MERCATO USA
Borsa Usa: Dow Jones e Nasdaq chiudono in rialzo
A New York i principali indici hanno terminato l'ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,25% e il Nasdaq Composite lo 0,30%. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto che i tagli automatici alla spesa pubblica in vigore dal 1° marzo causeranno danni per l’economia e costeranno posti di lavoro ma non provocheranno una nuova crisi finanziaria. Raffica di dati macroeconomici. E' stato reso noto che la spesa per le costruzioni e' diminuita nel mese di gennaio del 2,1%, deludendo le attese degli economisti che avevano stimato un incremento pari allo 0,4%. Tuttavia e' stato rivisto al rialzo il dato di dicembre a +1,1% da +0,9%.
Gli esperti dell'Universita' del Michigan e di Reuters hanno deciso di ritoccare al rialzo la stima preliminare dell'i ndice sulla fiducia dei consumatori statunitensi del mese di febbraio a 77,6 punti da 76,3 della lettura iniziale. Le aspettative degli analisti erano fissate su un indice pari a 76,3 punti. L'Institute for Supply Management ha reso noto che nel mese di febbraio l'Indice ISM Manifatturiero e' salito a 54,2 punti da 53,1 punti del mese precedente. Il dato e' risultato superiore anche alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 52,5 punti.
La spesa per consumi personali di gennaio e' cresciuta dello 0,2% su base mensile, in linea con le stime degli addetti ai lavori e in moderata crescita rispetto alla rilevazione di dicembre pari a +0,1% m/m. A gennaio i redditi personali sono diminuiti del 3,6% rispetto al mese precedente dal +2,6% rilevato in dicembre. Le attese degli economisti erano fissate su un calo del 2,2%.
Sul fronte societario sale Best Buy (+4,57%). La catena di negozi dell’elettronica ha chiuso il quarto trime stre dell’esercizio al 2 febbraio 2013 con ricavi in lieve crescita a 16,71 miliardi di dollari dai 16,67 miliardi del corrispondente risultato di un anno prima. Il risultato netto adjusted del quarto trimestre ha battuto le attese degli analisti.
Vola Deckers Outdoor (+15,37%).
Il gruppo di abbigliamento per il tempo libero ha chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 617,3 milioni di dollari, in crescita del 2,2% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. La società prevede di aumentare il giro d’affari nell’esercizio in corso del 7%, più di quanto atteso dagli analisti.
Invariata Ford Motor. La casa ha annunciato di aver venduto nel mese di febbraio negli Stati Uniti 195.882 veicoli (+9,3%). Si tratta del miglior mese di febbraio degli ultimi 6 anni. In rialzo General Motors (+0,22%). Le immatricolazioni Usa del gruppo automobilistico sono cresciute a febbraio del 7,2% a 224.314 unità.
Brilla Groupon (+ 12,58%).
Il giorno dopo l’annuncio dei conti trimestrali in rosso, il gigante americano dei coupon online ha licenziato il Ceo e fondatore della società Andrew Mason. Groupon ha precisato in un nota di aver già incominciato la ricerca di un nuovo amministratore delegato. Rimane invariata la guidance per l’intero 2013.
In leggero progresso MetroPcs (+0,1%) . Paulson & Co, maggiore azionista del gruppo, ha annunciato che voterà contro la fusione tra l’operatore telefonico statunitense e T-Mobile Usa (Deutsche Telekom).
Lettera su Apple (-2,48%). Greenlight Capital ha ritirato la causa contro il gruppo di Cupertino. Il fondo aveva contestato Apple sull’utilizzo delle disponibilità liquide.
MERCATI ASIATICI
Nikkei positivo in avvio di settimana
Avvio di ottava positivo per il Nikkei che ha chiuso le contrattazioni in crescita dello 0,4% a 11652,29 punti. I prezzi hanno toccato nuovi massimi da inizio anno arretrando poi nel corso della seduta che e' andata in archivio sui livelli di lunedi' scorso. L'indice da' l'impressione di poter proseguire il cammino di crescita intrapreso dai bottom di novembre, circostanza che troverebbe conferma con una chiusura di seduta superiore agli 11660/11700 punti, tentativo che potrebbe essere coronato da successo gia' nel brevissimo e che spianerebbe la strada ad un allungo verso il target dei 12270 punti.
