Cronache di orrori annunciati

Zen lento

Forumer attivo
Sembra proprio che a questo mondo ci si possa aspettare di tutto. Mi riferisco all'asilo degli Orrori di Rignano:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/26/pedofilia_bambini_rignano.shtml

e questo:

http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/pedofilia/reportage-bonini/reportage-bonini.html


Convengo, la realta' supera la fantasia, ma senza voler diventare innocentista per partito preso io non riesco a crederci. Non che dubiti che esista la pedofilia (diffusa, ma non tanto quanto ci si voglia far credere ogni giorno, diffusa sopratutto in famiglia ahime'), ma che si possa esercitare in una campagna romana con queste caratteristiche e queste modalita'.

Ci sono gli estremi per un intero film di genere, un copione scritto con tutti gli ingredienti: i silenzi, i dubbi, l'associazione tra insospettabili e offesi, l'uomo nero, le ville decadenti del satanismo, il sangue, il sadismo, l'aguzzino e l'innocente, l'isteria pubblica, il diavolo e l'acqua santa.
Tra le mani di quel fabbricatore di incubi che e' Dario Argento sarebbe (forse sara') un film indiscutibile successo, un distillato di scene mozzafiato, un susseguirsi di angosce e ansie purificatrici. Una sceneggiatura che e' una manna.
Cosa mai sia realmente accaduto in quel paese del centro Italia lo sapremo prima o poi, meno facile capire cosa abbia scatenato questi demoni tra una popolazione di 8000 anime. Ci si puo'nascondere tra ottomiala anime, ma non ci si puo'nascondere in un segreto per cosi' tanto tempo, complici e innocenti.

Io non ci credo, non cosi', non con questi ingredienti, non con questo coinvolgimento, non cosi' all'aperto eppure nascosto. Si' qualcosa e' successo, una qualche follia si e' innestata, qualche scheggia ha preso il sopravvento incendiando l'incendiabile. Ma non cosi', non con questa coralita' segreta.
Chiaro, nulla puo' esser dato per certo, ma piu' ci penso e piu' la cosa assume i contorni di una ferocia incredibile. Non solo per le persone implicate, ma anche per la presunta quantita' di bambini implicati nello stesso luogo. Qualcosa non funziona in questi resoconti giornalistici (ma anche del Gip ), qualcosa stona, e' decisamente di troppo. Una associazione a delinquere con queste caratteristiche che sfrutta un preciso e delimitato bacino d'utenza per me non e' credibile.

Questo e' credibile, si tratta di condizioni piu' o meno individuali:

http://www.ildialogo.org/Ratzinger/pedofiliachiese.htm

Anche questo e' credibile (anche se si farebbe meglio a guardare tra i propri confessionali):
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/26/di_noto_scuola_omertosa.shtml

Non e' credibile invece che 5 o piu' persone della stessa scuola, nello stesso paese, in modo sistematico e nascosto, ripetutamente e in associazione , per lungo tempo, abusino dei minori loro affidati. Abusino sessualmente propagando orrori sadici, e' possibile invece che commettano azioni ritenute maltrattamenti veri o presunti, questo accade.
Non ci credo, anche perche' e' gia accaduto, con analoghe modalita', anche se questo non prova nulla su Rignano:


http://www.comune.brescia.it/NR/exe...-A80A-EA57EFEB6454}&NRCACHEHINT=NoModifyGuest

gli antefatti
http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/cronaca/brescia/brescia/brescia.html

C'e' qualcosa di isterico in questa storie, come in altri fatti di cronaca accaduti recentemente , ma poi ricondotti a qualche sorta di comprensione ragionevole.
Cento genitori (50 famiglie) associati in un segreto terribile per mesi, che pure lasciano i propri figli in custodia senza che se ne sappia nulla e che nulla trapeli o molto poco !

E' veramente troppo e al momento inspiegabile, se non con il caldo che gia' dirada idee e argomenti a troppi giornalisti e affievolisce l'adrenalina in taluni lettori a caccia di notizie iperboliche.


