tatteo
Forumer storico
21 giugno 2012 - 12:20
La volta che il governo fa una legge utile, incredibilmente nessuno ne conosce l’esistenza. Grazie a un decreto del marzo 2011, l'inquilino che denuncia il proprietario di casa che affitta in nero o con un contratto irregolare – e quindi evade il fisco – ha diritto a ottenerne uno a norma, per quattro anni (rinnovabile per altri quattro) e a un prezzo che può arrivare al 80-90% in meno di quello di mercato. Infatti il canone di locazione, in caso di denuncia, viene fissato per legge al triplo della rendita catastale. In concreto, molto poco. Così facendo si ottiene il triplice scopo di punire il proprietario, il cui guadagno dall’affitto crolla, di contrastare l’evasione fiscale e di premiare l’inquilino che aiuta lo Stato a reprimere il nero.
La normativa è entrata in vigore il 6 giugno 2011. Fino a quella data era stato concesso ai proprietari irregolari di autodenunciarsi e regolarizzare la propria situazione, incentivandoli a farlo con una riduzione dell’Irpef dal 30% al 21%, e fino al 19% nel caso in cui il proprietario accettasse di affittare casa propria con contratti a canone concordato. Scaduto il termine, vengono premiate le delazioni.
Ma, come detto, questa legge potenzialmente rivoluzionaria è rimasta quasi del tutto sconosciuta. Nel corso del 2011 si sono registrati casi sporadici. Finì sui giornali la storia di un uomo che, a Palermo, dopo aver denunciato il proprietario che affittava a un prezzo doppio rispetto a quello registrato, passa dal dover pagare 450 euro al mese, a poco più di 80. Le cronache locali raccontarono altre storie simili, ma senza che il tema venisse diffuso presso il grande pubblico.
Ora arriva da Bologna una potenziale svolta. Città universitaria, con moltissimi ragazzi che vivono in affitto, quella dell’evasione fiscale dei locatari è una piaga. Così il Comune, a gennaio 2012, aveva annunciato l’avvio di una vasta campagna informativa, con volantini e manifesti. Ora, dopo quasi sei mesi, l'amministrazione comunale, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle entrate annunceranno settimana prossima la sottoscrizione di un patto per la legalità che avrà lo scopo di lanciare un'offensiva contro chi affitta casa senza un regolare contratto. In sostanza l'accordo prevede la creazione di una specie di database con i dati forniti dai tre enti che dovrebbe aiutare la lotta anti-evasione. Ma soprattutto l'Agenzia delle entrate, insieme a Comune e a Guardia di Finanza, ha prodotto un depliant che verrà distribuito in tutta la città in cui di fatto si invitano gli inquilini a denunciare i proprietari che affittano in nero.
Sarà anche una “strategia del terrore”, ma in periodo di crisi nessuno sembra disposto a mostrare tolleranza nei confronti dell’evasione fiscale. Se altri comuni seguissero l’esempio di Bologna probabilmente questa legge verrebbe conosciuta da un maggior numero di cittadini. E in tempo di difficoltà economiche che i disonesti paghino, gli onesti vengano premiati, e soprattutto lo Stato incassi, è nell’interesse di tutti.
L'ostacolo più grande, segnalano dal sindacato degli inquilini, è che per ottenere la registrazione del contratto è necessario produrre prove concrete che esista un rapporto di locazione in nero, come ad esempio le bollette di luce e gas intestate all'inquilino. Di solito i proprietari stanno attenti a evitare che ciò accada. Si può provare a "incastrarli", pagando l'affitto tramite vaglia postale con causale "affitto", specificando mese e anno. Ma se il padrone di casa pretende contanti c'è poco da fare. E se si diffondessero le delazioni, si diffonderebbero anche le contromisure dei proprietari.
praticamente non cambia nulla
La volta che il governo fa una legge utile, incredibilmente nessuno ne conosce l’esistenza. Grazie a un decreto del marzo 2011, l'inquilino che denuncia il proprietario di casa che affitta in nero o con un contratto irregolare – e quindi evade il fisco – ha diritto a ottenerne uno a norma, per quattro anni (rinnovabile per altri quattro) e a un prezzo che può arrivare al 80-90% in meno di quello di mercato. Infatti il canone di locazione, in caso di denuncia, viene fissato per legge al triplo della rendita catastale. In concreto, molto poco. Così facendo si ottiene il triplice scopo di punire il proprietario, il cui guadagno dall’affitto crolla, di contrastare l’evasione fiscale e di premiare l’inquilino che aiuta lo Stato a reprimere il nero.
La normativa è entrata in vigore il 6 giugno 2011. Fino a quella data era stato concesso ai proprietari irregolari di autodenunciarsi e regolarizzare la propria situazione, incentivandoli a farlo con una riduzione dell’Irpef dal 30% al 21%, e fino al 19% nel caso in cui il proprietario accettasse di affittare casa propria con contratti a canone concordato. Scaduto il termine, vengono premiate le delazioni.
Ma, come detto, questa legge potenzialmente rivoluzionaria è rimasta quasi del tutto sconosciuta. Nel corso del 2011 si sono registrati casi sporadici. Finì sui giornali la storia di un uomo che, a Palermo, dopo aver denunciato il proprietario che affittava a un prezzo doppio rispetto a quello registrato, passa dal dover pagare 450 euro al mese, a poco più di 80. Le cronache locali raccontarono altre storie simili, ma senza che il tema venisse diffuso presso il grande pubblico.
Ora arriva da Bologna una potenziale svolta. Città universitaria, con moltissimi ragazzi che vivono in affitto, quella dell’evasione fiscale dei locatari è una piaga. Così il Comune, a gennaio 2012, aveva annunciato l’avvio di una vasta campagna informativa, con volantini e manifesti. Ora, dopo quasi sei mesi, l'amministrazione comunale, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle entrate annunceranno settimana prossima la sottoscrizione di un patto per la legalità che avrà lo scopo di lanciare un'offensiva contro chi affitta casa senza un regolare contratto. In sostanza l'accordo prevede la creazione di una specie di database con i dati forniti dai tre enti che dovrebbe aiutare la lotta anti-evasione. Ma soprattutto l'Agenzia delle entrate, insieme a Comune e a Guardia di Finanza, ha prodotto un depliant che verrà distribuito in tutta la città in cui di fatto si invitano gli inquilini a denunciare i proprietari che affittano in nero.
Sarà anche una “strategia del terrore”, ma in periodo di crisi nessuno sembra disposto a mostrare tolleranza nei confronti dell’evasione fiscale. Se altri comuni seguissero l’esempio di Bologna probabilmente questa legge verrebbe conosciuta da un maggior numero di cittadini. E in tempo di difficoltà economiche che i disonesti paghino, gli onesti vengano premiati, e soprattutto lo Stato incassi, è nell’interesse di tutti.
L'ostacolo più grande, segnalano dal sindacato degli inquilini, è che per ottenere la registrazione del contratto è necessario produrre prove concrete che esista un rapporto di locazione in nero, come ad esempio le bollette di luce e gas intestate all'inquilino. Di solito i proprietari stanno attenti a evitare che ciò accada. Si può provare a "incastrarli", pagando l'affitto tramite vaglia postale con causale "affitto", specificando mese e anno. Ma se il padrone di casa pretende contanti c'è poco da fare. E se si diffondessero le delazioni, si diffonderebbero anche le contromisure dei proprietari.
praticamente non cambia nulla