Solo il perentorio ritorno al di sotto dei sostegni di area 10950/11000 metterebbe a dura prova la solidita' del trend rialzista di fondo, ampliando i confini della correzione che avrebbe spazio per estendere verso quota 10400 almeno.
I volumi sono rimasti bassi a causa di un problema tecnico che ha bloccato l'operativita' sui future ad Osaka ma gli addetti a i lavori appaiono fiduciosi sulle misure che il nuovo presidente della BoJ, Haruhiko Kuroda, intraprendera' per combattere la deflazione.
Tra i titoli che si sono messi in evidenza da segnalare Hitachi Zosen che ha guadagnato il 13,3%, Heiwa Real Estate e Sapporo Holdings entrambi oltre i 7 punti percentuali di crescita. In calo invece Tokuyama e Sumitomo Metal Mining che hanno ceduto piu' del 4 per cento.
In calo le altre principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong che cede l'1,54%, Shanghai il 3,65% e Seul lo 0,66%.
MERCATI EUROPEI
Borse europee negative in avvio, sugli scudi France Telecom
Apertura negativa per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,8%, il Cac40 di Parigi lo 0,6%, il Ftse100 di Londra lo 0,48%, l'Ibex35 di Madrid lo 0,21%, l'Aex di Amsterdam lo 0,62% e lo Smi di Zurigo lo 0,11%.
Sui listini del vecchio continente pesa il mancato accordo sui tagli automatici alla spesa pubblica negli Stati Uniti e la decisione del Governo cinese di proporre una serie di misure per evitare una bolla immobiliare.
Sul fronte societario soffrono i titoli minerari, il comparto auto e il settore bancario.
Ben comprata France Telecom (+3,3%). Morgan Stanley ha alzato il rating sul gruppo telefonico francese a overweight da underweight.
Poco mossa Scor (+0,11%). Il gruppo francese ha annunciato l'acquisto di un portafoglio di riassicurazione vita da Bbva Seguros per 630 milioni.
In leggero rialzo Eads (+0,19%). Il titolo della casa madre dell'Airbus dal prossimo 18 marzo entrerà nell'indice EuroStoxx 50 al posto di Nokia.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari in netta flessione. Bancari deboli in scia a spread, vendite anche su Tenaris e Fiat, sale TI Media
Il Ftse Mib segna -1,2%, il Ftse Italia All-Share -1,1%, il Ftse Italia Mid Cap -0,9%, il Ftse Italia Star -0,5%. Borse europee in territorio negativo. Venerdì scorso l'S&P 500 ha chiuso a +0,23%, il Nasdaq Composite a +0,30%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in calo dello 0,3% circa. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a +0,40%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng ha fatto segnare -1,50%.
Bancari in netto calo a causa del rialzo dello spread Btp/Bund, ormai a ridosso dei 350 bp. Sotto pressione Mediobanca (-4,2%), Intesa Sanpaolo (-3%) e Banco Popolare (-3%). In controtendenza Banco Desio Brianza (+4,3%). In rosso anche BP Milano (-1,7%): Repubblica scrive che contestualmente alla trasformazione in spa potrebbe essere varato un aumento di capitale da 500 milioni di euro per consolidare il patrimonio della banca e rimborsare i Tremonti bond. In netto calo Tenaris (-2,6%), forse penalizzata dagli scontri tra milizie che avevano determinato l'interruzione dell'attività presso l'impianto di Mellitah (Libia) per la produzione di gas e petrolio. Ieri il sottosegretario alla Difesa libico Khaled al Sherif ha affermato che l'attività presso l'impianto è ripresa. In calo anche altri titoli del settore come Technip (-0,7%) e Veritas (-0,8%). Debole Fiat (-1,8%) nonostante in fatto che a febbraio la quota di mercato in Italia è salita al 28,5 per cento, +0,2 punti percentuali.