Zen lento :( [/url]
 
ho letto l'articolo di Bonini e in ogni caso è una storiaccia che fa venire più di un dubbio
L'attenzione sui bambini è sempre molto alta quando si sfocia nel sordido :down: nella normalità invece ci si disinteressa di loro nella maniera più assoluta, a tutti i livelli



Le indagini iniziate nel luglio 2006 e sospese in estate. Un blitz degno di una fiction, le accuse e le paure
Il comitato dei genitori è diventato il luogo in cui trovare conforto alla paura, ma anche, forse, contagiarsene
Orrori, veleni e sospetti
la strana storia dell'asilo



Il piazzale dell'asilo romano
di CARLO BONINI
RIGNANO FLAMINIO (Roma) - Ora che non è più un segreto e se ne cominciano a individuare i contorni, questa nera storia dei bimbi della Olga Rovere si mostra per quel che è ed è stata sin da principio. Una storia di adulti che, al momento, non propone nessuna incontrovertibile certezza. Se non quella, sgradevole, di apparire comunque diversa (è impossibile dire oggi se terribilmente peggiore o altrettanto terribilmente difforme) da ciò che le spaventose 59 pagine di un'ordinanza di custodia cautelare dicono sia accaduto.

Gli adulti, dunque. Un pubblico ministero di Tivoli, Marco Mansi. La sua consulente psichiatra, dottoressa Marcella Battisti Fraschetti, classe 1934, studio in Santa Maria di Galeria (frazione di Roma). Gli ufficiali e i sottufficiali della compagnia carabinieri di Bracciano. I 100 padri e madri dell'Agerif, Associazione genitori Rignano Flaminio. Il sindaco di una lista civica che tiene insieme destra e sinistra, Ottavio Poletta, al suo secondo mandato. Una preside, Loredana Cascelli, madre di tre figli, con i suoi 21 docenti e i 5 collaboratori scolastici del "plesso scuola dell'infanzia".

Gli arrestati di martedì: Silvana Magalotti, coordinatrice scolastica, le maestre Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio con il marito regista televisivo Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti, il giovane immigrato cingalese, Kelum De Silva, uomo di fatica della pompa di benzina all'ingresso del paese.
Per nove mesi, in un borgo di 8 mila anime, questi adulti hanno maneggiato una peste che è dilagata fino a mangiarsi tutto.

Amicizie, rapporti di vicinato, la gioia di mettere a letto un figlio o di mandarlo a dormire a casa di un amichetto. Di accompagnarlo a scuola e godere delle sue recite natalizie. Le prime denunce - 6 casi di dichiarato, ripetuto e orribile abuso - sono del luglio 2006. I genitori che le sporgono non ne parlano. Le custodiscono come un terribile segreto di cui vergognarsi. La Olga Rovere è una scuola dell'infanzia di eccellenza (nel '99, viene indicata come la migliore materna della regione Lazio). La sua coordinatrice scolastica, Silvana Magalotti, una maestra sui banchi da 30 anni, ormai nonna. Per ogni genitore, un'amica a cui rivolgersi. Per il paese, "la maestra con la casa piena di libri, più di quanti se ne possano trovare in tutta Rignano".

Luglio 2006 è un tempo lontano. Ma le accuse sono già terribili. Eppure, non sembra esserci fretta. In una nota dei carabinieri della compagnia di Bracciano al pubblico ministero di Tivoli dei primi di agosto dello scorso anno, si segnala l'"inevitabile stasi investigativa in vista dell'estate". La scuola è chiusa e qualcuno deve pensare che la pedofilia se ne va in ferie. E' un fatto che il primo settembre la Olga Rovere ha una nuova preside, Loredana Cascelli, che - come ripete ancora oggi - ignora quale spaventosa nuvola si vada addensando sulla sua scuola. Nessuno la informa.

