libanese
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Verso il nuovo governo
E così, dopo che finalmente gli elettori hanno espresso tramite il voto la loro necessità ed esigenza di modificare il corso degli eventi, turbati da una politica solamente interessata al mantenimento dello status quo, ecco che ci si prepara ad assistere all'ennesimo teatrino che vede, come volevasi dimostrare, i grillini aprire al partito democratico.
Come nelle migliori saghe o serie televisive che si rispettino, di fronte ai soliti ma inevitabili cerimoniali, le nuove marionette scorrono per i palazzi del potere in attesa di avere una guida, una chiamata da parte del presidente della Repubblica, nel caso in cui gli accordi e le intese volute non trovassero risalto.
E pure nel caso si formasse, questo "largo e ampio" governo, dovrebbe convergere per obiettivi e punti, e dubito che un contratto stile tedesco preteso dai cinque stelle possa trovare approvazione nella controparte; così come la risoluzione semplicistica dell'immigrazione o della povertà con l'ausilio del reddito di cittadinanza, i cui fondi per l'adempimento sono sconosciuti, sembrano delle soluzioni dettate dall'ansia del consenso piuttosto che dalla volontà di risoluzione concreta.
Non che sia tutto da scartare, beninteso, ma parliamo di un paese indebitato e impoverito che a mio avviso vorrebbe politiche più radicali, e che non può trovare appieno in queste nuove leve (nuove nei grillini, non nel centro destra) una vera svolta.
Cambiare il paese non può essere solo una questione di slogan, o di accordi tra partiti, servono soluzioni illuminate e realmente praticabili.
E così, dopo che finalmente gli elettori hanno espresso tramite il voto la loro necessità ed esigenza di modificare il corso degli eventi, turbati da una politica solamente interessata al mantenimento dello status quo, ecco che ci si prepara ad assistere all'ennesimo teatrino che vede, come volevasi dimostrare, i grillini aprire al partito democratico.
Come nelle migliori saghe o serie televisive che si rispettino, di fronte ai soliti ma inevitabili cerimoniali, le nuove marionette scorrono per i palazzi del potere in attesa di avere una guida, una chiamata da parte del presidente della Repubblica, nel caso in cui gli accordi e le intese volute non trovassero risalto.
E pure nel caso si formasse, questo "largo e ampio" governo, dovrebbe convergere per obiettivi e punti, e dubito che un contratto stile tedesco preteso dai cinque stelle possa trovare approvazione nella controparte; così come la risoluzione semplicistica dell'immigrazione o della povertà con l'ausilio del reddito di cittadinanza, i cui fondi per l'adempimento sono sconosciuti, sembrano delle soluzioni dettate dall'ansia del consenso piuttosto che dalla volontà di risoluzione concreta.
Non che sia tutto da scartare, beninteso, ma parliamo di un paese indebitato e impoverito che a mio avviso vorrebbe politiche più radicali, e che non può trovare appieno in queste nuove leve (nuove nei grillini, non nel centro destra) una vera svolta.
Cambiare il paese non può essere solo una questione di slogan, o di accordi tra partiti, servono soluzioni illuminate e realmente praticabili.