Dati macro, eventi, emiss. obblig., notizie per mercoledì 13 febbraio

anonimus08

Forumer storico
DATI MACRO PER LA SEDUTA CORRENTE

Mercati chiusi per festività: Hong Kong, Cina, Brasile

Europa
Ore 11.00
Produzione industriale, dato di dicembre. Attesa: 0.2% Preced. -0.3%

Usa
Ore 13.00
Indice settimanale richieste mutui
Ore 14.30
Vendite al dettaglio, dato di gennaio. Attesa: +0,1% Prec. +0.5%
Vendite al dettaglio escluso auto, dato di gennaio. Attesa: +0,1% Prec. +0.3%
Prezzi import, dato di gennaio. Attesa: +0,9%
Ore 16.00
Scorte imprese, dato di dicembre. Attesa: +0,3%


EVENTI

Gran Bretagna
Ore 11.30
BoE discorso del Governatore King
Report dell'Inflation della Bank of England

Europa
Ore 16.40
Discorso di Peter Praet, membro del Comitato esecutivo della Bce


EVENTI SOCIETARI

Italia
Opvs
Offerta di Hera su Acegas
Aumento di capitale
Molmed: 6 azioni nuove ogni 103 vecchie al prezzo di 0.4071. Diritti quotati sino all'8 febbraio. Termine operazione 15/02.
Cape Live: 19 azioni nuove ogni 5 possedute al prezzi di0.0933. Diritti quotati sino al 15 febbraio. Termine operazione 22/02
Cda
Esprinet, Gefran, Indesit, Saipem, Screen Service
Conference Call
Indesit, Saipem

EUROPA
Trimestrali
Heineken, Ing, Peugeot, Societe Generale

USA
Trimestrali
NVIDIA Corp, Deere & C., Duke Energy Corp


COLLOCAMENTI

ITALIA
Ore 11.10
Asta: Btp.
3 anni. Ammontare massimo collocabile: 2,5 mld. Prec. 1.85%
Scadenza: 2026 e 2040. Ammontare massimo collocabile: 1,75 mld
Asta Cct.
Scadenza: 2017. Ammontare massimo collocabile: 1,5 mld

GERMANIA
Asta Schatz.
Durata: 2 anni. Ammontare massimo collocabile: 5 mld

USA
Ore 19 Asta TNote 10 anni. Prec. 1.863%

:ciao:
 
Ultima modifica:
MERCATO USA

Borsa Usa: indici contrastati in chiusura, bene il settore bancario
A New York i principali indici hanno terminato la seduta contrastati. Il Dow Jones evidenzia un rialzo dello 0,34% mentre il Nasdaq Composite lascia sul terreno lo 0,17%. Sul fronte societario in evidenza il comparto bancario (Bank of America +3,29%, Jp Morgan +0,99%).

In ribasso Coca-Cola (-2,72%). Il gruppo delle bevande ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 11,455 miliardi di dollari, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, e con un utile netto di 1,866 miliardi (+13%), 0,41 dollari per azione. A livello adjusted l'Eps è pari a 0,45 dollari, un cent in più rispetto alle attese.

Lettera su Facebook (-3,15%). Bernstein ha tagliato il rating sul social network a market perform da outperform.

In rosso McGraw Hill (-0,56%). Il gruppo ha pubblicato i risultati del quarto trimestre del 2012 e dell’intero esercizio. I tre mesi si sono chiusi con ricavi da 1,226 miliardi di dollari in crescita del 22% sul dato di un anno fa, ma inferiori al consensus. In miglioramento del 74% l’utile operativo che si attesta a 347 milioni di dollari.

Negativa Goodyear (-0,36%). Il produttore di pneumatici ha chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 5 miliardi di dollari, in calo dell'11% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. La società ha rivisto i target di utile operativo per il 2013 a 1,4/1,5 miliardi di dollari, meno rispetto alla precedente indicazione.

Bene Cynosure (+4,11%). La società dei laser per uso medico ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 42,7 milioni di dollari, in crescita del 25% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, e con un utile netto di 4 milioni di euro (0,27 dollari per azione) contro 1,1 milioni (0,08 dollari) del quarto trimestre 2011. Il consenso si attendeva un Eps di 0,23 dollari.