Forse perché nessuno al Provveditorato sa. Forse perché ai genitori che sanno è stato detto dai carabinieri e dal magistrato di non parlare. Fino a quando, il 12 ottobre, alle 8 del mattino, l'asilo appare agli occhi dei genitori che accompagnano i propri figli come il set di una fiction televisiva. Nastri fosforescenti, carabinieri in tuta bianca (il Ris) che scavalcano cancelli e isolano alcune aule come scena del crimine.
Pedofilia.

La parola apre le cronache dell'edizione del 13 ottobre del "Corriere di Viterbo" e una volta esaurito il giornale se ne volantinano le fotocopie. Perché tutta Rignano sappia. Con le fotocopie ci si scambiano i nomi delle maestre indagate (arrestate martedì), che nessuno pronuncia, ma su cui comincia un silenzioso processo. Nei bar e nelle case dei bambini che frequentano le loro classi. Il 14 ottobre, in un consiglio di Istituto straordinario della "Olga Rovere", la preside comunica che "all'ordine del giorno non c'è il blitz dei carabinieri e dunque i genitori che occupano la scuola per avere notizie sono pregati di allontanarsi".

"Quel giorno è cambiata la mia vita", racconta Roberta Lerici, 42 anni, attrice e autrice di testi teatrali, madre di tre bambini. I primi due alla Rovere negli anni in cui era un vanto frequentarla. L'ultima, fino al gennaio scorso, quando è stata ritirata. Parla nel tinello della sua casa nella campagna di Morlupo (pochi chilometri da Rignano), su un divano rosa dove è spesso costretta ad interrompersi perché i figli non sentano ("Mamma, posso fare anche io un'intervista?").

"Ero basita - dice - Nessuno sembrava voler prendere in mano la situazione, finché un giorno, al "bar Gran Sasso", non incontrai il nonno di una bambina che fa il giornalista e venne l'idea di costituirsi in associazione per tutelare i diritti dei bambini ed esigere che le maestre sospettate venissero allontanate". Aderiscono circa 100 genitori, per altrettante famiglie (i bimbi che frequentano la materna sono in tutto 255). "Almeno quaranta di loro sono stati abusati", dice Roberta.
Ma come, non erano sei? "No, sono cresciuti nel tempo. Sappiamo che, dopo il blitz di ottobre, almeno 80 bambini sono stati accompagnati dai loro genitori a farsi refertare a Roma, all'ospedale Bambin Gesù". E con che esito? "Nessuno lo sa con certezza. So che i carabinieri dicono che ci sarebbero sei casi di bimbe deflorate. E sappiamo anche che alcuni di questi bambini sono oggi in terapia con gli psicologi messi a disposizione del comune di Roma".

Come un'onda che monta, una parte di Rignano scopre che un'intera leva dei propri bimbi manifesta sintomi riconducibili a possibili violenze subite. Le denunce dei genitori si impilano sui tavoli dei carabinieri di Bracciano.

Ancora Roberta: "Della pedofilia non sapevo nulla. Mi sono messa a studiare. Ho scaricato da internet 2.500 file di interesse. E ne ho selezionati 600. Ho cominciato a trovare analogie con altri casi. E dopo che la preside della scuola mi aveva detto che "A Rignano sarebbe finita come a Brescia, con tante assoluzioni", ho preso contatto con l'Associazione Prometeo. Ho studiato i processi di Brescia per i fatti degli asili Abba e Serelli. Ho capito quali errori non dovevamo ripetere. Ho scoperto cos'è "l'abuso rituale" e il ruolo delle donne. Cosa il "satanismo"".

L'Agerif diventa il luogo in cui "parlare", trovare conforto alla paura, ma anche, forse, contagiarsene. Spedisce 120 mail in ogni stanza di governo e sottogoverno. Contatta lo studio legale di Vincenzo Siniscalchi per offrire assistenza legale ai genitori che non possono permettersela. Roberta Lerici prepara un dossier di una cinquantina di pagine. Il sindaco mette a disposizione per la loro prima assemblea il teatro comunale Paladino. I genitori lo riempiono in novembre e ancora il 13 dicembre 2006, quando la preside della "Rovere", per mano ai suoi bambini in lacrime che non si spiegano tanta aggressività verbale verso la madre, affronta una folla inferocita, il sindaco, un assistente sociale e due ispettori del Ministero della pubblica istruzione.