Tra gli editoriali prosegue il calo di Gr. Ed. l'Espresso (-3,7%), mentre anche RCS MediaGroup (-2,1%) perde terreno: Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore entro oggi dovrebbero pervenire 5-6 offerte per 8 testate della divisione Periodici che RCS ha messo in vendita nell'ambito del piano di sviluppo al 2015. In controtendenza TI Media (+1,9%): oggi si terrà il cda chiamato ad approvare i conti 2012 ma soprattutto a prendere una decisione finale sulla vendita di La7. Secondo Milano Finanza Cairo sarebbe ancora favorito dato che l'offerta di Clessidra/Della Valle sarebbe sì migliore, ma non abbastanza da far saltare una trattativa ormai definita.
Sale anche Trevi Fin Ind (+2,7%): la controllata Drillmec si è aggiudicata la fornitura di sei nuovi impianti petroliferi onshore del valore di circa 140 milioni di dollari da SnamProgetti Arabia Sa udita, società controllata da Saipem e da IDC Iraq Drilling Company.
TITOLI DEL GIORNO
Banca Pop. Emilia Romagna ha archiviato il mese di febbraio con un saldo negativo: la fase di debolezza potrebbe tuttavia proseguire in direzione di area 5,00, raggiungendo così il target del testa e spalle ribassista disegnato a partire dai massimi del 10 gennaio, nonché la base del canale rialzista che contiene le oscillazioni dai minimi di luglio, passante da questo punto. Segnali positivi giungerebbero invece nel caso di tenuta del supporto a 5,35, dove nelle ultime sedute il titolo ha costruito una base da cui potrebbe partire un rimbalzo verso i 6,00 euro. La rottura di 6,35 invierebbe un nuovo segnale positivo gettando le basi per un nuovo allungo in prima battuta sui massimi annuali a 6,67 e oltre, verso l’obiettivo a 7,25, sul lato superiore del citato canale.
Per chi volesse comprare il titolo: intervenire oltre 5,64 per il test di 6,67 euro con stop sotto 5,35 euro.
Per chi già detiene il titolo: mantenere uno stop sotto 5,35, incrementare oltre 6,35 per 6,67 e 7,25 euro.
Convincente prova di forza per Buzzi Unicem solo in parte offuscata dal ripiegamento in area 11,75 visto a fine ottava. Il titolo ha superato infatti a 11,48, con un gap rialzista, il lato alto del canale ascendente disegnato dai minimi di giugno 2012. Tale resistenza dinamica era gia' stata messa alla prova in piu' di una occasione tra gennaio e febbraio ma le quotazioni non erano mai state in grado di allungare in modo deciso oltre l'ostacolo come fatto invece il 28 febbraio. I prezzi potrebbero puntare ora al recupero del top di ottobre 2009 a 13,52. Resistenza intermedia a 12,60. Solo sotto 11,38 vi sarebbe il rischio di un ritorno a 10,50 ed eventualmente a 10 euro circa, base del citato canale ascendente ed area di transito della media mobile a 100 giorni.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire al superamento di 12,10 per il test di 13,50, stop loss sott o 11,80.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop sotto gli 11 euro, incrementare oltre 12,10 per il test di 13,50.
BP Milano dovrà mantenersi al di sopra dei massimi di settembre a 0,4946 euro se vorrà conservare la possibilità di un rimbalzo a correzione della recente discesa partita dai massimi di meta' febbraio a quota 0,6190. Oltre 0,5340 segnali di ripresa per il test di 0,56 e 0,585. Sotto 0,4850 invece il quadro grafico si deteriorerebbe ulteriormente, probabile in tal caso il test a 0,46 della media mobile a 100 giorni. Supporto successivo a 0,43 euro circa.
Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire oltre 0,5340 per 0,56 e 0,5850, stop sotto 0,51.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperte le posizioni sopra 0,4850 per gli obiettivi a 0,56 e 0,5850.
