Convertibilità del Rublo e ritorsioni USA

tontolina

Forumer storico
Certo che questi terroristi americani hanno davvero liberato l'Iraq dalle armi di distruzioni di massa (le famiglie delle fanciulle vergini)
hanno davvero liberato la popolazione di un dittatore .. ma chi ora li libererà dalla BARBARIA DEMOCRATICA USA? è democratica perchè colpisce tutta la popolazione.


Iraq/ Quindicenne di Baghdad stuprata e uccisa da 3 militari Usa
Lunedí 03.07.2006 13:54
Una donna apparentemente al centro di un caso di stupro e omicidio da parte delle truppe militari Usa aveva solo 15 anni e prima di venire uccisa assieme alla sua famiglia aveva detto di temere i soldati per le loro proposte insistenti. Lo ha scritto oggi il Washington Post.

Riportando una frase del sindaco di Mahmudiya, vicino a Baghdad, un funzionario di un ospedale che non è stato identificato e alcuni vicini delle presunte vittime, il giornale cita l'assassinio della donna, dei suoi genitori e della sorellina di sette anni nella loro casa lo scorso 11 marzo.

Nell'articolo non è confermato che la donna, Abeer Qasim Hamza, sia stata uccisa dagli americani, ma le persone del luogo intervistate ritengono che la famiglia uccisa sia quella coinvolta nelle indagini Usa. Un funzionario militare statunitense a Baghdad ha detto che i dettagli dell'incidente come vengono descritti dalle persone non coincidono con i documenti dell'inchiesta di dieci giorni svolta dagli Stati Uniti sui tre
soldati americani.

Ha aggiunto che i funzionari Usa hanno scritto che la vittima dello stupro aveva 20 anni, ma che lui non era a conoscenza di altri casi come quello nella zona. I soldati Usa hanno reso pubblici pochi dettagli. I funzionari dicono che almeno tre erano i soldati indagati per il presunto stupro di una donna e l'omicidio di tre parenti, compreso un bambino, nella loro casa a Mahmudiya, il giorno 12 marzo.

Due di loro sono sospettati di stupro e uno di questi, dopo essere stato allontanato dall'arma, è anche indagato per omicidio, hanno riferito i funzionari. Il Washington Post ha riportato la dichiarazione di Omar Janabi, un vicino delle vittime, in cui dice che la madre della giovane donna gli aveva detto il 10 marzo che la giovane donna si era lamentata diverse volte per le proposte insistenti ricevute da alcuni soldati americani in checkpoint nelle vicinanze.

http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/quindicennestupratasoldatiusa0307.html






Ieri ho letto una strana notizia in cui CONDO.LOLITA RICE ha dichiarato che alla morte di FIDEL interverranno in "aiuto" a CUBA
credo intendesse con missili e bombardamenti in modo sottointeso.


Altra notizia successiva che pare nessuno abbia dato il peso che merita: il Rublo ha ottenuto dal WTO la convertibilità in euro e in dollari e Putin ha fatto subito sapere che il gas russo da oggi sarà pagato in Rubli.
Putin nell'ultimo anno ha accumulato molte scort in oro massiccio ed è riuscito così ad ottenere la convertibilità della moneta russa.....
ecco perchè l'oro è salito così tanto
non era la cina o l'india
ma la RUSSIA comperava
 
certo cche ora
se l'America attacca la Russia con la scusa che possiede le armi di distruzione di massa

magari ha pure ragione

infatti il RUBLO è la prima arma che distruggerà il Dollaro

le riserve in Oro russe garantiscono la convertibilità della moneta
ma che dire del dollaro?
è solo carta straccia


ora se pure l'Iran e tutti i paesi produttori di risorse di base capiscono
allora convertiranno i dollari in ORO e pretenderanno il pagamento nella loro moneta


Non credo che gli USA attaccheranno militarmente tutti

certo hanno già minacciato l'uso della bomba atomica e non in modo sperimentale
 
Voli Cia, arrestato Marco Mancini del Sismi
Mercoledí 05.07.2006 09:46
Marco Mancini, numero due del Sismi, direttore della prima divisione del servizio segreto, è stato arrestato questa mattina. Pare che il fermo sia dovuto al caso Abu Omar per il quale sono già sotto accusa 22 agenti della Cia.