Rignano diventa una prigione. Come la Rovere. Una circolare interna fa divieto assoluto di ingresso ai genitori nei locali della scuola. E agli insegnanti, durante la giornata, di cambiare i pannolini a chi se la fa sotto. Perché nessun bimbo torni da scuola raccontando di essere stato anche soltanto sfiorato nelle sue parti intime. A Natale, la recita viene fatta in giardino. Ma senza i genitori, che si accalcano alle inferriate, come in uno stadio a porte chiuse. Il 19 dicembre 2006, il ministro Fioroni autorizza la sospensione cautelare dei docenti indagati, ma non conoscendone i nomi delega all'ufficio provinciale della scuola e al consiglio di Istituto. Il 27 febbraio, un manifesto firmato da tutte le insegnanti della scuola d'infanzia viene affisso in ogni angolo di Rignano e della Rovere. Si chiede di "mettere fine a un linciaggio infame". Qualche settimana dopo, le maestre arrestate martedì vengono sospese.

A Tivoli, il pm Marco Mansi, lavora sui casi di luglio. Come? Il professor Franco Coppi, avvocato difensore di Gianfranco Scancarello, la racconta così: "Cinque dei sei referti medici sui bambini presunte vittime degli abusi sono negativi. Non è stata riscontrata alcuna traccia di violenze anche pregresse. E allora mi chiedo: se è vero che in queste spaventose sedute di violenza di gruppo venivano usati su bimbi di tre anni oggetti profondamente invadenti, come è possibile che non sia rimasta neppure una cicatrice? Che i loro genitori non abbiano notato subito lesioni che nessun bimbo può nascondere? Il sesto caso, poi, certifica una cicatrice interna che non si esclude possa essere congenita".

Nessun riscontro medico oggettivo, insomma. Ma, anche, nessuna voce diretta dei bambini. Non li ha sentiti il magistrato. Non li hanno sentiti i carabinieri. Li ha sentiti la dottoressa Marcella Battisti Fraschetti, consulente del pm. Ma - a quanto riferisce Coppi - non ha registrato nessuna delle sue sedute. "Abbiamo solo le sue relazioni scritte. E le parole dei genitori. Pensa che bastino, non dico per una condanna, ma per autorizzare un linciaggio pubblico?". "Certo - conviene il professore - qualcosa in quel paese e in quella scuola deve essere accaduto. Ma cosa è accaduto? E chi sono le vittime e chi i carnefici?"

(26 aprile 2007)
 