Vola Avon Products (+20,31%). La società dei prodotti cosmetici ha pubblicato una trimestrale migliore rispetto alle attese.


MERCATI ASIATICI

Nikkei in calo dell’1% circa
Giornata archiviata in territorio negativo quella odierna per il Nikkei, che ha chiuso gli scambi a quota 11251,41 arretrando dell'1,04%. Graficamente si e' trattato di una seduta interlocutoria con l'indice che si e' mantenuto all'interno del range compreso tra 10950 e 11500 punti, circostanza che non modifica il quadro grafico di fondo che lo vede impegnato a consolidare il rialzo degli ultimi mesi.

In attesa dell'esito del G20 dunque sono prevalse le prese di beneficio, agevolate anche dal rafforzamento dello yen nei confronti delle altre principali valute. Tra i titoli che si sono messi in evidenza troviamo T&D che ha guadagnato il 5%, Nisshin Steel (+4%) e Oji Holdings (+3,73%) mentre hanno ceduto terreno tra gli altri Pioneer (-10%) che ha comunicato una variazione sulle stime degli utili annuali da un valore positivo per 1 miliardo di yen ad uno negativo per 4 miliardi e Tokyo Electric Power (-8,46%).

Sul fronte macroeconomico il Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria ha comunicato questa mattina il dato relativo all'Indice del Settore Terziario di dicembre. Tale rilevazione ha fatto segnare un incremento dell'1,4% su base mensile, in deciso miglioramento rispetto alle attese degli analisti che avevano stimato una crescita di solo lo 0,8%.

La Banca del Giappone ha reso noto il dato relativo all'Indice dei prezzi dei beni acquistati dalle aziende. In gennaio l'indice è salito dello 0,4% su base mensile (il consensus era per un incremento dello 0,2%), dal +0,2% della rilevazione precedente (rivisto da +0,3%). Su base annuale il dato ha registrato un calo dello 0,2% di poco inferiore alle attese fissate su un calo dello 0,3%.

Il Ministero delle Finanze ha annunciato di aver collocato 399,2 mld yen in titoli a 40 anni. Il rendimento del JGB e' sceso al 2,120% dal 2,155% dell'asta di novembre e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 3,51 volte.


MERCATI EUROPEI

Borse europee poco mosse
Avvio poco mosso per le principali Borse europee. Il Cac40 di Parigi cede lo 0,31%, il Ftse100 di Londra lo 0,2%, l'Aex di Amsterdam lo 0,3% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,04%. Sopra la parità il Dax30 di Francoforte (+0,1%).
Sale Peugeot (+3,5%). Il gruppo automobilistico ha annunciato di aver chiuso l'esercizio 2012 con ricavi pari a 55,4 miliardi di euro, in calo del 5,2% rispetto al 2011, e con una perdita di 5,010 miliardi di euro dopo svalutazioni per 4,7 miliardi. L'indebitamento finanziario netto al 31/12 è pari a 3,148 miliardi di euro.

Esclusa la vendita di Feurecia, società quotata attiva nella componentistica. In ribasso Societe Generale (-3,57%). La banca francese ha archiviato il quarto trimestre con una perdita di 476 milioni di euro contro l'utile di 100 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Il consensus si attendeva un rosso di 200 milioni. Nell'esercizio 2012 i profitti sono scesi a 774 milioni di euro (-67,5% a/a). Al 31/12 il Core Tier 1 è pari al 10,7%. Denaro su Lafarge (+1,7%). Goldman Sachs ha alzato il rating sul gruppo del cemento a buy da neutral.

Deciso ribasso per African Barrick (-8%). Il gruppo minerario ha chiuso il 2012 con un Ebitda di 331 milioni di dollari, in calo del 39% rispetto al 2011 e sotto le attese degli analisti (consensus a 354 milioni). Per il 2013 il gruppo prevede un calo della produzione. Ben comprata Heineken ad Amsterdam (+3%). Il gruppo delle bevande alcoliche ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 18,383 miliardi di euro, in crescita del 7,4% rispetto al 2011, e con un utile netto di 2,949 miliardi (+106%). Il consensus si attendeva profitti per 2,7 miliardi.


APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari poco sotto la parità. Deboli Finmeccanica e RCS, sale ancora BP Milano
Il Ftse Mib segna -0,2%, il Ftse Italia All-Share -0,2%, il Ftse Italia Mid Cap -0,2%, il Ftse Italia Star -0,3%. Borse europee poco mosse in avvio di seduta. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a +0,16%, il Nasdaq a -0,17%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in leggero rialzo. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a -1,04%, mentre Hong Kong è ancora chiusa per festività: riaprirà domani.

Finmeccanica (-2,9%) perde ulteriore terreno: il Ministro della Difesa indiano A.K. Antony ha affermato che se verranno confermate le accuse di corruzione contro Finmeccanica, l’India annullerà il contratto per l’acquisto di 12 elicotteri ed inserirà la società italiana nella black list. L'agenzia Fitch ha messo sotto os servazione il rating di Finmeccanica per un possibile downgrade.

Partenza debole per i bancari nonostante la flessione dello spread in area 280 bp. In evidenza Banca MPS (-1,7%) e Intesa Sanpaolo (-0,8%). Fa eccezione BP Milano (+2,3%): ieri il Consiglio di Gestione ha deliberato di dare avvio a tutte le analisi e approfondimenti utili a definire gli aspetti operativi di un progetto che consenta alla Banca di completare il proprio percorso di cambiamento tramite la trasformazione in una società per azioni innovativa, che preservi i principi della cooperazione e mutualità.

RCS MediaGroup (-3,1%) continua a perdere terreno. Ieri il cda ha confermato che il piano di sviluppo 2013-2015 prevede azioni di efficienza, tra cui la cessione, o chiusura, di alcune testate periodiche e le significative riduzioni dell’organico in Italia e Spagna, tra cui quelle quantificate in circa 800 unità, da definirsi durante le n egoziazioni sindacali. Allo studio anche la vendita di asset immobiliari.

Bene Lottomatica (+1,9%) che ieri sera ha comunicato i risultati preliminari per il 2012, evidenziando fatturato in crescita del 3,4% su base annua ed Ebitda in aumento del 6%. In calo il debito netto, a 2,546 miliardi di euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato il target price sul titolo a 18,5 euro (in linea con i valori attuali)e confermato il giudizio "hold" (mantenere).

Sale anche Buzzi Unicem (+1,4%) su cui gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il rating portandolo a "neutral" da "sell" (vendere). Secondo GS l'azienda e' una piu' forti tra quelle seguite nel comparto del cemento, seconda solo ad Holcim. Il target price viene alzato a 11,3 euro, contro i 10,9 circa attuali.


TITOLI DEL GIORNO

BP Emilia Romagna ha proseguito anche nella giornata di martedi' il rialzo intrapreso dai minimi della scorsa ottava a 5,86 spingendosi in chiusura di seduta in area 6,30. La reazione ha il merito di allontanare il titolo dal supporto critico dei 5,80/85 euro ma non cancella per il momento il rischio di nuovi cali. Solo oltre area 6,35 diverrebbe probabile un nuovo tentativo di andare a prendere la resistenza dei 6,67 euro, top del 30 gennaio. In caso di rottura anche di questi livelli verrebbe inviato un segnale di forza convincente introduttivo al test prima di 7,25 e successivamente, nel medio termine, di area 7,70. La mancata rottura di 6,35 e la violazione di 5,80 farebbero temere nella migliore delle ipotesi il test a 5,30 della linea che scende dai massimi di gennaio 2011, superata il 4 gennaio 2013. Ribassi fino a quei livelli potrebbero essere considerati come un "return move" alla linea di tendenza e quindi introduttivi a n uovi rialzi. Sotto area 5,30 probabile invece la ricopertura dei gap al rialzo del 13 dicembre a 4,69 e del 29 novembre a 4,28.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire alla rottura di 6,35 per il test di 6,70, stop loss a 6,25.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop sotto 5,80, incrementare oltre 6,35 per 6,70.