HEADLINES
Bersani ultimatum a Grillo, ma l'incertezza politica rimane
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha chiesto una presa di posizione a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 Stelle: “Decida cosa fare, altrimenti andiamo tutti a casa, anche lui”. L’idea sarebbe quella di un governo di cambiamento su un programma di 8 punti che chieda se su questi c’è la fiducia. Grillo però ha cercato di blindare i neo-eletti M5S riunitisi per la prima volta a Roma. Si teme un cambiamento di casacca di alcuni neo-eletti grillini, sebbene Bersani abbia smentito l’ipotesi di tavolini e “scambi” di sedie. Nel frattempo aumenta il rischio di un ritorno al voto e il capo dello Stato potrebbe iniziare le consultazioni formali già il prossimo lunedì 18 marzo. Al momento comunque appare palese la mancanza di una maggioranza parlamentare pre-costituita.
Fitch: prospettiva di instabilità politica aumenta la pressione sul rating dell'Italia
L'agenzia Fitch ha avvertito che la prospettiva di un lungo periodo di instabilità politica in Italia, dopo le recenti elezioni, aumenta la pressione sul rating del paese.
Usa: partono i tagli automatici della spesa per 85 miliardi di dollari
Sono stati attivati una serie di tagli automatici della spesa pubblica statunitense per 85 miliardi di dollari noti con il nome di “sequestration”. La mancanza di un accordo tra democratici e repubblicani su manovre alternativa ha fatto scattare i provvedimenti automatici disegnati per favorire una riduzione del deficit Usa che impatteranno sulle varie agenzie federali e sui vari uffici pubblici degli Stati Uniti convertendosi anche in forti tagli della spesa pubblica diretta al sostegno delle classi più deboli. In dieci anni gli Stati Uniti prevedono tagli per 1.200 miliardi di dollari. Il Congressional Budget Office ha stimato in 0,6 punti percentuali del Pil americano gli effetti dei tagli alla spesa pubblica e dell’incremento automatico delle imposte. Nel 2013 soltanto potrebbe derivarne la perdita di 750 mila posti di lavoro.
Telecom Italia Media: su negoziati con Cairo Communication no novità
Su richiesta di Consob, con riferimento al dossier relativo al negoziato con Cairo Communication S.p.A. sulla vendita di La7 S.r.l., Telecom Italia Media conferma il percorso già definito nel precedente comunicato diffuso il 27 febbraio 2013.
Trevi: Drillmec si aggiudica la fornitura di nuovi impianti petroliferi onshore del valore di circa 140 mln di dollari
Drillmec, società del Gruppo TREVI specializzata nella realizzazione di impianti per la perforazione petrolifera e pozzi d'acqua, si è aggiudicata la fornitura di sei nuovi impianti petroliferi onshore del valore di circa 140 milioni di USD da Sn amProgetti Arabia Saudita società di Saipem e da IDC Iraq Drilling Company.
Retelit approva il piano industriale 2013-2017 e i risultati preliminari 2012
Il cda di Retelit ha approvato il budget 2013 e il Piano Industriale 2013-2017. Il piano prevede che nel 2017 il fatturato raggiunga i 73,9 milioni euro (nel 2013 sono previsti 38,5 milioni), con una crescita media annua del 17,7%; un margine operativo lordo (EBITDA) di 26,0 milioni euro (nel 2013 sono previsti 10,7 milioni), con una crescita media annua del 24,9%, e un utile netto a partire dal 2014. Gli investimenti complessivi ammontano a 75 milioni di euro. Il fatturato a fine 2012 è stato di 37 milioni di euro (35,2 milioni nel 2011, +5%). Il margine operativo lordo (EBITDA) è pari a 9,7 milioni di euro (vs. 10,7 milioni, -9,3%): il calo è dovuto principalmente all'incremento del costo del venduto. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2012 è positiva per 8,3 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto al dato di fine 2011, pari a 4,7 milioni di euro.
Fonte ADVFN Newsdesk