lucamax
Forumer storico
Ma cosa volete che sappia lui di programmi efficaci che non ha portato a termine una sola cosa in questi 4 anni
Non proprio
Una cosa l'ha fatta
per sè stesso solo per sè stesso
Si è intascato milioni di euro esentasse
Ma cosa volete che sappia lui di programmi efficaci che non ha portato a termine una sola cosa in questi 4 anni
Questo processo di fondazione del PSAI è iniziato qualche anno fa e allora mi chiedo perchè Galloni abbia accettato di supportare il programma di sarlo quando ora si vede che è difforme dal suo. 35 ore lavorative settimanali adeguatamente remunerate è completamente diverso da 20 ore settimanali remunerate come 40. Ora se io fossi un clemmino chiederei ai due compagni di bla bla bla se il programma attuabile è l'uno o l'altro e uno dei due può chiudere baracca se le conferenze hanno un senso[/QUOT
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E la virtuale rivoluzione del “Partito che serve all’Italia”? Altrettanto eversiva: si tratta di abbattere il novello Ancien Régime fondato a Bruxelles, che ha instaurato l’attuale “nuovo feudalesimo”, col risultato di deprimere più di mezza Europa, Grecia e Italia in testa. Il traguardo numero uno dei nuovi aspiranti rivoluzionari? Ovvio: abbattere l’austerity europea per salvare l’Italia dalla crisi (e ridare dignità all’Europa, su base finalmente democratica). Centrali i temi economici. Prima bomba: creare una banca interamente pubblica, per introdurre «una moneta parallela sovrana e non a debito, non convertibile fino al 3% del Pil, con l’obiettivo di rilanciare l’economia senza generare debito». Proprio grazie alla leva monetaria, sostiene il Psai, potrà agire in modo incisivo «un Alto Istituto per la Piena Occupazione, incaricato di dare lavoro ai disoccupati». Altra bomba: se fosse al governo, il Psai introdurrebbe un “reddito universale”, destinato a tutti, da adattare annualmente in base all’andamento dell’economia. Reddito vero, «da aggiungersi al normale salario già percepito». Altro che il reddito-burletta elemosinato da Di Maio. Premessa imprescindibile : «Eliminare il pareggio di bilancio dalla Costituzione». E poi, creare un’agenzia di ratingindipendente da Wall Street, «che renda noti e credibili i criteri di giudizio riguardo gli asset patrimoniali e il debito pubblico e privato», sottraendo l’Italia alle consuete pressioni da parte della grande speculazione.
L’affondo, rispetto al mondo finanziario, è frontale: «Vogliamo riformare il sistema bancario e introdurre in Italia una legge simile al Glass-Steagall Act», si annuncia nella bozza programmatica del Psai. Obiettivo: «Separare l’attività delle banche commerciali e quella delle banche d’affari», mettendo al sicuro i risparmi degli italiani e il credito destinato alle aziende. Fu Roosevelt a imporre il Glass-Steagall Act, per salvare l’America dalla Grande Depressione innescata dalle bolle finanziarie. E fu Bill Clinton ad abolirlo, dopo mezzo secolo (e lo scandalo Lewinsky), per la gioia di Wall Street. Non ha nessuna timidezza, il nascente “Partito che serve all’Italia”, neppure di fronte ai maggiori simboli del potere economico mondiale: vorrebbe «obbligare le multinazionali a replicare a livello nazionale le strutture organizzative globali», per mettere fine alla piaga dello sfruttamento, dei licenziamenti facili e delle delocalizzazioni. Programma folle? Certo, in giro non s’era mai sentito niente di simile: roba da far cadere dalla sedia qualsiasi conduttore televisivo. Il piglio, “garibaldino”, ricorda epoche lontane come gli anni ruggenti, sfrontati e coraggiosi dell’Italia di Enrico Mattei, che infatti poi riuscì a stupire il mondo.
