- COSA FAI NELLA VITA?

Buongiorno,
di servizio anche oggi?!
:ciao:
:hua::d:
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Buongiorno. Siamo alle prese con un incendio di vaste proporzioni su di una montagna.
Questo articolo con parole semplici evidenzia la DEMENZA di chi ci governa.

MONTE DUE MANI – Come mai un incendio partito tra le sterpaglie sulla strada per Morterone è diventato epocale, di una estensione mai vista da queste parti?
Senza cercare responsabilità, cosa che a noi non spetta, inanelliamo e recuperiamo alcuni fatti.

Il primo, sull’altare della spending review, il taglio della spesa pubblica,è stato cancellato il Corpo Forestale dello Stato
creato nel 1822 quasi contemporaneamente con l’Arma dei carabinieri (1814) che ora lo ha quasi totalmente assorbito.
Se i duecento anni di quest’ultimi sono stati ampiamente celebrati, per i difensori dei boschi e della natura è un bel “colpo di spugna”.

I Forestali ora in forza ai Carabinieri (con auto di servizio già marchiata, ma ancora senza divisa),
sono incaricati semplicemente delle indagini sulle origini di simili incendi,
lo spegnimento di cui sono espertissimi è passato in mani ad altri che di fiamme se ne intendono,
ma non nelle aree boschive, ossia i vigili del fuoco.


Ieri nelle prime ore dell’evento l’unico mezzo dei pompieri presente, una jeep attrezzata,
lascia nelle mani dei volontari dell’antincendio della Comunità montana Lario Orientale e san Martino l’opera di contenimento.
Si tratta di un’unica squadra volonterosa, con una sola manichetta.

In quel momento sta prevalendo la speranza che l’incendio prima di scollinare verso Ballabio si fermi in prossimità di un sentiero,
mentre sul fronte in direzione di Morterone sia un ruscello a fare da spartifiamme.

Il resto è la cronaca di queste ore. Il fuoco si è allargato all’inverosimile.

Nel frattempo i Vigili del fuoco di Lecco sono alle prese con un enorme incendio in una azienda di legname e pallets a Verderio Inferiore,
mentre la Regione Lombardia sta affrontando un altro bosco in fiamme in val Camonica.

A livello di sistema, più in generale, in Italia circa 8.700 forestali sono passati nell’Arma dei carabinieri
con compiti d’indagini e non più di difesa dell’ambiente della flora e della fauna che sono stati lasciati a loro stessi,
pur essendo un patrimonio anche turistico della nostra malconcia Nazione.

Delle appena 390 persone che vengano assorbite dai Vigili del Fuoco in tutta Italia,
al territorio di Lecco che per metà è montano e lacustre, intonso dal punto di vista naturalistico, non ne tocca nessuna.
Benché il lecchese abbia una storia costante con il fuoco invernale nei periodi di siccità.
Como per fortuna ne ottiene almeno due.

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All’una del pomeriggio, mentre il fuoco corre verso l’alto del monte Due Mani sul versante che guarda la val Boazzo
si affaccia l’elicottero regionale chiamato dalla Val Camonica, un giro perlustrativo (sono circa le 13:10) e poi sparisce.
Per quasi due ore di veicoli aerei non se ne vedono.
Alle due e tre quarti ecco comparire per primo l’elicottero bianco e rosso poi uno nero e infine il Canadair.

Il coordinamento delle operazioni, se fosse ancora esistente il Corpo forestale dello Stato
sarebbe nelle salde mani di un comandante provinciale con esperienza (di solito i responsabili non erano giovanissimi),
mentre ieri spettava a una funzionaria della Comunità montana – da non escudere fosse per lei la prima volta –
e stamane il ruolo è passato a un collega, mentre lei si è portata in Valsassina assieme a due squadre incaricate
di creare un fronte frangifiamma a contrastare l’avanzata verso l’interno.

In mattinata a un certo punto tutti i mezzi aerei spariscono. Si tratta di due Canadair e un elicottero.
Il Canadair ha autonomia di volo di un’ora, poi deve perciò fare rifornimento di carburante.


Prima con la Forestale non si vedeva mai un buco nello spegnimento, c’era sempre un aeromobile in azione.

Facciamo un po’ i conti a favore della spending review.
Un forestale costava in media 1.500 euro al mese netti, con una stima grossolana di circa 2.800 euro lordi.

Per un’ora di Canadair lo Stato spende dai 12mila ai 15mila euro all’ora.
I mezzi che stanno lavorando sono due, uno da ieri.
In più gli elicotteri della Regione Lombardia che costano circa 5.000 euro all’ora.

I bilanci su questa vicenda sono presto fatti.

Qualcuno forse avvierà la caccia alle streghe per trovare i responsabili dell’accaduto,
chi ha buttato un mozzicone, chi ha avuto il coordinamento in mano, chi non ha avuto il coordinamento in mano.

Ma la dura realtà è che l’Italia delle innovazioni e dell’efficienza amministrativa
ha speso in questa occasione decine di migliaia di euro, sicuramente più di un centinaio,
che forse potevano tranquillamente essere risparmiati.

Si sa, il vecchio per alcuni era roba da rottamare e non il prezioso bagaglio di conoscenze accumulato
in due secoli di lavoro a contatto con la natura. Insomma non un bene prezioso di famiglia da valorizzare.

Sembra un po’ come la vecchia auto del nonno, durata vent’anni:
poi acquisti la nuova e dopo sei mesi sei dal meccanico.
 
Per Vs. opportuna conoscenza. Ore 15,25

E' ricomparso un Canadair.
L'incendio è ancora attivo.

Il vento è calato.
Stamattina nel cielo lombardo era un via vai di aerei con scie chimiche.

Chiediamoci perchè un'alta pressione dall'Africa ha raggiunto il Nord d'Italia e si è fermata lì
e perchè da 35 giorni non piove..........mah. E' nessuno che dice o scrive nulla a tal proposito.

Cosa ci sta sotto ??????????
 
Perchè nel mondo stiamo facendo un gran casino con i gas serra e nessuno pare abbia voglia di smettere. Stiamo tropicalizzando il clima mediterraneo, desertificando il nord africa e presto il sud italia. Nel centro europa al posto del vino produrremo arance, gli uragani devasteranno le città costiere dell'america... tutti lo sanno, ma nessuno dice niente

"L'uomo è l'unico animale che si autoestinguerà per imbecillità" (Mauro Corona)
 
Incendio spento. Ipotesi costo molto vicino ai 250.000 euro ...........l'equivalente dello stipendio di almeno 7 forestali per 1 anno.

Notare : 1 INCENDIO - UNO -


BALLABIO / MORTERONE – E’ durato per tutto il giorno, dalla mattina e finché la luce lo ha permesso,
il viavai dei canadair che sabato hanno continuato a gettare acqua su Due Mani in fiamme.


L’incendio, dopo aver devastato gran parte del monte, si parla di ben 220 ettari bosco (oltre 2 chilometri quadrati) è stato finalmente domato.
La situazione resta monitorata e anche domenica i mezzi aerei sorvoleranno la montagna per verificare
che il vento non abbia riacceso dei focolai, continuerà anche l’attività di bonifica delle squadre di terra.

Sabato, l’attività dei tre canadair impiegati insieme a due elicotteri regionali,
ha consentito lo spegnimento del rogo sul versante ballabiese e nella zona di Morterone,
poi le operazioni si sono concentrate sul lato del monte affacciato a Moggio.



 

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