Bondi potrà ottenere delle revocatorie dalle banche ancora in ballo e queste ovviamente faranno mettere per iscritto che nulla piu è dovuto (quindi niente piu risarcimenti direttamente a Parmalat spa) ma per quanto riguarda i risparmiatori cioè ad esempio la class action ma anche eventuali processi in italia la partita non si conclude e anzi non cambia proprio, le banche e i revisori restano sotto processo

La Parmalat spa di Bondi quindi dovrà affrontare presto la questione dei vecchi azionisti di minoranza o i risarcimenti se li scorda e anzi si troverà magari anche una valanga di cause contro
 

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