MERCATO USA
Wall Street chiude in netto calo
Chiusura in netto ribasso a Wall Street. Il Dow Jones evidenzia un calo dello 0,93% e il Nasdaq Composite dell'1,51%. Sui listini a stelle e strisce ha pesato l'andamento negativo dei mercati azionari in Europa e il deludente dato macroeconomico pubblicato in giornata.
Il Dipartimento del Commercio ha annunciato che gli ordini industriali hanno registrato nel mese di dicembre un incremento dell'1,8% m/m, evidenziando un risultato migliore della variazione negativa del mese precedente (-0,3%). Le attese degli economisti erano tuttavia fissate su un incremento del 2,2%.
Sul fronte societario lettera su Merck (-2,34%). Morgan Stanley ha tagliato il rating sul colosso farmaceutico a underweight da equal weight.
Vola Acme Packet (+23,65%). Il colosso dei software Oracle (-2,97%) ha annu nciato di aver raggiunto un accordo per l'acquisto della società specializzata nelle soluzioni di cloud computing per circa 1,7 miliardi di dollari.
Positiva Herbalife (+1,34%). Secondo indiscrezioni la Federal Trade Commission avrebbe aperto una inchiesta sulla società dei prodotti per la cura del corpo.
Bene Humana (+4,66%). La società dell'assicurazione sanitaria ha chiuso il quarto trimestre con un utile superiore alle attese.
Crolla McGraw-Hill (-13,78%). La divisione Standard & Poor's Rating Services ha annunciato che il dipartimento di Giustizia americano ha intenzione di intentare una causa civile nei suoi confronti.
Bene Blackberry (+15,02%). Il titolo ex Research in Motion ha beneficiato dell'upgrade di Bernstein.
MERCATI ASIATICI
Passo falso per il Nikkei
Seduta archiviata in territorio negativo questa mattina dal Nikkei che ha chiuso gli scambi a quota 11046,92 in calo dell'1,9%. Le premesse per il ribasso odierno erano state poste dall'andamento dell'indice nelle due precedenti sedute. Gia' al termine della giornata di ieri avevamo infatti parlato di un probabile ribasso, fisiologico, verso il supporto a 10950, interlocutorio lungo il cammino che dovrebbe condurre le quotazioni verso i massimi della primavera 2010 a 11400 circa e piu' in alto sugli obiettivi a 11750 e 12770.
Gli addetti ai lavori hanno approfittato delle nuove tensioni in Europa per monetizzare i guadagni conseguiti nelle ultime settimane e ridare fiato ad un mercato che appariva piuttosto affaticato.
Sul fronte macroeconomico poco da segnalare con il Ministero delle Finanze nipponico che ha annunciato di aver collocato 2178,4 mld yen in titoli a 10 anni. Il rendimento del JGB e' sceso a 0,795% (dal precedente 0,82 2%) e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 2,75 volte, contro le 3,52 dell'asta precedente.
In Cina Markit Economics ha comunicato che nel mese di gennaio l'indice HSBC PMI dei servizi e' salito a 54 punti dai 51,7 punti di dicembre indicando una solida espansione dell'attività economica. La rilevazione di gennaio, oltre a segnalare una rapida espansione del settore terziario rispetto al mese precedente, fa ben sperare in ulteriori miglioramenti dell'economia cinese.
Deciso calo anche per la borsa di Hong Kong che ha ceduto il 2,2% mentre Seul ha chiuso in ribasso dello 0,77%. Positiva invece Shanghai in crescita dello 0,2%.
MERCATI EUROPEI
Borse europee positive in apertura
Avvio positivo per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,21%, il Cac40 di Parigi lo 0,28%, il Ftse100 di Londra lo 0,38%, lo Smi di Zurigo lo 0,4%. In controtendenza l’Aex di Amsterdam (-0,42%).
In rialzo Ubs (+1,28%). La banca svizzera ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di 1,89 miliardi di franchi svizzeri. Sul risultato hanno pesato oneri e accantonamenti (1,47 miliardi connessi allo scandalo Libor). Il 2012 si è chiuso con una perdita di 2,5 miliardi e con un utile ante imposte rettificato di 3 miliardi di franchi svizzeri. Il Cda ha proposto un aumento del dividendo del 50% a 0,15 franchi svizzeri per azione.