Le forze dell'ordine hanno arrestato il dirigente del Sismi, che sarebbe coinvolto nel sequestro in Italia di un ex imam da parte di agenti del servizio segreto statunitense. Lo ha riferito all'agenzia Reuters una fonte a conoscenza dell'operazione.

Marco Mancini é stato arrestato su ordine del magistrato milanese che si occupa del caso di Abu Omar, Armando Spataro, che nei mesi scorsi ha indagato 22 agenti dei servizi segreti Usa per il rapimento in Italia di Hassan Mustafa Osama Nasr, più noto come Abu Omar.

"L'ordine di arresto per Mancini é venuto da Milano, da Spataro, é per la vicenda di Abu Omar", ha detto la fonte a Reuters.



Sulla vicenda ha parlato anche il presidente emerito Francesco Cossiga.

"Con l'arresto avvenuto all'alba da parte di unità della polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri su mandato della magistratura milanese del capo e di alcuni elementi operativi del controspionaggio del Sismi cui si devono alcune delle più brillanti operazioni all'interno ed all'estero del nostro servizio, tra le quali le liberazioni dei nostri ostaggi in Iraq, il sostituto Spataro e l'intera Procura della Repubblica di Milano hanno dato un fondamentale contributo alla lotta internazionale contro il terrorismo" ha detto.

"Il contributo - continua Cossiga - toccherà l'apice con il richiesto arresto di una squadra antiterrorismo della Cia. Si attende oggi - conclude ironicamente Cossiga - un messaggio di Osama Bin Laden di vive congratulazioni e di ringraziamento per il prezioso aiuto alla Jidah islamica da parte di Osama Bin Laden".
 
l'italia è preoccupata per altro

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e casini si da a ....
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4 Agosto 2006
Condoleezza Fantozzi

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Condoleezza Rice nasce in Alabama con già due denti in bocca. Il padre decide di chiamarla “Con dolcezza” dopo che gli aveva morsicato la mano. Da qui il nome Condoleezza. Durante una vacanza in Italia insieme ai genitori è notata da Paolo Villaggio che la lusinga accostandola a Cita Hayworth e la lancia nel grande cinema con il nome d’arte di Mariangela Fantozzi.
Nonostante il successo straordinario, Condoleeza decide improvvisamente di tornare in patria per esibirsi come pianista prima di vedere George Bush in televisione. Capisce che accanto a lui potrà fare sempre una grande figura e diventerà la donna più potente degli Stati Uniti. Nel 2000 crea un gruppo politico/musicale di supporto alla campagna presidenziale e lo chiama “I vulcani”. Nel 2004 fa le scarpe a Colin Powell e diventa segretario di Stato.
Le sue capacità diplomatiche e il suo linguaggio curato la rendono popolare all’estero. Auspica la fine della crudele dittatura a Cuba e Castro la definisce “mad woman”. Vladimir Zhirinovsky, dopo le accuse alla Russia di uso politico del gas, le consiglia la compagnia di un plotone di soldati russi. Chavez non vuole incontrarla perchè non è preparato a fare questo sacrificio per il suo Paese. Non sono invece noti i pareri dei tanti capi di Stato dove Condoleezza vorrebbe esportare la democrazia. Dopo i recenti successi in politica estera in Iraq, Afghanistan e Libano Condoleezza è lanciata verso la presidenza degli Stati Uniti nel 2008. Vanity Fair l’ha eletta madrina di eleganza per i suoi stivali neri con il tacco alto.
Le rimane però un cruccio. I rifiuti di Massimo D’Alema ai suoi inviti da single a cena con la scusa di diverse vedute sul Libano. Anche i nostri ministri degli Esteri, ogni tanto, nel loro piccolo si incazzano.
http://www.beppegrillo.it/
 