Trovato su un blog

sintesi dei fatti: il 13 Ottobre 2006 una mamma denuncia presunti abusi sul figlio Matteo (nome di comodo); abusi che una perizia medica non conferma.
I racconti di Matteo parlanti di croci uncinate e diavoli, trovano conferma in un’altra decina di bimbi le cui famiglie sono legate da profonda amicizia.
In pratica, secondo i bambini, 3 maestre (2 delle quali sessantenni e prossime alla pensione), una bidella, il marito di una di esse (regista televisivo, ex-rai) ed un addetto alla pompa di benzina cingalese avrebbero prelevato, in pieno giorno, con l’ausilio di un pulmino, 15 bambini e li avrebbero condotti in una villa. Qua, mascherati da diavoli, gli avrebbero costretti, drogandoli, a pratiche sessuali filmando il tutto.
Partono gli interrogatori e le perquisizioni. Intervengono perfino i RIS su richiesta del Pm Marco Mansi che coordina le indagini.
Risultato???
Nulla; ne una foto, ne una maschera, ne un filmato. Nessuna traccia delle droghe utili a narcotizzare i bimbi; anzi gli stessi non riconoscono la villa dei presunti abusi.
Inutile dire, anche, della totale mancanza di testimoni delle uscite o del pulmino fantasma che non risulta noleggiato in nessun autonomo.
Non compare uno straccio di prova.
I genitori dei bimbi, intanto, si sono strutturati in un’associazione, l’AGERIF, che comincia ad agitarsi alquanto.
Chiede l’allontanamento delle maestre sospettate e non ottenendolo si scatena contro la direttrice, Loredana Cascelli (cha manifesta solidarietà alle maestre), chiedendone l’’allontanamento per bocca della signora Arianna Di Biagio, vice-presidente AGERIF.
Non ottenendo neanche questo, si augura che la Cascelli venga indagata anch’essa per pedofilia, secondo lo stesso schema di Brescia; chi dubita è necessariamente pedofilo in combutta con gli altri.
“Non basta sospendere gli indagati: andrebbe allontanato per sicurezza tutto il personale della scuola». Dirà Simone Rocchini, presidente AGERIF: «La scuola è piccola e qualcun altro potrebbe avere taciuto: per questo sarebbe meglio fare a meno per un po’ di tutti i dipendenti della materna Olga Rovere". “E poi - continua - non possiamo escludere che nel mirino della magistratura ci siano anche altre persone”
Il tono di questa associazione diviene sempre più aggressivo anche perché nel frattempo, l’AGERIF si avvale della collaborazione auto-offerta di un nuovo (non per il giustiziere) e tragico personaggio: Massimiliano Frassi (vedi il giustiziere e i professionisti dell’antipedofilia…).
Specializzato nel costruire falsi dossier e nel calunniare le persone, fornisce le psicologhe (le stesse della cantonata a Brescia) all’AGERIF e con esse induce i falsi ricordi nei bambini.
Il Frassi, inoltre, educa i sprovveduti colleghi dell’AGERIF, su come muoversi a livello politico ed ottenere finanziamenti per la neonata associazione.
Il paese, intanto, mal sopporta l’AGERIF e organizza una raccolta di firme a sostegno delle maestre; due delle quali in servizio da più di 30 anni nel paese, stimate madri e nonne di bimbi della stessa età dei finti/abusati. Le firme saranno, circa, 5000 in un paese di 7000 abitanti.
Il Frassi e l’AGERIF parleranno di omertà di paese…
E veniamo ai fatti di oggi.
Il pm Marco Mansi chiede, ed ottiene, 6 ordini di custodia cautelare (in carcere!!!!) per gli indagati.
Nuove prove????
Affatto…. L’accusa non ha nulla e spera in una confessione di qualche indagato (magari il cingalese, il più debole e spaventato del lotto in virtù del suo stato di extracomunitario) secondo lo schema di certi pm.
Una pratica, molto fruttuosa ai tempi di tangentopoli, ma indegna di una paese civile e moderno


Apprendo che non é affatto un caso isolato.
A Brescia, qualche mese fa, una vicenda analoga (ma proprio eguale!!!) si é conclusa con l'assoluzione di tutte le maestre.
Solo che le assoluzioni passano sempre in secondo piano...
E gli attori erano sempre gli stessi...
Massimiliano Frassi e la sua Prometeo.
Anche là fu lui a costruire l'accusa e i falsi ricordi.
E questo lo dice la sentenza assolutoria...

Repubblica oggi:
Nunzia Pellegrini, maestra da 15 anni presso la scuola materna 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio, ritiene che non ci sia nulla di vero nelle accuse rivolte alle sue colleghe finite in carcere. Intervistata dal Tg1 davanti ai cancelli dell'asilo, l'insegnante afferma: "A parte che io conosco benissimo queste persone e ce le ho nel cuore, ma la scuola la vedete, ci sono vetrate dappertutto, tutte le aule danno sul corridoio e sul giardino. Se queste persone uscivano - aggiunge - le avremmo viste per forza, ci controllavamo l'una con l'altra".


