CONTE: è un vero ballista e il FOGNO europeo

a parte gli scherzi..... se tu mi seguivi fin dall'inizio
avresti capito che il MES non mi piaceva soprattutto dopo che ho visto l'effetto che ha fatto sulla Grecia

poi
neppure l'immigraziene incontrollata dei clandestini mi piace; nello specifico le navi tedesche ci portano una marea di gente e si rifiutano di sbarcarle nella loro nazione e sappiamo, come nel caso Rachette, che è il ministro tedesco che impartisce gli ordini.


poi le teorie di salvini non mi piacciono tutte specie quella sulla cannabis...
 
"tu italiano mai lafora sempre suon mantolino ja"

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Byoblu
MES: CHI L'HA RATIFICATO DAVVERO? #Byoblu24

Secondo Giuseppe Conte il MES sarebbe stato approvato dal Governo Berlusconi 4 nel 2011, quello che vedeva i partiti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni far parte di quel governo. Niente di più falso! – a spiegarlo è l’avvocato Giuseppe Palma. Il MES – spiega Palma – è la conseguenza delle modifiche al Trattato di Lisbona (l’articolo 136 del Tfue), approvate il 23 marzo 2011. Salvini, al tempo europarlamentare, non partecipò a quella votazione e la Lega votò contro.
PdL e PD votarono a favore. Il 25 marzo 2011, la decisione fu ratificata dal Consiglio europeo.
L’Italia – continua Palma – non era totalmente a favore, visto che Giulio Tremonti, ministro dell’economia al tempo, era favorevole agli eurobond.
Il MES venne poi firmato il 2 febbraio 2012 dai 17 Paesi dell’eurozona, quando al governo vi era Mario Monti. La ratifica al trattato avvenne nel luglio 2012 (sempre Monti al governo), la Lega non votò né la fiducia a Monti né il MES. Per Palma se Conte vuole individuare i responsabili del MES li deve cercare nel PD, non nella Lega. Per ascoltare come sono andate veramente le cose sul MES, guardate l’intervento completo di Palma su #Byoblu24

MES: CHI L'HA RATIFICATO DAVVERO? #Byoblu24
MES: CHI L'HA RATIFICATO DAVVERO? #Byoblu24
Secondo Conte il MES sarebbe stato approvato dal Governo Berlusconi nel 2011, che vedeva farne parte i partiti di Salvini e Meloni. Niente di più fals...
 
Articolo il Tempo: iltempo.it/politica/2020/04/12/news/coronavirus-premier-conte-mascherine-governo-palazzo-chigi-gel-guanti-bombole-ossigeno-meta-febbraio-mediberg-calcinate-1313500/

PRIMA LUI, POI GLI ITALIANI
Mascherine, guanti e bombole di ossigeno: Conte si è fatto l'ospedale a casa

I medici erano a mani nude ma il premier già a fine febbraio aveva comprato mascherine, quintali di guanti, gel e bombole di ossigeno

di Franco Bechis
12 APRILE 2020

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Il premier Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo avere dichiarato a fine gennaio l'emergenza sanitaria nazionale ha fatto quel che nei manuali era scritto in quei casi: cercare approvvigionamenti di materiale sanitario utile a proteggersi dal coronavirus, dalle mascherine ai guanti al gel, perfino i camici e le bombole di ossigeno. Solo che non ha pensato agli italiani, ma prima di tutti a se stesso e certo anche ai suoi collaboratori. Perché in pieno mese di febbraio, circa due settimane prima che il governo chiedesse a Consip di cercare di fare la stessa cosa per tutti gli altri italiani, sono iniziati con successo gli acquisti di Palazzo Chigi per proteggere Conte e chi lavorava con lui. E pensate. Mentre tutta Italia impazziva a cercare le mascherine che non c'erano in alcuna farmacia e solo per pochi giorni si trovavano on line a prezzi folli, mentre gli ospedali e le case di cura non riuscivano a proteggere medici e infermieri che rischiavano la vita, la presidenza del Consiglio ha messo da parte veri e propri arsenali con cui resistere nel bunker anche per lunghi mesi.

