Dalai Lama
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TEHERAN - L'Iran fa quadrato e non arretra di un passo. Stavolta è la l'ayatollah Ali Khamenei, suprema autorità religiosa del paese, che rilancia il no ad ogni marcia indietro sul suo programma nucleare: "Non accetteremo alcuna forma di oppressione e ingiustizia da parte di alcuno e di alcuna potenza". E non si placa la protesta contro l'Italia: una nuova manifestazione degli studenti iraniani si svolgerà davanti all'ambasciata italiana a Teheran il 15 novembre prossimo "nell'anniversario del martirio di Edoardo Agnelli". Secondo la versione di organizzazioni del regime iraniano, il figlio di Gianni Agnelli, scomparso cinque anni fa, si era convertito all'Islam sciita ed è morto non suicida, bensì vittima di un "complotto sionista" per impedirgli di ereditare il controllo della Fiat.
"Se le superpotenze - dice Khamenei - intendono toglierci i nostri diritti, il popolo iraniano non accetterà alcuna forma di oppressione e di ingiustizia da alcuno o da alcuna potenza". E quando parla di diritti, l'ayatollah pensa a continuare il programma nucleare, che secondo Teheran servirà solo a produrre energia elettrica.
"Avete dimostrato - continua l'ayatollah, rivolgendosi a migliaia di fedeli riuniti a Teheran per le preghiere della fine del Ramadan - che quando vi ponete un obiettivo, lo perseguite con serietà fino a quando non l'avete raggiunto".
Khamenei, infine, ricorda anche la presa degli ostaggi nell'ambasciata americana a Teheran, di cui ricorre l'anniversario. "L'occupazione del nido di spie - ha affermato - è stato un simbolo del fatto che il popolo iraniano non può sopportare l'oppressione e l'ingiustizia". Solo ieri centinaia di iraniani avevano manifestato nelle strade dando fuoco alle bandiere americane e israeliane.
Infine l'agenzia Irna ha definto la fiaccolata che si è tenuta ieri sera a Roma, un raduno "di due o tremila persone" che "è stato organizzato dagli ebrei italiani e dai loro sostenitori". "Tutti gli slogan - aggiunge l'Irna - sono stati di sostegno all'esistenza del regime sionista".
"Se le superpotenze - dice Khamenei - intendono toglierci i nostri diritti, il popolo iraniano non accetterà alcuna forma di oppressione e di ingiustizia da alcuno o da alcuna potenza". E quando parla di diritti, l'ayatollah pensa a continuare il programma nucleare, che secondo Teheran servirà solo a produrre energia elettrica.
"Avete dimostrato - continua l'ayatollah, rivolgendosi a migliaia di fedeli riuniti a Teheran per le preghiere della fine del Ramadan - che quando vi ponete un obiettivo, lo perseguite con serietà fino a quando non l'avete raggiunto".
Khamenei, infine, ricorda anche la presa degli ostaggi nell'ambasciata americana a Teheran, di cui ricorre l'anniversario. "L'occupazione del nido di spie - ha affermato - è stato un simbolo del fatto che il popolo iraniano non può sopportare l'oppressione e l'ingiustizia". Solo ieri centinaia di iraniani avevano manifestato nelle strade dando fuoco alle bandiere americane e israeliane.
Infine l'agenzia Irna ha definto la fiaccolata che si è tenuta ieri sera a Roma, un raduno "di due o tremila persone" che "è stato organizzato dagli ebrei italiani e dai loro sostenitori". "Tutti gli slogan - aggiunge l'Irna - sono stati di sostegno all'esistenza del regime sionista".