Vorrei sapere chi è questo Massimiliano Frassi
 
io so solo che ho conosciuto un uomo, bellissimo, affascinante, dolce... e che mi ha preso
completamente un bel po' di tempo fa; in un momento di grande confidenza e complicità,
mi riferì degli abusi di un vicino di casa, persona di fiducia, presso il quale i genitori
lo lasciavano nelle giornate di grosso lavoro.

e quando me lo confidò, mi spiegai tante... tante cose.
atteggiamenti, modi di fare, silenzi, sguardi, impedimenti.
credo sarei in grado di riconoscere, oggi, anche grazie a lui, una persona che ha avuto un'orribile infanzia.


questo per dire che i danni sono IRREVERSIBILI ed i problemi INSOLVIBILI.
 
Una mattina uno si sveglia e trova una causa. Una causa nobile, o insolita, anche semplicemente terra terra, ma cui sente di dover tributare tutta la sua dedizione per l'intera vita. Una folgorazione.
Avere una causa e' segno di nobilta', almeno finche' non diviene una fede cieca e sorda o un lucroso interesse personale per consolare la propria vita dall'ineffabile destino.
Non c'e' nulla di male in questo, ma quando la fede acceca la ragione, tra meriti e demeriti, possono apparire incredibili abbagli.

Credo ci siano delle situazioni di vita di ognuno in cui qualcosa ti segna: se hai girato tra adolescenti nelle le fogne di Bucarest credo qualcosa resti attaccato e trarre la conclusione che tutto il mondo abbia le sue fogne e' una generalizzazione comprensibile.

Meno comprensibile e' promuovere l'idea aprioristica che se ci sono a Bucarest "devono" esserci ovunque bambini nelle nuove fogne che si chiamano scuole. Ma questa e' la missione. Piccole o grandi ogni paese ha le sue fogne certo, come ciascuno di noi almeno uno scheletrino nell'armadio.

Personalmente so che la pedofilia esiste, so bene che molti bambini hanno qualche aguzzino che li circonda, ma mai mi sognerei di insinuare costantemente che questa e' la situazione quasi normale. La parola stessa , pedofilo, e i fatti che la circonda sono vomitevoli: si parla di bambini, di abusi sessuali, di vere e proprie torture a volte. Tutto questo e' sufficiente (come la parola incesto o altre che toccano tabu' analoghi) per far alzare la guardia e far stigmatizzare nel modo piu' netto. Giusto e per certi versi doveroso.

Parlando di bambini maltrattati la cosa ha un immediato riflesso, parlando di pedofilia ancor di piu'. Pero' a rigore nei confronti dell'infanzia tradita, e per quel ragionamento che fa entrare la statistica come una evidenza, mi chiedo se la pedofilia abbia la stessa diffusione della miseria o della guerra. Parlo sempre di bimbi: malnutriti, morenti, ammalati, ammazzati, straziati.

No, non sembra essere cosi'perche' son cose queste dell'infanzia nel mondo, che non sono a casa nostra e quindi con un po' di amarezza per la triste sorte possono essere comunque accantonate con una spalluccia. La spalluccia di chi si sente impotente di fronte alla grandezza di queste tragedie che stanno molte migliaia di miglia da noi.
Il pedofilo ( quanti saranno mai in Italia , mille? cinquemila?) invece e' facilmente perseguibile (scovarlo e' altra cosa).

Si badi bene e' giusto che sia perseguito (o che debba essere curato) , ma quel che conta e' il riflesso di disgusto che suscita e con cui ci si puo' appuntare facilmente una medaglia nello stigmatizzarlo, nel supporlo, nell'inventarselo.

A fronte di atti di violenza quotidiana sui bimbi italiani ( quella con le mani, con l'annichilimento psicologico, con la violenza piu' o meno esplicita sessuale spesso nella cerchia della famiglia) quanti derivano da pedofili incalliti? Io credo ben pochi, ma son quelli che hanno il maggior clamore. Questa cosa delle prime pagine quasi sempre preestive ed estive dei quotidiani sulla pedofilia mi da fastidio perche' ritengo siano nulla rispetto al resto. Mi infastidisce questo sensazionalismo un po' codino e interessato che dell'altro che accade nel pianeta infanzia poco si cura.