Situazione grafica preoccupante per Campari che ha perso definitivamente il supporto offerto dalla media mobile a 200 giorni, attualmente a quota 5,70, spianando la strada a ribassi che potrebbero estendersi fino a 4,37, in corrispondenza dei minimi di marzo 2011. A partire dai massimi di agosto 2012, il titolo sta infatti disegnando un potenziale testa e spalle ribassista che verrebbe completato alla violazione della neckline, a 5,47 euro. Il target calcolato proiettando l’ampiezza della figura si pone esattamente a 4,37, con obiettivi intermedi a 5,20 circa, in prossimità dei minimi di luglio 2012, e successi vamente a 5,00 euro. Per scongiurare la realizzazione di questo scenario i prezzi dovranno trovare energie sufficienti per riportarsi oltre i 6,00 euro e tentare così di risalire la china verso i massimi di ottobre a 6,54.
Per chi volesse comprare il titolo, intervenire oltre 5,74 euro per il test di 6,00 euro, stop loss sotto 5,47 euro.
Per chi detiene il titolo, mantenere uno stop loss a 5,47 euro. Incrementare alla rottura di 6,00 euro per il test di 6,545 euro.

Peggiora il quadro grafico di Telecom Italia dopo l'affondo che ieri ha spinto le quotazioni ai nuovi minimi da inizio anno a quota 0,6270. L'ipervenduto presente sui principali oscillatori potrebbe venire in soccorso del prezzi almeno nell'immediato, agevolandone una reazione che permetta di stemperare le tensioni. Reazioni fino a 0,70 euro non muterebbero tuttavia lo scenario ribassista di fondo del titolo i cui prossimi obiettivi sono ipotizzabili in prima battuta sui bottom di l uglio in area 0,60 e poi nei dintorni di quota 0,45. Oltre 0,70 invece verrebbe inviato un primo segnale di ripresa che dovra' poi essere confermato con il superamento di area 0,73 per acquisire credibilita' ed introdurre un nuovo test a quota 0,80.
Per chi volesse acquistare il titolo: aggressivamente acquistare sui livelli attuali protetti da stop sotto 0,60 per il target a 0,70 euro.
Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere aperte le posizioni sopra 0,60 euro.


HEADLINES

Lottomatica: ricavi 2012 da 3,08 miliardi nella parte alta della guidance
Il Consiglio di Amministrazione di Lottomatica Group ha esaminato i risultati preconsuntivi consolidati 2012 (non ancora sottoposti a audit). L'incremento dei ricavi, le efficienze operative e i minori investimenti hanno continuato a sostenere il miglioramento della performance finanziaria rispetto all'anno scorso. I Ricavi Consolidati, pari a €3,08 miliardi, si sono attestati nella parte alta della guidance indicata per il 2012, mentre l'EBITDA, pari a €1,03 miliardi, è stato leggermente superiore al target previsto. La tendenza alla riduzione dell'indebitamento è proseguita. La Posizione Finanziaria Netta Consolidata di Gruppo è migliorata di oltre €195 milioni attestandosi a €2,55 miliardi. Il rapporto di indebitamento (ovvero il rapporto tra Posizione Finanziaria Netta e EBITDA) è sceso sotto 2,5x al 31 d icembre 2012, rispetto a 2,8x del 2011. L'obiettivo di 2,4x – 2,5x stabilito per la fine del 2013 è quindi stato raggiunto con un anno di anticipo.

Bpm: il consiglio di gestione approfondisce progetto di trasformazione in Spa
In data 12 febbraio 2012 il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano ha deliberato di dare avvio a tutte le analisi e approfondimenti utili a definire gli aspetti operativi di un progetto che consenta alla Banca di completare il proprio percorso di cambiamento tramite la trasformazione in una società per azioni innovativa, che preservi i principi della cooperazione e mutualità.

Bolzoni: fatturato preliminare 2012 pari a circa 119,5 milioni di Euro (+3,5%)
Il dato preliminare di fatturato consolidato dell'anno 2012 è di circa 119,5 milioni di Euro, rispetto a 115,8 milioni di Euro dell'analogo periodo del 2011 con una variazione del 3,5% circa.

Buzzi Unicem: Goldman Sachs alza il rating a neutral
Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il rating di Buzzi portandolo a "neutral" da "sell". Secondo GS l'azienda e' una piu' forti tra quelle seguite nel comparto del cemento, seconda solo ad Holcim.