7 Agosto 2006
No oil no war

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Un fatto in sé è solo un fatto. Difficile capirne le ragioni. Una somma di fatti però è interpretabile. E una somma di fatti lunga decine di anni è ancora più comprensibile. Le guerre in Medio Oriente continuano senza sosta. Il loro carburante si chiama petrolio. Un carburante non rinnovabile. Il 50% se ne è già andato. Una parte del rimanente 50% ha costi di estrazione insostenibili. Quando la domanda aumenta, India e Cina, e l’offerta diminuisce il prezzo aumenta. E quando non c’è petrolio per tutti, i più forti, i più armati lo pretendono per loro. Il petrolio si chiama Golfo Persico. La guerra mondiale per il petrolio è in atto e finirà quando il petrolio si esaurirà. Quanto ci vorrà? Venti, trent’anni?
Nel frattempo ne sarà disponibile sempre meno e la tensione internazionale crescerà. Le economie delle nazioni industrializzate sono basate sul petrolio. Chi controlla i Paesi esportatori garantisce la crescita della sua economia. Chi non li controlla imploderà. A chi toccherà? Alla Cina, all’India, all’Europa?
Al domino degli Stati Uniti nel Golfo Persico mancano la Siria e l’Iran che ha deciso di vendere il suo petrolio in euro, e i petroleuro spaventano gli americani più di Bin Laden. L’Iraq è in guerra. Il Libano è in guerra. Arabia Saudita e Kuwait sono sotto tutela americana.
Per far terminare le guerre bisogna combattere il petrolio. Le compagnie petrolifere. I loro interessi che si saldano con quelli delle industrie delle armi.
Le energie alternative sono ormai obbligatorie. Questa è la vera emergenza.
No oil, no war.
 
Petrolio in Rubli, in Euro o in dollari?

La Borsa di Sanpietroburgo come il polo alternativo al sistema occidentale

Il ministro russo dello Sviluppo economico e del Commercio, Guerman Gref, ha dichiarato che nel 2007 sarà operativa la borsa del petrolio russo, all'interno della quale saranno negoziati tutti i prodotti petroliferi, nero su bianco.



Il ministro russo dello Sviluppo economico e del Commercio, Guerman Gref, ha dichiarato che nel 2007 sarà operativa la borsa del petrolio russo, all'interno della quale saranno negoziati tutti i prodotti petroliferi, nero su bianco. Il progetto di Putin è quello di creare una borsa dell'energia basata su un sistema di massima trasparenza che determini il prezzo del petrolio sul loro valore reale di mercato, considerando che attualmente il corso del petrolio russo viene fissato virtualmente, senza tener conto delle quotazioni borsiste reali.
La Russia ha esportato finora principalmente del brut di origine urale e il suo valore era stabilito dalle agenzie energetiche internazionali con riferimento al il prezzo del brent, che è di qualità superiore. Un meccanismo trasparente di formazione del prezzo del brut russo consentirà alla Russia di ottenere un guadagno marginale superiore ai 3 miliardi di dollari all'anno.

Gli analisti internazionali ritengono esagerate le previsioni finanziarie delle autorità Russe circa il quantitativo delle quotazioni, considerando che il petrolio russo è di una qualità inferiore rispetto a quella del brent e sicuramente il suo prezzo si posizionerà intorno a quella cifra. Per tale motivo gli esperti stimano che una borsa del petrolio in Russia è piuttosto un'azione di promozione che una necessità, perché la maggior parte dei prodotti petroliferi passano solo attraverso due società, Rosneft o Gazprom, che hanno concluso già dei contratti in anticipo con le altre compagnie private.
Tuttavia, al di là delle previsioni strettamente economiche, la borsa del petrolio russo rappresenta la vera risposta alla dipendenza dell'economia mondiale nei confronti del dollaro, perché diventerà poi il quarto polo mondiale della quotazione delle materie prime internazionali: la borsa di materie prime di Sanpietroburgo sarà istituita prima della fine del 2007. La borsa russa sarà il vero secondo polo della quotazione dell'energia, considerando che attualmente il prezzo del petrolio viene fissato principalmente sulla borsa di New York, e per tale motivo esso costituisce il controvalore del dollaro Fed. La vera moneta americana non è un numerario agganciato all'economia statunitense, bensì alla fonte di energia che i Banchieri della Federal Reserve stabilirono come riferimento, essendo il loro principale investimento.