Bene Munich Re (+2,5%). La società di riassicurazione tedesca ha chiuso il 2012 con un utile netto d i 3,2 miliardi di euro in decisa crescita rispetto ai 710 milioni di euro del 2011. Nel solo quarto trimestre i profitti sono stati pari a 480 milioni di euro. Proposto un aumento del dividendo a 7 euro per azione da 6,25 euro dello scorso anno.
Sale Bp (+1%). Il gruppo petrolifero ha chiuso il quarto trimestre con un utile superiore alle attese.
Denaro su Swiss Re (+1,1%). Kepler ha alzato il rating sul riassicuratore svizzero a buy.
Crolla Kpn (-17%). La compagnia telefonica olandese ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di 162 milioni di euro contro l’utile di 176 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Gli analisti avevano previsto un utile di oltre 300 milioni di euro. Annunciato un aumento di capitale.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari in verde. Bene MPS, lettera su Telecom
Il Ftse Mib segna +1%, il Ftse Italia All-Share +0,9%, il Ftse Italia Mid Cap +0,3%, il Ftse Italia Star +0,1%.
Borse europee poco sopra la parità. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso a -1,15%, il Nasdaq a -1,51%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in leggero rialzo. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a -1,90%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng poco fa ha chiuso a -2,27%.
Rimbalzano i bancari con Banca MPS (+4,4%) in evidenza su nuove indiscrezioni che vedrebbero il coinvolgimento di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, nel caso-MPS.
In verde anche Saipem (+1%) nonostante che gli analisti di Bloomberg abbiano ridotto pesantemente la loro stima sul dividendo a valere sull'esercizio 2013 (in pagamento nel 2014) della società da 0,85 euro per azione a 0,35 euro.
Prosegue il rally di Iren (+2,4%) in vista del cda di domani in cui verrà presentato il nuovo piano industriale. Secondo indiscrezioni di stampa il piano avrà come obiettivo principale la riduzione dell'indebitamento a 2 miliardi di euro anche grazie a vendite di attività non strategiche.
Perde terreno Telecom Italia (-2,4%). Repubblica scrive che il cda di dopodomani potrebbe anche decidere di bloccare la vendita di TI Media (+1,8%), sia perchè le 2 offerte sul tavolo (Clessidra e Cairo) non sono soddisfacenti, sia perchè gli ascolti di La7 a gennaio hanno evidenziato segnali incoraggianti. Il presidente Franco Bernabè spingerà per questa soluzione, ma dovrà scontrarsi con i consiglieri espressi dai soci finanziari (Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali). Attesi in giornata i dati trimestrali di Tim Brasil.
TITOLI DEL GIORNO
La bufera che ha investito i vertici di Banca Mps ha inevitabilmente deteriorato il quadro grafico del titolo, sceso con veemenza sotto il supporto offerto in area 0,23 dalla media mobile a 100 giorni. Per scongiurare ulteriori approfondimenti i prezzi dovranno rimanere aggrappati ai 0,22 euro, dove transita la media a 200 giorni. Sotto questo riferimento la linea che sale dai minimi di luglio, attualmente a circa 0,20, rappresenta l’ultimo baluardo in grado di opporsi a ribassi anche estesi, in direzione dei record negativi della scorsa estate, a 0,1432. Nella direzione opposta il ritorno sopra quota 0,2540 permetterebbe di credere in un nuovo tentativo di rimbalzo, ma solo oltre 0,28 euro si creerebbero i presupposti per una rivisitazione dei recenti massimi a 0,3130.
Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire sopra 0,2540 per il target a 0,3130 con stop loss sotto 0,23 euro.
Per chi detiene attualmente il ti tolo: mantenere aperte le posizioni sopra 0,20 euro con target a 0,3130 euro.