Total: +13% l'utile trimestrale
Crescono del 13% a 3,1 miliardi di euro i profitti trimestrali della francese Total rispetto ai 2,7 dello stesso periodo del 2011. Un dato superiore alle stime degli analisti per il colosso energetico. Per l'intero esercizio l'utile rettificato è salito dell'8% a 12,4 miliardi. Nell'assemblea degli azionisti prevista per il maggio prossimo il Cda di Total proporrà un dividendo per il 2012 di 2,34 euro. Positivo il titolo alla Borsa di Parigi, in rialzo dell'1,36% a 38,75 euro.

Heineken: ricavi 2012 +7,4%, raddoppia l'utile
Il gruppo delle bevande alcoliche Heineken ha chiuso il 2012 con ricavi pari a 18,383 miliardi di euro, in crescita del 7,4% rispetto al 2011, e con un utile netto di 2,949 miliardi (+106%). Il consensus si attendeva profitti per 2,7 miliardi.

Fonte ADVFN Newsdesk
 
Ue, Tobin tax non solo per banche
La Commissione ha completato il progetto di legge per la tassa sulle transazioni finanziarie a partire dal 2014.

di Pierluigi Mennitti da Berlino


Banche e fondi d'investimento saranno chiamati a partecipare ai costi della crisi dell'euro. La Commissione europea ha ormai completato un progetto di legge per costringere gran parte delle banche del continente, delle assicurazioni e dei fondi d'investimento a pagare, a partire dal 2014, la discussa tassa sulle transazioni finanziarie. Lo ha anticipato la Süddeutsche Zeitung nell'edizione in edicola il 13 febbraio, citando direttamente il piano della Commissione che i giornalisti del quotidiano avrebbero visionato anzitempo.

IMPOSTA IN 11 STATI
Il progetto dovrebbe essere annunciato ufficialmente il 14 febbraio. Nella prima fase, la nuova imposta dovrebbe essere introdotta in 11 Stati membri: Italia, Germania, Francia, Spagna, Belgio, Austria, Grecia, Estonia, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. I restanti 16 Paesi membri saranno lasciati liberi di decidere se e quando aggregarsi ai precursori.
Olanda, Danimarca e Lituania non si sono ancora espresse sull'argomento, mentre la Gran Bretagna ha già fatto sapere, attraverso la propria diplomazia a Bruxelles, di non aver intenzione di aderire a un'imposta confinata solo all'Unione europea.
Resta aperta la delicata questione di Cipro: l'isola potrebbe alla fine adottare la misura, anche perché l'Spd tedesca ha legato a questa condizione il proprio sì all'approvazione degli aiuti finanziari richiesti dal Paese per far fronte ai suoi squilibri finanziari.

TASSA SULLE AZIONI
«In concreto, la Commissione propone che gli Stati riscuotano una tassa minima sulla vendita di diversi prodotti finanziari», ha rivelato il quotidiano bavarese, «tra cui azioni, titoli garantiti e contratti a termine, i cosiddetti derivati. La tassa diventa esigibile nel momento in cui il venditore o l'acquirente del titolo proviene direttamente o indirettamente da uno degli 11 Stati aderenti». Nel caso in cui una banca britannica tratti sulla piazza di Londra un'azione per conto della Volkswagen, per esempio, la tassa corrispondente diventerà esigibile e riscossa dalla Germania.
Per chiudere ogni possibile via di fuga dalla rete creata, dovranno inoltre essere tassati tutti i prodotti creati in uno qualsiasi degli 11 Stati. Per esempio, nel caso della vendita di un titolo di Stato francese da parte di una banca cinese a un istituto statunitense, dovrà essere corrisposta una tassa a Parigi.
Nessuna tassa sarà invece esigibile nel caso di emissioni di nuovi titoli di Stato, dell'accaparramento di tali titoli in situazione di necessità da parte di una banca centrale o del fondo di stabilità europeo Esm, o nel caso di affari di piccoli investitori o di transazioni con carte di credito. Sono escluse anche le iniziative della Banca centrale europea.
Un modo per evitare quella «mentalità d'azzardo che ha contribuito alla crisi dell'euro»
La Commissione «richiama esplicitamente l'attenzione sul fatto che la nuova tassa si pone l'obiettivo di rendere più sicuro il settore dei servizi finanziari ed evitare il ritorno a quella mentalità d'azzardo che ha costituito uno dei fattori della crisi dell'euro», ha proseguito la Süddeutsche, «mentre gli stessi funzionari europei fanno sapere che sarà lasciata la facoltà a ogni Stato aderente di decidere la data di introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie».

