PADOVA - Si erano rivolti ad uno
studio di consulenza contabile per “risparmiare” sulle tasse. Ma le compensazioni d’imposta elaborate da due professionisti torinesi, padre e figlio, erano fraudolente.
Quattro imprenditori padovani sono così finiti nei guai per
evasione fiscale. I loro nomi figurano nel lungo elenco di clienti dello studio di Vincenzo e Francesco Greco che negli anni d’imposta 2016 e 2017 hanno utilizzato crediti inesistenti allo scopo di non versare imposte, tasse e contributi. Nell’arco di un biennio l’ex dipendente dell’Agenzia delle Entrate, oggi 68enne, il figlio contabile, di 30 anni, ed un gruppo di collaboratori dello studio hanno contribuito a sottrarre all’erario qualcosa come 25 milioni di euro. Sono complessivamente centodieci le persone cui il pubblico ministero torinese Francesca Traverso ha notificato nelle scorse settimane l’avviso di conclusione indagini.
NEI GUAI
Si tratta dei clienti dello studio di Vincenzo e Francesco Greco che hanno totalizzato un’evasione superiore ai 50.000 euro per ciascun anno d’imposta. Tra imprenditori e liberi professionisti piemontesi, ma provenienti pure da altre regioni d’Italia, rischiano di finire sotto processo anche Paolo Antonini, 49 anni, di San Pietro in Gù, legale rappresentante della società Paola Srl, con sede a Gazzo, specializzata nella confezione e nel ricamo di capi d’abbigliamento, Adelchi Brugnaro, 59 anni, di San Giorgio in Bosco, titolare di società di commercio ambulante nel settore della moda,
Monica Franceschetto, 45 anni, residente a Cittadella, erede della famiglia che nell’immediato dopoguerra creò il Consorzio lattiero caseario “Mungi e Bevi” con sede legale a San Giorgio in Bosco, e Maurizio Varini, 55 anni, di Villa del Conte, legale rappresentante della stireria industriale New Service Srl, a Onara di Tombolo, ma titolare anche di diverse società del settore immobiliare e della Tenuta Santa Giuliana, produttrice di vini di altissima qualità.
LE ACCUSE
Dopo gli arresti dei Greco, finiti dietro le sbarre nel gennaio dello scorso anno,
la Guardia di Finanza ha perquisito uffici, aziende e abitazioni di tutti i clienti dello studio, circa 150, passando al setaccio le loro dichiarazioni dei redditi. Sono state scoperte gravi irregolarità: secondo la pubblica accusa nel solo 2016 Antonini avrebbe omesso di versare imposte, come legale rappresentante di Paola Srl, per 96.320 euro. Brugnaro avrebbe fatto invece figurare crediti inesistenti per 212.996 euro nel 2016 e per 60.809 euro nei dodici mesi successivi.
A Monica Franceschetto, per conto del Consorzio “Mungi e Bevi”, vengono contestate evasioni per 161.384 euro nel 2016 e di 69.471 euro nell’anno successivo mentre Maurizio Varini avrebbe frodato il fisco nel solo 2016 per 119.877 euro come persona fisica e per 249.252 euro quale legale rappresentante di New Service Srl.
Nel maggio scorso tutti gli indagati hanno subìto il sequestro preventivo di somme di denaro dei rispettivi conti bancari, o in alternativa di beni immobili nella loro disponibilità, per una cifra complessiva equivalente al valore dell’imposta evasa. Sono stati i militari della Guardia di Finanza a notificare i decreti di sequestro. La Procura torinese ritiene di aver raccolto prove granitiche a carico degli ex clienti dello studio Greco: «Considerato che la prova del compimento di operazioni di compensazione - scrive il pubblico ministero Traverso - è documentale e che la natura illecita di queste appare logicamente ipotizzabile alla luce del fatto che gli indagati si sono rivolti proprio a soggetti dediti al compimento di condotte illecite del tipo di quelle per cui si procede, si può concludere per la configurabilità del reato che legittima il vincolo del sequestro reale».
Luca Ingegneri
Evasione fiscale, quattro imprenditori padovani indagati e beni sequestrati