Con lettera del 26 febbraio scorso ha acquisito la disponibilità da parte di un'azienda veneta di consegnare entro cinque giorni a trattativa diretta “500 mascherine APVR FFP3”, al prezzo di 7,98 euro cadauna, consegnate secondo programma da un'azienda veneta, la Kit ufficio di Scorzè (Ve).

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Alla stessa data e con gli identici tempi di consegna (cinque giorni) trovate per Conte & c anche 10 mila mascherine chirurgiche a un ottimo prezzo (0,20 euro l'una) assicurato da un'azienda del bergamasco, la Mediberg di Calcinate. Quindi ai primi di marzo palazzo Chigi aveva già le prime protezioni necessarie, e a quel punto ha potuto pensare anche agli altri italiani, chiedendo a Consip di fare una gara che è stata più o meno disastrosa, visto che una serie di lotti sono stati revocati e secondo il commissario agli approvvigionamenti sanitari, Domenico Arcuri almeno la metà dei quantitativi ordinati arriverà quando il coronavirus se ne sarà andato dall'Italia.

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Ma mentre gli altri italiani potevano attendere comodamente e medici e infermieri stavano in corsia infettandosi senza protezioni, alla presidenza del Consiglio dei ministri arrivavano altri carichi di ogni tipo di protezione per mettere in sicurezza sia Conte che i suoi collaboratori e ovviamente qualsiasi ospite dovesse presentarsi a palazzo Chigi. La bergamasca Mediberg nell'ultima settimana di marzo ha integrato l'ordine già eseguito a inizio mese con ulteriori 32.400 mascherine chirurgiche sempre al prezzo di 0,20 euro l'una. Sempre la stessa azienda a metà marzo per altro aveva consegnato a palazzo Chigi altre 1.800 mascherine chirurgiche da 0,20 e pure 900 “camici visitatore non chirurgico” al prezzo di 0,80 euro l'uno. Il 10 marzo sono arrivati invece da un'azienda del foggiano – la Cerichem Biopharm di Cerignola- 270 taniche da cinque litri l'una di gel disinfettante al prezzo di 16,50 euro per tanica, e al prezzo di 3 euro l'uno altri 50 “flaconi di sapone antibatterico da 500 ml con dosatore” e 130 “flaconi di gel disinfettante da 500 ml con dosatore”. Il 3 marzo invece a Palazzo Chigi una ditta di Pomezia, la Cipriani Utensiltecnica, ha consegnato 310 confezioni da 100 pezzi l'una di “guanti monouso in nitrile” per un prezzo complessivo di 1.500 euro. Anche le mani del premier e dei suoi così erano protette. Pochi giorno dopo un'altra ditta, la Alse medica di Roma, ha consegnato 330 “camici in TNT idrorepellente con rinforzo” al prezzo di 1.120 euro complessivi. Il primo aprile è arrivato da altri due fornitori non meglio specificato “materiale sanitario” per un totale di 7 mila euro.

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Con tutto quel gel, mascherine, guanti, camici le riunioni di Conte dovevano sembrare quelle di un gruppo di chirurghi in sala operatoria, e chissà quanti hanno accettato in queste settimane di indossare pure il camice per incontrare il presidente del Consiglio. Naturale che chi è alla guida dell'Italia debba essere protetto dai rischi, ma un po' meno accettabile è stato il fatto di pensare molto prima a chi era chiuso nel bunker di quel palazzo e solo dopo con grave ritardo agli altri italiani che ancora oggi faticano a trovare quelle protezioni.

Nel caso di Conte si è pensato perfino al peggio. Tanto che l'ufficio medico chiamato ad assisterlo in caso di problemi, è stato dotato di ogni strumento utile ad affrontare anche l'ipotesi più respinta, quella della infezione del premier. Con grandissima previdenza fin dall'inizio della emergenza sanitaria dichiarata sono state ordinate per l'ufficio medico di Conte “4 bombole da litri 14, più n.7 bombole da litri 2 per fornitura di ossigeno terapia”. E poi 9 mila euro extra di farmaci che non vengono dettagliati nell'ordine, ma che devono essere speciali perché il loro acquisto ne ha comportato anche un altro da 2.500 euro: un ulteriore “frigorifero per la conservazione di farmaci e vaccini”. Con altri 8 mila euro comperati pure “n.2 defibrillatori semiautomatici DAE”, che hanno reso necessaria la stipula di un contratto con la Stryker Italia srl per la loro manutenzione (per 1.300 euro più Iva). Contratto analogo stipulato con la Mortara Instruments per la manutenzione di “n. 1 elettrocardiografo Mortara Eli 230 e n.1 elettrocardiografo modello Cardiette AR 2100 ADV per garantire il funzionamento ordinario dell'attività del servizio di primo soccorso”.