Putin già nel mese di maggio dichiarò, nel suo discorso annuo alla nazione, che il rublo sarebbe diventato totalmente convertibile prima della fine dell'anno, in modo da divenire lo strumento più diffuso nei regolamenti internazionali, e allargare così la sua sfera di influenza e arretrare sempre di più la presenza del dollaro.
Quello di scacciare il dollaro dalla Russia è il sentimento che prevale nell'economica russa, che era stata invasa dai dollari inseguito all'eccessive svalutazioni del rublo durante la recessione economica che ha seguito la caduta dell'URSS, e poi durante la crisi finanziaria del 1998, perché la popolazione russa tendeva a tesorizzare il dollaro. Putin invece ha chiesto ai suoi cittadini, e ai risparmiatori di avere fiducia nel rublo, perché il valore della moneta si basa essenzialmente sulla volontà ad accettarla, e nient'altro. La svalutazione del rublo è stata abbattuta con il rialzo degli interessi, rendendo la moneta più forte, però, a fronte di una politica monetaria restrittiva, è stata lanciata una politica fiscale molto più espansiva in modo da impedire che l'economia si fermasse.
Tuttavia, la Banca centrale Russa non ha modificato la struttura delle riserve, costituite per il 50% da dollari e il 40% degli euros, e il resto della sterlina britannica e degli yen giapponesi, né ha aumentato la quota dell'oro. Ha lasciato che il sistema assorbisse pian piano la nuova moneta, senza provocare delle fughe di capitali o allarmi ingiustificati, perché l'obiettivo finale non era stravolgere il sistema ma crearne uno alternativo da utilizzare per il rafforzamento dell'economia e dell'ingerenza politica.
Questo ed altro ancora è la Borsa del Petrolio Russa, perché man mano che essa prenderà forma costruirà intorno a sé un mercato, a prescindere dalla quotazione delle altre Borse, in quanto si tratta pur sempre di una fonte di energia scarsa e che ha bisogno di una rete di trasporto complessa. Se le ultime riserve di idrocarburi vengono controllate in parte della Russia, e se questa ha costruito una rete di gasdotti e di contratti di collaborazione molto stabile, gli Stati che oggi si riforniscono di gas e petrolio dalla Russia per scelta, un domani lo faranno per necessità, e allora la sola moneta di scambio sarà il rublo. Il Brent, nonostante sia più pregiato, non avrà comunque lo stesso valore di mercato del petrolio russo, che acquisterà sempre più punti nelle quotazioni in virtù proprio della rete e della struttura che ha intorno.
Ciò che si verrà a creare è una economia parallela a quella che sinora abbiamo conosciuto, alla quale man mano si agganceranno molti degli Stati del Medio e dell'estremo oriente, facendo confluire, molto probabilmente, le loro riserve di petrolio o le loro merci. Gli alleati politici di Putin di oggi, saranno domani partner commerciali nella costruzione di un grande mercato in cui i diretti produttori venderanno le loro merci, ponendo così fine al sistema attualmente vigente che lascia agli intermediari e ai consumatori il diritto di decidere il valore dei beni.
 