Quanti bimbi zoppi o denutriti o morenti ci sono in Afghanistan ? ma anche in molte zone dell'Africa, del sud est asiatico, delle favelas latinoamericane o tra le montagne di spazzatura di Citta' del Messico? E' un numero , difficilmente diverra' una storia densa di orrori su cui riempire prime pagine, a meno non diventi un fatto politico o si colori di incredibile.
Politico o incredibile, ma non della coscienza disgustata. Una spalluccia.

Non so cosa o chi sia questo tizio e la sua associazione Prometeo, son certo che avra' dei meriti, ma anche dei demeriti palesi affidati si' ad una causa degna , ma temo decisamente affidata al sensazionalismo. E il sensazionalismo non fa mai un gran bene, ne' piu' ne' meno (a mio avviso) di un pedofilo.

Alzare la guardia contro la pedofilia ? si' , certo, ma andare a cotruirseli costoro mi pare troppo. E nulla di quel che ho letto al momento mi da da pensare che addirittura si presentino in una comitiva lubrica nel cuore di un asilo.

Il tizio e' della stessa associazione che sostenne i parenti che si costituirono contro la scuola di Brescia: stessi i racconti, stesse le accuse, stesse le modalita'. Ma lui rigetta la sentenza con motivazioni che richiamano ad una congiura clerical-comunist-giudaico-massonica (sintesi estrema) , stilata con il solo fine di perpetuare la pedofilia e il satanismo imperanti e incuranti dei diritti dei bambini. Se non e' questa una fissa, non so che mai altro possa essere.

Ho letto qualcosa delle affermazioni del GIP, buona parte cose spigabilissime con la naturale sessualita' di un bimbo (e le sue fantasie), che solo un genitore bigotto o accecato puo' non conoscere. Altre e' vero meno spiegabili (le punture ad esempio , ma non i giochi genitali o la simulazione di una copula con gli amichetti che sono frequenti tra bambini anche piccolissimi); ancora spiegabilissime le benzodiazepine e la camomilla che piu' che nelle scuole si somministra in casa ,o gli arrossamenti genitali che hanno molte cause. I tattoo poi son sempre fonte di curiosita' anche solo nel fatto disapere che esistono, che ci si spinga a volerli osservare o che qualcuno (incautamente) li mostri orgoglioso non mi pare un grave indizio pedofilo.
Bere sangue ! sant'iddio vien da ridere (o tremare) a pensare quante volte scherzavo con mia figlia sul colore delle arance !

C'e' in queste storie di sacchetti di plastica messi ai "diavoletti", di bimbi sdraiati nudi sui letti mentre si cucina, di mascheramenti e lupi neri quasi una ricostruzione in chiave psicanalitica di cappuccetto rosso.
Non e' possibile ovviamente pensare che il Gip sia persona priva di senno, ma e' possibile pensare che questa massa di indizi, dopo tutto questo tempo di beghe e scorazzamenti di rapaci contro l' insanita' di scuole, preti, vicini, risenta di un clima alterato. E' gia successo.

Indizi su cui meditare, ma pur sempre indizi labili almeno fiche' un prova piu' coprposa non venga trovata. Una insieme di indizi costituiscono una prova, si dice. Nel caso, considerare un po' le manifestazioni di isterismo collettivo non sarebbe male, che sempre cercando e ricercando indizi di stranezze, di presuntidi fatti razionalizzati a posteriori se ne trovano a bizzeffe e i carabinieri ovvio cercano e qualche cosa trovano sempre. Il mondo e' pieno di comportamenti apparentemente strani. Qualcosa sara' pure accaduto , ma con questo contorno e' incredibile.

Ripeto, non sono innocentista per forza, ma cosi' come son messe le cose io non ci credo, non piu' di quanto non creda che un bicchiere d'acqua colmo di sale scacci il malocchio. Ma qualcuno che ci crede c'e' sempre.