Adesso possiamo essere certi: Conte è protetto e curato molto meglio a palazzo Chigi che dentro un qualsiasi ospedale italiano, ed è sicuro come nemmeno è capitato in Cina a Xi Jinping. Molto meno sicuri siamo tutti noi nelle sue mani.
 
Non è la trama di “1984” di George Orwell, ma quello che sta avvenendo in Italia.
Per l’onorevole Elisabetta Gardini, membro del Comitato Nazionale di Fratelli d’Italia, sarebbe in atto un tentativo di oscuramento della storia politica, in particolare per quanto riguarda la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). “Il governo sta facendo come il Grande Fratello orwelliano, sta cambiando le carte, i giornali per modificare la storia e – prosegue – ratificare il MES che conosciamo oggi non è stato il Governo Berlusconi, ma il governo tecnico guidato da Mario Monti, leggete finché saranno disponibili i documenti che lo testimoniamo”.

E riguardo alla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui sono state accusate in diretta tv le opposizioni, l’onorevole spiega: “Conte ha confuso il suo ruolo istituzionale con quello politico”.

MES, PER SOSTENERE LA LORO VERITÀ MODIFICANO LA REALTÀ - Elisabetta Gardini - #Byoblu24
MES, PER SOSTENERE LA LORO VERITÀ MODIFICANO LA REALTÀ - Elisabetta Gardini - #Byoblu24
Non è la trama di “1984” di George Orwell, ma quello che sta avvenendo in Italia. Per l’onorevole Elisabetta Gardini di Fratelli d’Italia, sarebbe in...
 
BORGHI: IL TRAPPOLONE DI CONTE PARTE DALLE MENZOGNE


Intervista a Claudio Borghi su Conte, Gualtieri e MES.
Conte è passato
da “Mai il MES”,
a “Si al MES, ma è per altri e non lo usiamo”
a “Poi lo leggo e valuto se sia il caso di usarlo oppure no”,
come se il MES fosse una cosa nuova, nata due mesi fa.
Una situazione francamente incredibile, che ci fa capire come tutta questa vicenda sia, in realtà, legata ad una situazione in cui si mescolano falsità e debolezza; infatti Conte è in un sottile equilibrio fra i i 5 Stelle,che a parole, non amano il MES ed il PD che invece lo desidera.
Allora si inventa tutte queste balle per cercare di stare in piedi, ma i problemi vengono al pettine
Claudio Borghi Aquilini RPL Partiamo Dalle Menzogne - Il MES In Grecia
 
BORGHI: IL TRAPPOLONE DI CONTE PARTE DALLE MENZOGNE


Intervista a Claudio Borghi su Conte, Gualtieri e MES.
Conte è passato
da “Mai il MES”,
a “Si al MES, ma è per altri e non lo usiamo”
a “Poi lo leggo e valuto se sia il caso di usarlo oppure no”,
come se il MES fosse una cosa nuova, nata due mesi fa.
Una situazione francamente incredibile, che ci fa capire come tutta questa vicenda sia, in realtà, legata ad una situazione in cui si mescolano falsità e debolezza; infatti Conte è in un sottile equilibrio fra i i 5 Stelle,che a parole, non amano il MES ed il PD che invece lo desidera.
Allora si inventa tutte queste balle per cercare di stare in piedi, ma i problemi vengono al pettine
Claudio Borghi Aquilini RPL Partiamo Dalle Menzogne - Il MES In Grecia
grazie al MES il SOGNO europeo
è diventato il FOGNO europeo
 

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