Oscar2,
anche se non è molto chiaro quello che scrivi a grandi linee credo d’aver intuito e ancor di più trovo assurda la struttura finanziaria che Sarlo ha meditato così a lungo e con consiglieri di livello altissimo. Tra le righe vuoi dire che si riescono a generare flussi di denaro a favore dell’emittente utilizzando come moltiplicatore il mercato.
Torniamo all’obbligazione. Poniamo il caso che possa essere veramente collocata. L’emittente scambia carta (l’obbligazione) con denaro in base al prezzo prefissato.
Che l’obbligazione poi rimanga nei portafogli delle banche o venga scambiata nei mercati, all’emittente non cambia nulla: nessun flusso di denaro può entrare o uscire dalle casse dell’emittente, non è più in possesso del titolo ma del denaro che ha incassato all’emissione. Tutti gli scambi di mercato successivi possono generare utili o perdite per gli operatori che hanno scambiato il titolo sul mercato, ma non per l’emittente.
Se FCA dovesse decidere di emettere titoli collocandoli a 10 euro, una volta che i sottoscrittori dell’emissione acquistano il titolo, FCA incassa 10 euro. Se poi sui mercati lo stesso titolo viene scambiato migliaia di volte al giorno e il prezzo dovesse salire a 30 euro, FCA non beneficia di alcun flusso di cassa aggiuntivo. Il titolo l’ha venduto a 10 euro; ha ceduto carta (il titolo) per avere denaro. Le contrattazioni del mercato sono assolutamente ininfluenti.
Un esempio pratico. Vendo un quadro a 1.000 euro. Consegno il quadro all’acquirente che in cambio mi da il corrispettivo stabilito. Nel giro di qualche anno il quadro viene rivenduto diverse volte e l’ultimo acquirente lo paga 10.000 euro. E’ vero che tra la prima vendita e l’ultima c’è una differenza di 9.000 euro, ma io che l’ho venduto a 1.000 ho incassato 1.000.
I 9.000 euro sono ripartiti tra i vari acquirenti e venditori che sono intervenuti. Effettivamente il mercato ha generato un effetto moltiplicatore, probabilmente perché era un bel quadro, ma io che l’ho venduto per primo avrò solo la soddisfazione di dire che sono stato possessore di un quadro che ora vale molto.
Clemmini, datemi retta, diffidate, i soldi non si fanno così facilmente come promette Sarlo, altrimenti, lo ripeto, saremmo tutti ricchi senza Sarlo, senza Coemm, senza Ricciardelli, senza NAEG, senza White Tiger.