Altra cosa e' ragionevolmente credere che alcune persone nell'infanzia siano stati oggetti di desiderio da parte di un parente (in passato i casi di incesto anche in italia erano diffusi), questo si' e' capitato. O che i pedofili esistano, questo e' vero. Probabilmente anche piu' spesso di quanto non si creda. Ma che una squadra di maestre agisca nel luogo di lavoro o tra i puffi di casa difficile pensarlo.
Almeno per me che ha sempre dubitato anche delle capacita' di esorcista di Milingo, pure spesso a bergamo in sessioni in sessioni collettive di antisatanismo.

Questo e' il blog del tizio scoperto questa sera. Quanto urla !... gia' questo mi da molto da pensare...piu' che un Cyberpatrol e' un predicatore, un caposetta in preda ad una ossessione e solo dio sa quanto non abbiamo bisogno di simili personaggi.

http://massimilianofrassi.splinder.com/


<Histats>
<a>
<script>
 
In ogni caso, quando ci sono di mezzo pedofili o riti satanici, finisce sempre in un bel "tutti assolti". Soprattutto in Italia.
 
nic.73 ha scritto:
In ogni caso, quando ci sono di mezzo pedofili o riti satanici, finisce sempre in un bel "tutti assolti". Soprattutto in Italia.

:eek:



Io non lo so, ma questo can can sulle presunte maestre pedofile in combutta tra loro e con satana forse ha spiegazioni semplici, terra terra ancor prima delle fumisterie dei test di rosach e del Milingopensiero di un satana redivivo e imperante,

C'e' un momento in cui tuo figlio/a, poco dopo l'iscrizione alla Ia elementare viene a casa e di dice con tono perentorio e che non ammette discussioni: "l'ha detto la maestra" !. L'han provato tutti ed e' frustrante sentirsi spossessati di tante cose da una perfetta sconosciuta. Poi si capisce e ci si abitua.
Ma forse non e' sempre cosi', qualche genitore ansioso non ci si abitua, ci rimugina, si insospettisce e si angoscia, vive la questione come uno spossessamento totale e un insuccesso cocente ancor prima di capire che il meccanismo e' molto semplice e quasi necessario.
Una frustrazione da distacco, un'ansia, una allucinazione, che pian piano diviene un'ossessione insensata.

Altri casi, ben piu' di quel che pensassi, una vera e propria isteria dai contorni collettivi. Al centro sempre le mamme.

http://blog.panorama.it/italia/2007/04/23/pedofilia-falsi-abusi-e-mostri-in-prima-pagina-innocenti/

http://www.falsiabusi.it/index.html
 
Io non dico che la storia non sia vera, dico solo andiamoci piano prima di scagliarci contro i "mostri", dobbiamo essere sicuri che siano veramente mostri.
 
Una segnalazione, vale la pena di guardarlo questo video; e' lungo, ma aggiunge qualcosa a quanto si legge e anche a quanto si e' visto (Matrix di Mentana di ieri 27) ed e' molto equilibrato.

Due le cose che mi hanno colpito sulle altre: un paese completamente diviso tra anziani abitanti e giovani residenti. In 15 anni la popolazione e' aumentata del 50% e proviene essenzialmente da Roma.
L'altro aspetto riguarda la scuola che si sente assediata (introdurre divieti stringenti aumenta le fantasie piuttosto che diminuirle, basta pensare ad un clima radicalmente mutato per i bimbi nelle abitudini dell'Asilo) e che mi pare un riflesso per l'eccesso di richieste di deleghe sociali di cui e' investita (non solo questa scuola di Rignano, ma le scuole in generale).

Resto incredulo, ma e' un bel servizio, ponderato, argomentato, neutro.

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=9505&fromplayer=9505&stream=video

Buon fine settimana,
Zen lento :)



PS: per completezza Roberta Lerici che parla nel video a nome dell'associazione e' questa, (gli altri piu' o meno si conoscono): http://www.ragdoll.it/rl/lerici.htm
 

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