Buonasera.
Vediamo di fare qualche rapido calcolo. Nel 2013 le ultime elezioni che ci hanno fatto fare ha vinto il partito democratico con poco più di dieci milioni di voti, quindi trenta sono troppi come qua ho avuto modo di leggere. Attualmente ci sono 10000 circoli per un totale facciamo di 100000 persone: se ciascuna di queste fa un salotto si arriva al milione, ma se ognuna di queste ne convince 20, arriviamo dritti dritti a dieci milioni. Non credo sia impossibile fare in modo che ogni persona ne convinca 20, ma se proprio vogliamo essere sicuri sicuri, facciamo che ne debba convincere...25 o 30. Per erogare il quid sono necessari circa 150 milioni di euro al mese che moltiplicati per un anno fanno pressapoco due miliardi. Se ad ogni africano chiediamo un euro sono 350 milioni di euro al mese, di cui la metà possono servire per pagare il reddito di un mese agli aderenti, e l'altra metà per finanziare progetti di sviluppo sia qui che a livello internazionale. Se ci mettiamo dentro anche la presenza di uno o più partner finanziatori che contribuiscano con cifre importanti (basterebbe che contribuissero con cento milioni di euro mensili come copertura) e prevedendo l'avvio di vari progetti i quali daranno una resa economica per il momento non quantificabile, i conti potrebbero tornare, perché a quel punto l'introito degli africani sarebbe un di più e riusciremmo a fare tutto mediante l'auto finanziamento e l'ausilio della moneta complementare (quest'ultima quando andremo al governo). Vediamo, ci si sta muovendo con una rete accurata che prevede che il partito del valore umano sia controllato dagli stessi aderenti che lo voteranno, e da qui abolita ogni possibilità di corruzione o di deviazione dai valori promulgati e dal corpo programmatico; abbiamo pure previsto l'ingresso di determinate lobby che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote, essendo l'associazione stessa e i vari comitati collegata ad un entourage importante e potente che ne scongiurerà l'ipotesi, e che anzi siccome si è sempre parlato di scommessa, farà di tutto per appoggiarci al fine di non perderla. Con quali fondi poi convergeremo gli aiuti verso le popolazioni che lo necessiteranno, principalmente nel sud del mondo e in tutti quei paesi spogliati dalle pseudo democrazie occidentali (ricordo che uno dei nostri capi saldi è creare uno scambio tra paesi il cui prezzo sia deciso da diplomazie neutrali, dove il prodotto interno lordo sia concepito anche in termini di tutela delle minoranze ed evoluzione del potenziale delle persone, e dove sia tassativamente vietato speculare)? Attualmente il debito è di 2228 miliardi, uno sproposito: andando al governo lo rinegoziamo e lo convergiamo per iniziative di sviluppo strategiche nel terzo mondo. Come facciamo a garantire un reddito di 1500 a 60 milioni di italiani (il restante 40 è da rivedere perché togliamo 5 milioni di immigrati, di cui ne salveremo uno e i restanti 4 li rispediremo a casa con la sicurezza di avere una vita soddisfacente nei loro territori)? Calcolando che venti milioni di persone sono già benestanti pensiamo che siano quelle a dover contribuire per cinque milioni di italiani che sono al di sotto della soglia di povertà (che vogliamo portare al 3%, attualmente è l'8%), pensiamo di farlo in due step, individuando delle fasce temporali critiche (da 18 a 30 e da 40 a 55). Servono sostanzialmente 90 miliardi l'anno, più o meno quanto quello che sta fatturando annualmente il settore cultura, e qui la trasmutazione: se riusciamo a creare valore nell'individuo e farlo diventare portatore di conoscenza, ecco che si supera la fase quid e si riesce a liberare l'individuo dalla necessità della sicurezza riuscendo a sviluppare al meglio l'imprenditorialità ed esaltandone al massimo le capacità personali.