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"L'ostrica e la perla
Come fa l'ostrica perlifera a fabbricare una perla? All'origine c'è un corpo estraneo – spesso un granello di sabbia o un parassita – che cade nel suo guscio. Per difendere i suoi tessuti dall'irritazione, l’ostrica produce e deposita vari strati di calcio che, in combinazione con altri minerali, creano intorno al corpo estraneo questo particolare oggetto prezioso chiamato perla. In pratica, questa inaspettata intrusione produce una forte reazione nell’animale che, non riuscendo ad espellere il corpo estraneo, comincia a secernere una sostanza cristallina liscia e dura, definita madreperla. Fino a quando il corpo estraneo resta all’interno, l’ostrica perlifera continua a secernere intorno ad esso la sostanza madreperlacea, strato su strato. Dopo pochi anni, il risultato sarà quello di una bella e splendente gemma. Mentre le pietre preziose devono essere sottoposte al taglio e levigate per farne emergere la bellezza, le perle non hanno bisogno di questo processo complementare. Nascono da questi molluschi con una naturale iridescenza e una lucentezza e che nessun’altra gemma al mondo possiede.
Per l'ostrica quel corpo estraneo è una difficoltà, poiché la irrita. Non lo sopporta e vorrebbe espellerlo. Allora si mette a “lavorare su di sé” nell’unico modo che conosce: trasforma l’oggetto estraneo affinché non rappresenti più un fastidio per lei. La difficoltà la costringe a secernere una materia speciale con la quale avvolge quel granello di sabbia tanto sgradevole, e questo, anziché venire distrutto o espulso, resta all’interno... ma diviene bellissimo e prezioso.
In questo fenomeno naturale sono contenuti i due processi più importanti del lavoro alchemico:
1) Portare la piena attenzione sulla difficoltà, senza cercare di evitarla
2) Produrre dalla propria stessa sostanza una nuova materia capace di trasformare la difficoltà in un oggetto prezioso
Ogni difficoltà, nel momento in cui smettiamo di volerla allontanare da noi continuando ostinatamente a considerarla un “corpo estraneo”, costringe il nostro Cuore a produrre una sostanza che trasforma la difficoltà in pietra preziosa. Questo effetto è dato dal potere dell’attenzione nel qui-e-ora. Di fronte allo stesso evento proveremo allora un’emozione di gioia e non più sofferenza. In alchimia si parla di “trasmutare il Veleno in Farmaco”.
Da un certo punto di vista tutto questo incontra quanto diciamo solitamente, non si manda via nessuno, nemmeno in questo momento. Le recenti notizie della macchina del fango fanno si che "il capitano" capisca quanto è condizionabile dalle facili notizie. L'invito è anche ad osservare le cuse ed effetti di queste situazioni, che cosa otterremmo grazie e seguendo le affermazioni di Morello pittosto che delle Iene? Nulla, ed è già una certezza conosciuta che non otteremo nulla. In contropartita, che cosa abbiamo da perdere, da rischiare, nel seguire il progetto COEMM e sopratutto che cosa potrei ottenere nel perseguire le logiche del progetto? Comunque vada, otterrei gli effetti per aver tentato qualcosa, piuttosto che essere certo dell'immobilismo ascoltando altri.
E chi l’ha voluta capire... l’ha capita."
ENNESIMA CAZZATA. LIVELLO INTELLETTUALE SOTTO ZERO. LO SI EVINCE SEMPRE DI PIU' DALLE LORO CONSIDERAZIONI... SONO CONVINTI DI ESSERE L' UNICA ALTERNATIVA, L'UNICA SOLUZIONE, L'UNICA LUCE DA SEGUIRE PER USCIRE DAL TUNNEL.. SENZA IL COEMM C'E' IL NULLA L',IMMOBILISMO. CHE FABBRICA DI SCEMI
E