Citigroup consiglia di vendere De Longhi
di Edoardo Fagnani4 luglio 2005 15.00
Gli esperti della banca d’affari statunitense ritengono che De Longhi sia un titolo con un alto rischio, alla luce di una serie di fattori finanziari e specifici del settore di riferimento. Il target price è stato fissato a 2,7 euro per azione, che corrisponde a un potenziale downside del 6% rispetto agli attuali livelli di prezzo del titolo.
Profilo societario
Il gruppo De Longhi opera nel settore dei prodotti casalinghi e offre un’ampia gamma di prodotti per il riscaldamento, la climatizzazione, la preparazione dei cibi e la pulizia della casa.
Dagli anni '80 l'azienda si è sempre più affermata sui mercati internazionali grazie alla propria gamma di prodotti, di pari passo si sono susseguite le acquisizioni di altre società.
Attualmente il gruppo De Longhi è presente in oltre 50 Paesi. Tra i prodotti più significativi c’è il Pinguino.
Dati di bilancio
Nei primi tre mesi del 2005 i ricavi di De Longhi hanno registrato una flessione del 13,2% a 234,9 milioni di euro. I vertici della società hanno giustificato questo andamento con il calo delle vendite nel settore del condizionamento.
In decisa contrazione anche la redditività. Il margine operativo lordo si è quasi dimezzato a 16 milioni di euro, dai 28,8 milioni dei primi tre mesi del 2004. Di conseguenza, l’Ebitda margin si è ridotto dal 10,6% al 6,8%. Il risultato operativo si è azzerato (era positivo per 11,7 milioni lo scorso anno), mente il risultato ante imposte è diventato negativo per quasi 10 milioni di euro. I vertici di De Longhi hanno precisato che il forte calo della redditività è stato causato dagli alti costi fissi aziendali.
Al 31 marzo l’indebitamento finanziario netto di De Longhi ammontava a 376,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 313 milioni di fine 2004.
La valutazione
Gli analisti di Citigroup, in un’analisi datata 29 giugno, ritengono che non ci saranno scossoni, con il recente cambio ai vertici di De Longhi, con Fabio De Longhi che ha sostituito Stefano Baraldo alla carica di amministratore delegato. Il nuovo manager della società ha precisato che il 2005 sarà ancora un anno di transizione per il gruppo, in attesa che entro la metà del 2006 gran parte della produzione venga portata in Cina, con l’obiettivo di bloccare l’erosione della marginalità.
Gli esperti della banca d’affari statunitense ritengono che De Longhi sia un titolo con un alto rischio, alla luce di una serie di fattori finanziari e specifici del settore di riferimento.
In seguito a queste considerazioni, gli analisti di Citigroup hanno confermato la visione negativa su De Longhi, che si concretizza con un giudizio “Sell” (vendere). Il target price è stato fissato a 2,7 euro per azione, che corrisponde a un potenziale downside del 6% rispetto agli attuali livelli di prezzo del titolo. Attualmente De Longhi quota a 13,2 volte gli utili stimati da Citigroup per l’esercizio in corso, mentre il rapporto tra Enterprise Value e margine operativo lordo stimato per il 2005 è pari a 5,2.
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