Da settembre potranno lavorare nel settore pubblico anche i privi di cittadinanza it. (1 Viewer)

marofib

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DA SETTEMBRE POTRANNO LAVORARE NEL SETTORE PUBBLICO ANCHE I PRIVI DI CITTADINANZA ITALIANA



In un momento di crisi come quello attuale, in cui ci sono più di tre milioni di Italia senza lavoro, non ritengo che la legge approvata in questi giorni, frutto di proposte del Ministro dell'integrazione Cecile Kyenge, sia in alcun modo opportuna, sostanzialmente infatti potrà essere assunto nella pubblica amministrazione anche chi non ha cittadinanza italiana”. Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, la notizia della modifica della legge per l’accesso al pubblico impiego (legge numero 97 del 6 agosto) che prevede, a partire dal prossimo quattro settembre, che chiunque abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo o sia riconosciuto come rifugiato politico potrà avere accesso ai concorsi per posti di lavoro nella pubblica amministrazione. “Peraltro- precisa Berlato- il ministro Kyenge aveva anticipato nel suo sito personale questa volontà già da un po’ di settimane e aveva anche precisato che ‘Serve una legge organica sul diritto di asilo. Questa è una delle proposte che intendo portare avanti che sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella pubblica amministrazione, su esempio di ciò che furono le americane “affermative action”, politiche già applicate in Gran Bretagna’”. “Visto che le affermative action sono in realtà misure di tutela per le minoranza- prosegue l’europarlamentare-, il prossimo passo che ci dobbiamo aspettare è quindi una sorta di ‘corsia preferenziale’, una quota di posti di lavoro bloccata per chi appartiene a una minoranza?”. “Non pensiamo accettarlo- conclude Berlato-, il metodo di selezione deve essere meritocratico e in questo momento la nostra priorità è garantire il lavoro ai nostri cittadini”.
 

big_boom

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DA SETTEMBRE POTRANNO LAVORARE NEL SETTORE PUBBLICO ANCHE I PRIVI DI CITTADINANZA ITALIANA



In un momento di crisi come quello attuale, in cui ci sono più di tre milioni di Italia senza lavoro, non ritengo che la legge approvata in questi giorni, frutto di proposte del Ministro dell'integrazione Cecile Kyenge, sia in alcun modo opportuna, sostanzialmente infatti potrà essere assunto nella pubblica amministrazione anche chi non ha cittadinanza italiana”. Commenta così Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore provinciale del Pdl Vicenza, la notizia della modifica della legge per l’accesso al pubblico impiego (legge numero 97 del 6 agosto) che prevede, a partire dal prossimo quattro settembre, che chiunque abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo o sia riconosciuto come rifugiato politico potrà avere accesso ai concorsi per posti di lavoro nella pubblica amministrazione. “Peraltro- precisa Berlato- il ministro Kyenge aveva anticipato nel suo sito personale questa volontà già da un po’ di settimane e aveva anche precisato che ‘Serve una legge organica sul diritto di asilo. Questa è una delle proposte che intendo portare avanti che sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella pubblica amministrazione, su esempio di ciò che furono le americane “affermative action”, politiche già applicate in Gran Bretagna’”. “Visto che le affermative action sono in realtà misure di tutela per le minoranza- prosegue l’europarlamentare-, il prossimo passo che ci dobbiamo aspettare è quindi una sorta di ‘corsia preferenziale’, una quota di posti di lavoro bloccata per chi appartiene a una minoranza?”. “Non pensiamo accettarlo- conclude Berlato-, il metodo di selezione deve essere meritocratico e in questo momento la nostra priorità è garantire il lavoro ai nostri cittadini”.

certo se assumevano un po di tedeschi o svizzeri non mi lamento

il problema e' che nella pratica i prossimi dipendenti pubblici sono laureati del Congo :lol:

"tu volere carta idendida?" "grande capo non podere ora, pausa caffe', dopo chiuso"
 

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