De Longhi (DLG) Conti De longhi

Mi pare che i conti de longhi siano peggiorati questo semestre ,e il titolo si
stia velocemente avvicinando ai minimi storici 2,48 novembre 01',
ma mi sembra anche che una corsa cosi' folle sia un po' inappropriata...
Voi nel forum cosa ne dite' ,io vedo un rimbalzo sull'ipervenduto di adesso
e secondo me il titolo potrebbe tornare almeno a 2,80euro....!!

Hola hasta pronto
 
lo spero visto che ne ho prese 970 a 2,72 e ieri altre 600 a 2,575..

guardiamo un pò di dati dell'azienda se confermano quanto dici tu guardando l'AT:
http://www.delonghi.com/menu.html
http://www.borsaitalia.it/media/borsa/db/pdf/new/10004.pdf

Ricavi netti al 31/12/04 DEL CONSOLIDATO: 1.287.000.000 euro

Numero di azioni al 31/12/04: 149.500.000

Prezzo attuale di mercato: 2.60 euro

Capitalizzazione di borsa al prezzo attuale: 388.700.000 euro

L'ATTUALE CAPITALIZZAZIONE DI BORSA E' PARI AL 30% DEL FATTURATO DELL'ANNO SCORSO.....


Credo che questo dato da solo possa dare forza e sostegno all'idea che si può (e si deve!!!) salire dagli attuali prezzi...
 
chi mi regala una cucina :-? :-?

stagna come azione, non credo salira' cosi' facilmente hanno il classico problema di costi e delocalizzaranno

intanto pensate al presente x me :-D :-D
bella ne', color legno :-o
 
Proviamo a vedere un competitor (credo possa essere ritenuto tale per De Longhi): INDESIT COMPANY.
Questa società ha anch'essa presentato risultati della seconda trimestrale 2005 deludenti, sta attuando un programma di delocalizzazione in Asia della produzione e quindi ha alcuni punti in comune con la ns.

Come si vede:
http://www.borsaitalia.it/media/borsa/db/pdf/new/12292.pdf

Fatturato CONSOLIDATO al 31/12/04: 1.782.000.000 euro

Numero di azioni componenti il Capitale Sociale: 112.650.510
Prezzo attuale di borsa: 9.90 euro

Capitalizzazione di borsa ai prezzi attuali: 1.115.240.051 euro

QUINDI LA CAPITALIZZAZIONE DI BORSA AI PREZZI ATTUALI E' PARI AL: 62% DEL FATTURATO DELL'ESERCIZIO 2004.

siamo quindi a valori doppi rispetto a De Longhi.

Con questo ovviamente non ho dimostrato nulla ma i dati mi paiono significativi.
 
Citigroup consiglia di vendere De Longhi
di Edoardo Fagnani4 luglio 2005 15.00

Gli esperti della banca d’affari statunitense ritengono che De Longhi sia un titolo con un alto rischio, alla luce di una serie di fattori finanziari e specifici del settore di riferimento. Il target price è stato fissato a 2,7 euro per azione, che corrisponde a un potenziale downside del 6% rispetto agli attuali livelli di prezzo del titolo.

Profilo societario
Il gruppo De Longhi opera nel settore dei prodotti casalinghi e offre un’ampia gamma di prodotti per il riscaldamento, la climatizzazione, la preparazione dei cibi e la pulizia della casa.
Dagli anni '80 l'azienda si è sempre più affermata sui mercati internazionali grazie alla propria gamma di prodotti, di pari passo si sono susseguite le acquisizioni di altre società.
Attualmente il gruppo De Longhi è presente in oltre 50 Paesi. Tra i prodotti più significativi c’è il Pinguino.

Dati di bilancio
Nei primi tre mesi del 2005 i ricavi di De Longhi hanno registrato una flessione del 13,2% a 234,9 milioni di euro. I vertici della società hanno giustificato questo andamento con il calo delle vendite nel settore del condizionamento.
In decisa contrazione anche la redditività. Il margine operativo lordo si è quasi dimezzato a 16 milioni di euro, dai 28,8 milioni dei primi tre mesi del 2004. Di conseguenza, l’Ebitda margin si è ridotto dal 10,6% al 6,8%. Il risultato operativo si è azzerato (era positivo per 11,7 milioni lo scorso anno), mente il risultato ante imposte è diventato negativo per quasi 10 milioni di euro. I vertici di De Longhi hanno precisato che il forte calo della redditività è stato causato dagli alti costi fissi aziendali.
Al 31 marzo l’indebitamento finanziario netto di De Longhi ammontava a 376,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 313 milioni di fine 2004.