Terremoto sulle Borse asiatiche e sugli oleodotti: è la guerra


Due forti scosse di terremoto si sono abbattute su Taiwan danneggiando gravemente i cavi sottomarini del sistema delle telecomunicazioni, e provocando così un improvviso blackout nelle comunicazioni telefoniche e di Internet di Taiwan, Cina e Giappone. Il terremoto, senza provocare vittime, ha seriamente danneggiato società, imprese e Banche, impedendo operazioni finanziarie, in particolar modo nel mercato valutario e compromettendo così la stabilità delle Borse Asiatiche. Le isole colpite sono nevralgici centri finanziari rimasti completamente isolati, con il rischio che passeranno ancora diverse settimane prima di ristabilire i servizi di comunicazione, perché le principali compagnie telefoniche sono state duramente colpite. La società cinese Chunghwa ha ridotta la sua capacità di trasmissione al 50% rispetto a quella normale, come la PCCW Ltd. di Hong Kong, mntre la Telecom Singapore Ltd. è stata completamente isolata; danneggiate anche Francia Telecom SA e Telecom Pakistan Co., operatori nell'APCN2 che servono la rete che connette Giappone, Corea, Cina, Taiwan, Hong Kong, Filippine, Malaysia e Singapore inclusa Cina Unicom Ltd., StarHub Ltd., Telekom Malaysia Bhd. e Telstra Corp. L'intera regione è stata colpita, nonostante sia stata Taiwan l'epicentro, avendo azionato un effetto domino cha ha trascinato con sé tutte le altre società.

Ciò che deve riflettere è il modo in cui gli eventi naturali si sono così sincronizzati in modo tale da colpire le compagnie telefoniche e così i contatti telematici delle Borse asiatiche, per coincidere poi con l'apertura delle borse occidentali. I mercati di scambio asiatici aprono oggi con gravi crolli, considerando che la maggior parte delle società sono impossibilitate ad accedere al sistema, mentre Wall Street registra i massimi storici nelle contrattazioni di vendita. Una giornata davvero storica, con il blackout di Taiwan, Singapore, Seul e Tokyo, e le borse Statunitensi sulla scia dell'oro, senza che sia sicuro quando si riuscirà a ristabilire a pieno il servizio. È a rischio la stabilità stessa dei paesi asiatici colpiti, e l'allarme è già elevato considerando che la Banca Centrale Cinese ha proposto di intervenire sul mercato di Taiwan per assicurare con lo Yuan la circolazione della moneta. Nella giornata di domani gravi conseguenze potrebbero abbattersi sulle società che detengono attività sui mercati asiatici, persino le nostre imprese potrebbero subirne i gravi danni, perché molte vivono di quelle economie.
Eventi di tale portata sono senz'altro estremamente delicati e importanti, tuttavia è trascorso nel completo silenzio dei media in Italia, che hanno puntualizzato solo la naturale coincidenza della scossa con quella dello Tsunami, trattandosi sempre di una zona ad elevata sensibilità sismica, senza riporre la giusta attenzione sul pericolo del crollo delle borse asiatiche.




È ormai scoppiata in un conflitto totale la guerra fredda che da mesi ha messo in crisi l'economia mondiale e gli Stati, vittime dei sabotaggi e delle strategie per il controllo delle ultime risorse energetiche e dei mercati finanziari. Il dollaro tocca in questi giorni elevati picchi di svalutazione, mentre i dati sulle contrattazioni del petrolio finiscono per deprimere e abbattere sempre di più la valuta, dato che si stanno preparando "terremoti" ben più terribili per l'America con l'avvio di una Borsa energetica alternativa russa, che potrà contare sulla rete dei gasdotti e il controllo dei mercati produttori. Il mercato finanziario sorretto dai titoli azionari e valutari vacilla alla più piccola esitazione, mentre è l'energia il vero punto di riferimento delle società e delle Borse.