Lottomatica, il rialzo perde il passo. Lottomatica e' sceso nella seduta di lunedi' al di sotto dei 18 euro, violando la media mobile a 20 giorni e confermandosi al di sotto dei 18,35 euro, picco del 4 ottobre scorso superato brevemente nella parte finale del mese di gennaio ed ora tornato a funzionare da resistenza. Il calo delle ultime sedute non e' comunque per il momento preoccupante per quello che riguarda la tenuta del trend rialzista di medio periodo, quello originato dai minimi di novembre 2011. La trend line che sostiene tutto questo rialzo e' infatti ancora molto lontana, in area 16,80 euro, solo sotto quei livelli, che diverrebbero raggiungibili in caso di violazione di 17,65 e di 17,35, vi sarebbe il rischio non solo di ricopertura del gap rialzista del 2 gennaio con base a 16,40 ma di ribassi anche piu' estesi, fino a 14,50 circa. Recuperi oltre i 18,35 euro permetterebb ero invece di considerare ripreso l'uptrend con target fino a 20 euro circa, lato superiore del canale che contiene l'ascesa dai minimi del novembre 2011.
Per chi volesse comprare il titolo intervenire in caso di discese in area 17 con target a 18,35 e stop loss sotto 16,80.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere uno stop sotto 17,35, tornare compratori oltre 18,35 per i 20 euro.
Danieli & c accelera al ribasso e deve, almeno per il momento, accantonare il proposito di riattivazione del rally in forza dalla scorsa estate. Il titolo deve piuttosto guardarsi dal rischio di ulteriori flessioni in direzione del supporto strategico nel medio termine posizionato a 20,80/20,90 euro, dove troviamo l'ex resistenza rappresentata dal top di settembre e il minimo di dicembre. L'eventuale rottura di detti sostegni determinerebbe il completamento del potenziale doppio massimo in formazione da inizio novembre e conseguentemente l'avvio di una significativa corr ezione rispetto all'intero movimento ascendente visto negli ultimi 6/7 mesi, con obiettivo in area 18,30, 61,8% di ritracciamento del rally e target ideale del doppio massimo. Nuovi segnali di forza solo oltre quota 23, prologo a un attacco al top di inizio anno a 23,90. Al di sopra di questo ultimo livello assisteremmo alla ripresa della tendenza ascendente in direzione di 25,07, massimo del dicembre 2010.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 23 per 23,90, stop sotto 22,50.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 23,90 per 25,07, ridurre sotto 20,80 e uscire alla violazione di 18,30.
HEADLINES
Tenaris: azione legale in Brasile contro la sua controllata Confab
Tenaris ha annunciato che contro la sua controllata brasiliana Confab Industrial SA e contro la società Ternium è stata promossa un'azione legale in Brasile da parte della Companhia Siderúrgica Nacional (CSN) e di diverse altre entità ad essa collegate. La controllata di Tenaris Confab e gli altri soggetti chiamati in causa hanno acquisito una partecipazione in Usinas Siderúrgicas de Minas Gerais (Usiminas) nel gennaio del 2012. CSN sostiene che, in base alle leggi e ai regolamenti del Brasile, agli acquirenti era richiesto il lancio di un'offerta di acquisto obbligatoria su tutte le azioni ordinarie detenute dai soci di minoranza di Usiminas a un prezzo pari all'80% di quello pagato per i titoli acquisiti in prima battuta nel gennaio 2012, ossia 28,8 real brasiliani, e cerca di spingere gli acquirenti a lanciare un'offerta a ta le prezzo più un interesse. Se così si procedesse l'offerta dovrebbe essere rivolta a 182,609,851 azioni di Usiminas non appartenenti al suo gruppo di controllo e a Confab spetterebbe una quota del 17,9% nell'offerta da promuovere. Tenaris crede che le argomentazioni di CSN siano prive di fondamento e non attinenti al caso e annuncia l'intenzione di difendere strenuamente questa posizione.