La valutazione
Gli analisti di Citigroup, in un’analisi datata 29 giugno, ritengono che non ci saranno scossoni, con il recente cambio ai vertici di De Longhi, con Fabio De Longhi che ha sostituito Stefano Baraldo alla carica di amministratore delegato. Il nuovo manager della società ha precisato che il 2005 sarà ancora un anno di transizione per il gruppo, in attesa che entro la metà del 2006 gran parte della produzione venga portata in Cina, con l’obiettivo di bloccare l’erosione della marginalità.
Gli esperti della banca d’affari statunitense ritengono che De Longhi sia un titolo con un alto rischio, alla luce di una serie di fattori finanziari e specifici del settore di riferimento.
In seguito a queste considerazioni, gli analisti di Citigroup hanno confermato la visione negativa su De Longhi, che si concretizza con un giudizio “Sell” (vendere). Il target price è stato fissato a 2,7 euro per azione, che corrisponde a un potenziale downside del 6% rispetto agli attuali livelli di prezzo del titolo. Attualmente De Longhi quota a 13,2 volte gli utili stimati da Citigroup per l’esercizio in corso, mentre il rapporto tra Enterprise Value e margine operativo lordo stimato per il 2005 è pari a 5,2.


Per commenti, critiche e suggerimenti scrivete a: edoardofagnani@soldionline.it
 
Indesit taglia le stime dopo i deludenti risultati
di Edoardo Fagnani4 agosto 2005 11.50

Nonostante una leggera crescita del giro d’affari, la redditività della società ha subito una drastica riduzione, a causa della crescita dei costi delle materie prime e della pressione sui prezzi di vendita dei prodotti. I vertici di Indesit hanno tagliato le stime di redditività per l’intero esercizio. In particolare, la previsione sul risultato operativo sarebbe stata rivista al ribasso. Non si sono fatte attendere le bocciature degli analisti.



Risultati trimestrali deludenti per Indesit. Nonostante una leggera crescita del giro d’affari, la redditività della società, attiva nel settore della produzione di elettrodomestici, ha subito una drastica riduzione, a causa della crescita dei costi delle materie prime e della pressione sui prezzi di vendita dei prodotti.
Vediamo i numeri nel dettaglio.

Indesit ha chiuso il secondo trimestre del 2005 con ricavi in leggera crescita da 760 milioni a 763 milioni di euro. La società è riuscita a invertire il trend evidenziato nel primo trimestre dell’anno, quando il fatturato era sceso dell’8,5%. Di conseguenza, nei primi sei mesi del 2005 il bilancio del giro d’affari è ancora negativo, in quanto è sceso da 1,49 miliardi a 1,43 miliardi di euro.
Ma le notizie negative sono arrivate dalla redditività. Il margine operativo lordo è sceso da 97 milioni a 69 milioni di euro. Parallelamente, l’Ebitda margin è scivolato dal 12,8% del secondo trimestre del 2004 al 9,1%. Più consistente la flessione dell’utile ante imposte, sceso a 19 milioni, dai 42 milioni dello scorso anno. Il calo dell’utile ante imposte ha subito un’accelerazione nel secondo trimestre, in quanto nella prima metà dell’anno il risultato ante imposte è passato da 80,2 milioni a 41 milioni di euro.

Al 30 giugno Indesit evidenziava debiti finanziari per 752,7 milioni di euro, rispetto ai 527,2 milioni di fine 2004 e ai 688 milioni del 31 marzo 2005. L’esposizione a lungo termine dell’azienda è cresciuta fino a 388 milioni di euro. Sempre a fine giugno il patrimonio netto del gruppo ammontava a 638,1 milioni di euro.

Alla luce di questi risultati, i vertici di Indesit hanno tagliato le stime di redditività per l’intero esercizio. In particolare, la previsione sul risultato operativo sarebbe stata rivista al ribasso di circa 50 milioni di euro.Il fatturato per l’intero esercizio dovrebbe registrare una lieve flessione.
Per cercare di riequilibrare questa situazione i vertici di Indesit hanno messo in atto una riorganizzazione del gruppo, in modo da rendere più efficiente l’attività operativa. Il management della società ha evidenziato che la pressione sui prezzi dell’acciaio si è attenuata. Questo potrebbe frenare l’erosione della marginalità.

Non si sono fatte attendere le bocciature degli analisti. Bnp Paribas ha tagliato ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il giudizio su Indesit e ha fissato un prezzo obiettivo di 9,6 euro. Anche gli esperti di Abaxbank hanno considerato i risultati della società inferiori alle attese.


Per commenti, critiche, suggerimenti scrivete a: edoardofagnani@soldionline.it
 

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