Oggi due grandi potenze si stanno scontrando per impadronirsi dei canali dell'energia e con essi per controllare gli Stati, ormai incatenati dalle lobbies che si sono impadroniti delle infrastrutture e dei canali di distribuzione. Da una parte la Russia, che in prima linea con le armi della dissuasione e della diplomazia, utilizzando grandi società nazionalizzate, si è costruita una rete di pipelines e di collaborazioni con i paesi produttori. Dall'altra le lobbies dell'Unione Europea, strettamente connesse al fronte atlantico, agganciate cioè all'economia del dollaro Fed, che stanno imponendo la loro presenza utilizzando come arma l'ampliamento della Comunità Europea.
Lo scontro tuttavia si è acceso, perché dopo le prime schermaglie nate in occasione della firma della Carta per l'Energia europea, la Commissione ha deciso di accelerare la realizzazione del progetto di un gasdotto, il Nabucco, che permetterà di aggirare il gigante russo, che assicura oggi il 25% delle importazioni europee. Il 26 giugno, i ministri dell'energia della Turchia, di Romania, della Bulgaria, di Ungheria e dell'Austria hanno firmato un accordo che mira a costruire un condotto per prolungare il gasdotto Bakou-Tbilissi-Erzurum (BTE) fino al polo di Baumgarten in Austria che concentra il più grande numero di incroci di pipeline in Europa, mediante una società a capitale misto che riunisce le compagnie di gas dei cinque paesi attraversati dal gasdotto. Il Nabucco viene definito uno dei progetti energetici europei più importanti, intrapreso dal 2007 da concludersi dal 2010, con un costo di 4,6 miliardi di euro e servirà particolarmente l'Austria, la Germania e l'Italia. Allo stesso tempo Gazprom lancia una contro-proposta che completerebbe l'accerchiamento dell'Ucraina, dalla quale la Russia dipende all'80% per il transito del suo gas, e costruendo un tunnel nel Mar Baltico che collega la Russia alla Germania.

Il progetto di Gazprom può uccidere il Nabucco semplicemente raggirandolo, perché i due progetti mirano agli stessi mercati, con la differenza che quello russo darebbe un importante ruolo all'Ungheria che diventerebbe un centro per la distribuzione del gas, come alternativa rispetto all'Austria. In realtà Budapest sta giocando un doppio gioco, perché la compagnia ungherese di gas Molle, che partecipa al Nabucco, ha sottoscritto questo 21 giugno un progetto per raddoppiare il gasdotto Blue Stream che collega già la Russia alla Turchia attraversando il mare Nero. A consacrare quest'alleanza con l'Ungheria è stato l'incontro a Sotchi tra Ferenc, primo ministro ungherese, e Putin, durante il quale la Russia ha dichiarato la sua assoluta volontà a non firmare alcun patto con l'Unione Europea, se non di libera collaborazione.
Gli interessi che si sono concentrati intorno all'Ungheria possono così spiegare il motivo della rivoluzione del popolo Ungherese all'annessione al progetto dell'Unione Europea: una manifestazione popolare sicuramente fomentata e manipolata per mantenere un certo controllo tra le fila del governo. Come l'Ungheria, anche la Turchia si è trovata a giocare un duplice ruolo strategico, essendo il crocevia obbligato di entrambi i progetti. Gli scandali e le polemiche sulle differenze etniche e religiose, sulle restrizioni a Cipro, e la stessa avversione verso l'Unione Europea, sono stati prima aizzati, per poi essere utilizzate e guadagnare terreno e tempo nel gioco degli accordi per il passaggio degli Oleodotti. L'Albania ancora subisce, nel silenzio della comunità internazionali, le dure conseguenze della guerra che si sta svolgendo sul suo territorio: gli oleodotti vengono sabotati e incendiati, le famiglie e le imprese non hanno energia elettrica da più di 6 mesi, l'economia è stremata dai fallimenti e dalla impossibilità di avere vie di sbocco.
Infine in Nigeria è ora in atto una vera e propria guerra, e il sabotaggio degli oleodotti è un chiaro segnale dato alle compagnie europee da parte di altri che hanno evidentemente grandi interessi, e utilizzano le rivolte popolari per assoldare mercenari e persone disposte a combattere per una guerra che non appartiene loro. I media stanno invece speculando su questa grave tragedia, alzando la tensione su una zona già martoriata dai conflitti etnici e religiosi, tanto che non tarderà a farsi sentire l'intervento dei mercenari islamici assoldati dalla Comunità Internazionale per portare la guerra e gli embarghi.