Seat chiederà il concordato preventivo
Per Seat Pagine Gialle il livello d'indebitamento non è più sostenibile in un'ottica prospettica ed è ostacolo ad interventi per lo sviluppo industriale. E' quanto rende noto la società in un comunicato, in cui si precisa che non sono più attuabili e raggiungibili le linee guida strategiche 2011-2013 e le stime 2015 elaborate in occasione della recente ristrutturazione. Gli impegni finanziari per il 2013 sono di complessivi 200 milioni di euro, di cui 70 milioni per quota capitale e 130 per interessi contro una stima di generazione di cash flow a servizio del debito di circa 50 milioni ed una liquidità effettivamente disponibile pari a circa 100 milioni. Per questo i nuovi organi sociali hanno deciso l'impossibilità di far fronte nel 2013 a tutte le scadenze previste dall'attuale struttura dell'indebitamento con le risorse finanziarie disponibili e hanno chiesto l'ammissione alla procedura di concordato preventivo. La società non procederà al pagamento della rata semestrale d'interessi dovuta il 31 gennaio 2013 sui prestiti obbligazionari in essere e parimenti al pagamento delle rate per interessi sul finanziamento bancario senior unsecured dovuti il 6 febbraio prossimo.
BP: crolla a 11,5 mld $ l'utile netto 2012
Crolla l'utile netto 2012 della British Petroleum, che tocca gli 11,582 miliardi di dollari rispetto ai 25,7 dell'anno precedente. A pesare sui risultati soprattutto gli accantonamenti per il pagamento della multa da 4,5 miliardi per i danni causati dall'incidente nel Golfo del Messico. L'utile netto del quarto trimestre è di 1,618 mld $, in calo rispetto allo stesso periodo del 2011. L'indebitamento scende a 27,5 miliardi contro i 29 del 2011. La società petrolifera ha annunciato un dividendo trimestrale di 9 centesimi di dollaro per ogni azione ordinaria, che sarà pagato il prossimo 28 marzo. Praticamente invariato il titolo alla borsa di Londra, in rialzo dello 0,01%.
Ubs: perdita di 1,89 miliardi nel quarto trimestre, pesa multa per scandalo Libor
Ubs ha chiuso il quarto trimestre con una perdita di 1,89 miliardi di franchi svizzeri. Sul risultato hanno pesato oneri e accantonamenti (1,47 miliardi connessi allo scandalo Libor). Il 2012 si è chiuso con una perdita di 2,5 miliardi e con un utile ante imposte rettificato di 3 miliardi di franchi svizzeri. Il Cda ha proposto un aumento del dividendo del 50% a 0,1 5 franchi svizzeri per azione.
Dmail: approvato il Piano asservito all'accordo di ristrutturazione del debito
Il Consiglio di Amministrazione di Dmail Group informa che è stato approvato il Piano asservito all'accordo di ristrutturazione del debito di cui ex art. 182/Bis legge fallimentare. Il Piano, che verrà sottoposto alla valutazione ed approvazione dei creditori, si basa sui seguenti presupposti essenziali: Accordo con i creditori finanziari per la ristrutturazione del debito bancario per complessivi € 15,1 milioni di cui € 10 milioni trasformati in strumenti finanziari convertibili e € 5,1 milioni postergati; aumento di capitale aperto al mercato di € 10 milioni, assistito da consorzio di collocamento garantito e finanziato da alcuni dei principali soci; riscadenziamento del mutuo ipotecario e rinnovo delle linee di credito a favore delle controllate Dmedia Group e Dmedia Commerce; o Accordo di moratoria per i debit i verso le controllate (Dmedia Group, Dmedia Commerce, D-Service); accordo di riscadenziamento del debito con la controllata Buy On Web con modalità tali da consentirle il pagamento rateale del debito tributario; pagamento nei termini di legge dei creditori non aderenti per circa € 2,5 milioni.
Munich Re: forte crescita dell'utile nel 2012
Munich Re ha chiuso il 2012 con un utile netto di 3,2 miliardi di euro in decisa crescita rispetto ai 710 milioni di euro del 2011. Nel solo quarto trimestre i profitti sono stati pari a 480 milioni di euro. Proposto un aumento del dividendo a 7 euro per azione da 6,25 euro dello scorso anno.
Fonte ADVFN Newsdesk