OBIETTIVO 2014
Essi dovranno prima di tutto approvarla all'unanimità. Bruxelles punta a una data precisa, il primo gennaio 2014: «È un obiettivo possibile, se ci sarà buona volontà da parte di tutti».
Un convinto supporto è arrivato anche dal parlamento europeo che pure, secondo i trattati dell'Ue, non è chiamato a decidere sull'argomento. Ma la preventiva risoluzione a favore dell'introduzione della tassa approvata tempo fa dall'assemblea di Strasburgo rappresenta un forte fattore psicologico.

BERLINO PRUDENTE
«Più prudente è invece l'atteggiamento di Berlino», ha osservato la Süddeutsche, «almeno per quanto riguarda la tempistica. Da ambienti vicini al governo tedesco si fa notare che restano ancora aperti molti dettagli sui quali discutere».
Non è ancora per nulla chiaro, per esempio, in che modo e attraverso quali mezzi tecnici sia possibile tassare le transazioni che avvengono al di fuori dell'Unione europea.
Inoltre, le direttive di Bruxelles dovranno prima essere inserite nel diritto tedesco attraverso il voto delle due Camere del parlamento nazionale, operazione resa complicata dal fatto che a settembre si svolgeranno le elezioni politiche. Bisognerà probabilmente almeno attendere che a Berlino si insedi il nuovo Bundestag e fare conto con la nuova maggioranza che governerà il Paese. Tanto più che l'introduzione della direttiva europea nei corpi legislativi nazionali riguarda tutti gli 11 o 12 Paesi interessati e, oltre alla Germania, le urne nel 2013 modificheranno il quadro politico anche in Italia e a Cipro.

OSTACOLI TECNICI
Sembra di capire che la data di inizio 2014, caldeggiata dalla Commissione europea, possa essere troppo ottimistica e che quella buona volontà auspicata debba scontrarsi con ostacoli di natura tecnica e, forse, con qualche sopravvenuta resistenza.
I britannici, dal canto loro, oltre ad aver già annunciato di non voler aderire a una tassa confinata solo in Europa, hanno intenzione di verificare se la proposta della Commissione non violi le regole del mercato interno europeo e, nel caso, di richiedere ulteriori approfondimenti e miglioramenti. Un'iniziativa che procrastinerebbe ancora l'entrata in vigore della tassa. «Tuttavia», ha concluso il quotidiano bavarese, «Londra può solo dilazionare i tempi di introduzione, ma non è più nelle condizioni di bloccare completamente l'iniziativa».


Fonte lettera43.it
 
Risultati Asta Italia

In rialzo emissioni a breve, in calo emissioni a lungo.

BTP a 3 anni collocati 3,5mld rend. 2,30% preced. 1.8%
BTP 2026 collocati 863mln rend.4,55% preced. 4.75%
BTP 2040 collocati 888mld rend. 5.07% preced. 5.43%

CCT 2017 collocati 1.43mld rend. 2.55% preced. 2.17%
 
La Popolare di Spoleto finisce in amministrazione straordinaria

AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA - Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto l’amministrazione straordinaria per la Banca Popolare di Spoleto su proposta della Banca d'Italia. Lo ha annunciato lo stesso istituto di credito in una nota pubblicata oggi, in cui si legge che "il ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto dell’8 febbraio, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo". La proposta, spiega la banca, "è stata formulata a seguito delle negative risultanze degli accertamenti ispettivi condotti da questo istituto".

CLIENTI AL SICURO - Bankitalia ha anche nominato i commissari straordinari: sono Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile. Mentre a costituire il comitato di sorveglianza saranno Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio. Gli organi straordinari, insediatisi oggi, "adotteranno tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell'attività aziendale nonché la piena tutela dei diritti dei depositanti e dei creditori sociali". La clientela, sottolinea ancora la nota, "potrà quindi continuare a rivolgersi agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la sua attività".

Fonte finanza.soldiweb.com
 

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