Il quadro si complica ancora di più se si pensa a quello che queste due forze stanno facendo per impadronirsi delle fonti di energia, dei campi di gas. Oggi le uniche le riserve disponibili per il Nabucco sono quelle dell' Azerbaïdjan, e lo saranno ancora solo per alcuni anni. Per tale motivo l'obiettivo è di canalizzare le ricche riserve del gas dell'Iran, secondo produttore mondiale di gas dopo la Russia, e del Turkmenistan, che ha dato la concessione della distribuzione del gas in monopolio a Gazprom e alla RosUkrEnergo, società creata da Gazprom ed i suoi partner per rifornire l'Ucraina. L'Unione Europea dunque intende innanzitutto rilanciare un gasdotto che attraversi il Mar Caspio, che si colleghi a quello che attraversa il Caucaso, per poi raccordarsi al Nabucco: si avrà così il completo raggiramento di Gazprom.
Ecco che si delineano i terreni di scontro: Iran e Turkmenistan, entrambi alleati russi sui quali si concentrerà l'attenzione della Comunità Internazionale nel tentativo di collocare al governo una classe politica fiduciaria.
Le lobbies europee faranno di tutto per impedire che la Russia conquisti una via di sbocco sul Mediterraneo, perché consentire al "rublo", a questa nuova "fonte di energia" di entrare nel mercato europeo o mondiale, significherebbe decretare la fine del dollaro e dell'euro stesso, considerando che molti Stati hanno un'economia agganciata al dollaro, come l'Italia. L'economia russa ha smaltito tutti i petrodollari che la avevano invasa, e ora sta per diventare un importante centro di affluenza dei capitali dall'estero, tanto che la attuale capitalizzazione di della borsa valori di 1000 miliardi di dollari, è destinata ad aumentare sicuramente, per costruire una vera potenza finanziaria, oltre che energetica.
Mentre Francia e Germania sembra che abbiano preso una posizione in questa guerra fredda, l'Italia resta il crocevia strategico logistico, che fa il buono e il cattivo gioco, stringendo collaborazioni con Gazprom e la convertibilità del rublo, e firmando dall'altra il piano europeo alternativo alla Russia. L'atteggiamento dell'Italia potrebbe sembrare una continua contraddizione, ma in realtà deriva da quell'ambiguità che ormai radicata nella storia della politica italiana, due linee di pensiero che riflettono due nature diverse. In Italia sono sempre esistite due "gladio", una rossa e una nera, i cdd. "rossi e neri": le due forze nel tempo si sono scontrate, per distruggersi a vicenda, e infatti all'interno dell'una vi erano degli elementi che agivano in copertura per far ricadere la colpa automaticamente sull'altra. Allo stesso modo si sono creati due Sismi, espressione di questa duplice natura dei servizi, come diversi sono stati i rapimenti in Iraq.

Oggi l'economia sta davvero cambiando, e dobbiamo prepararci tutti ad affrontare gli stravolgimenti che ne deriveranno, come il rincaro dei prezzi dell'energia, dei beni e delle merci, la dipendenza verso una nuova potenza, la disoccupazione e il fallimento delle nostre imprese. Ciò che oggi abbiamo in più è perché lo abbiamo rubato ad altri. Siamo noi i deboli se sulle nostre coste approdano barconi di clandestini, perché il contratto è stato firmato all'interno delle ambasciate con le porte blindate.

L'informazione adesso gioca un ruolo molto importante perché potrebbe anche cambiare le sorti della nostra economia, tuttavia occorre avere il coraggio di dire certe cose e in un certo senso di rischiare per anticipare gli eventi. Quando una notizia viene data è perché un evento si è già compiuto, e non si può fare altro che commentarla, mentre il preventivare, l'anticipare è la vera arma per dare una svolta, e fare una rivoluzione.
 

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