Eppure, ragionano i promotori del Psai, non c’è altro da fare: cambia tutto, se l’Italia trova finalmente la forza di rigettare l’austerity, recuperando sovranità e capacità di spesa. Ridiventa un mercato appetibile per gli investimenti produttivi, ma soprattutto rianima la domanda interna, l’occupazione, i consumi. In altre parole: riaccende il futuro. Si può fare, dunque? La risposta è sì, per la nuova formazione politica. Il motore? La moneta parallela: basta a garantire lavoro e investimenti, restituendo agli italiani i loro diritti. Per esempio: età pensionabile non superiore ai 65 anni, orario lavorativo di sole 35 ore settimanali, salario minimo garantito e drastica riduzione delle tasse, anche per i pensionati. L’Iva? Ridotta al minimo per i beni essenziali. Già, ma l’Europa? Ecco, appunto: il Psai propone «un radicale ripensamento dell’attuale Disunione Europea». Come? Restituendo sovranità ai popoli: «Occorre attribuire al Parlamento Europeo il potere legislativo, abolendo la Commissione Ue». Il Psai parla anche di «elezione diretta del presidente del Consiglio Europeo, per renderlo indipendente dall’influenza disingoli paesi, o gruppi di paesi». Non è tutto: oltre a eleggere un nuovo governo europeo, finalmente sovrano e legittimato dal voto, il Parlamento di Strasburgo dovrebbe ottenere «la competenza sulle politiche monetarie», attualmente appannaggio della Bce.
La stessa banca centrale – almeno, nel libro dei sogni che il Psai sembra prendere molto sul serio – dovrebbe essere sottoposta a una revisione completa del suo mandato: la Bce «va legata al poterepolitico, cambiando la sua “mission”: dovrà preoccuparsi di creare piena occupazione». Quanto all’euro, la valuta comune «è da convertire in una moneta contabilmente trasparente, sovrana e in grado di rilanciare l’economia senza generare debito». In altre parole, il Psai chiede di ridiscutere integralmente i trattati europei, ritenendoli «lesivi del diritto di autodeterminazione dei popoli e della dignità della persona umana». Insomma, robetta da niente. Illusioni? Miraggi? Non per i promotori del “Partito che serve all’Italia”, la cui scommessa è palese: creare la prima piattaforma rivoluzionaria che si sia mai vista, dalla nascita dell’Unione Europea, per tentare di dire finalmente le cose come stanno, proponendo inoltre soluzioni pratiche per uscire dal tunnel. Una road map, destinata al giudizio degli elettori. Di più: un nuovo alfabeto, per demifisticare l’economicismo disonesto che ha oscurato la politica, riducendola al piccolo derby tra avversari apparenti, destinati – comunque si voti – a eseguire gli ordini dell’eterno “pilota automatico”, in realtà manovrato dall’oligarchia del denaro che sta impoverendo l’intero continente.
il nostro agire potrebbe consigliare di “invitarci a sedere” attorno ad un tavolo di programma e approndire i vari nostri teoremi, tanto da farli diventare, magari, dei postulati
Entro la prima settimana di settembre il PVU effettuerà una conferenza stampa nazionale, al fine di rilanciare la sua Visione Politica e il suo nuovo modello operativo.
Luogo e ora di tale conferenza stampa saranno divulgati il 31 agosto 2029.
In cammino per un mondo migliore
Buongiorno, dopo una notte in tenda, oggi provo a rispiegare perché sono "In cammino per un Mondo Migliore"
Sono in cammino per cercare di incontrare l'1% che sposterà il 99%, per attivare quello che tutti chiamano il Cambiamento.
Non tutti fanno parte di questo 1% alcuni ne sono coscienti altri non ancora, al momento abbiamo 3 tipi di uomini, il 1) gli animali uomini, persone che sono ancora presi dal proprio egoismo.
2: ci sono gli uomini di buona volontà, persone buone che però non riescono ancora ad uscire dai condizionamenti e dalle paure che il sistema ci immette, questi sono la maggioranza, indottrinati dalle svariate egregore (forme pensiero pensanti) che il sistema usa per tenerci buoni...
3: gli esseri umani, quelli che per karma sono pronti e possono attivarsi a livello di cuore e di mente. Ecco io sto cercando di incontrare e stimolare loro, ricordandogli perché sono qui adesso e ora!
Capisco che alcuni fatichino a comprendere, il Mondo Migliore si sarà per tutti, ma non saranno tutti a stimolare in molti si accoderanno per effetto di risonanza
Ma come si può imporre, decidere e stabilire per gli altri cosa voglia dire essere consapevoli e quale debba essere una definizione di mondo migliore? Sono fattori, caratteristiche intime e personali di ciascun individuo, tant'è che farne forzature e filosofie totalizzanti non ha mai portato nulla di positivo. Sembrano ragionamenti da comunità, non certo da poter convincere un delegato per via
Infatti, malgrado non si sia mai giunti a quella credibilità, di valori e numeri nei CLEMM, chiesta sin dal primo salotto solidale dal COEMM, il sottoscritto ha continuato a tessere relazioni internazionali che hanno comunque portato risultati simili.