MERCATO USA
Wall Street chiude contrastata: Dow Jones +0,33%, Nasdaq -0,74%. Male Apple
Chiusura contrastata a Wall Street. Il Dow Jones evidenzia un progresso dello 0,33% mentre il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,74%.
Migliori delle attese i dati macroeconomici pubblicati in giornata. Il Conference Board ha comunicato che, nel mese di dicembre, l'Indice Anticipatore (Leading Indicator), che misura l'andamento dell'attivita' economica statunitense nei prossimi 6-12 mesi, ha evidenziato un incremento dello 0,5% su base mensile, oltre le attese degli economisti fissate su un incremento dello 0,3%. Inoltre e' stato ritoccato al rialzo il dato relativo a novembre a +0,0% da -0,2% m/m.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 18 gennaio si sono attestate a 330 mila unità, in calo sia rispetto alle attese degli analisti (pari a 355 mil a unità) che al dato rilevato la settimana precedente (335 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 3,157 milioni, inferiore ai 3,200 milioni attesi. E' stato tuttavia rivisto al rialzo il dato precedente, a 3,228 milioni di unità da 3,214 milioni.
Sul fronte societario crolla Apple (-12,35%). Il gruppo di Cupertino ha chiuso il primo trimestre con ricavi pari a 54,5 miliardi di dollari, in crescita del 18% rispetto allo stesso periodo di un anno prima e con un utile netto di 13,1 miliardi (+1%). I dati sono superiori alle attese. Deludono invece le vendite di iPhone, 47,8 milioni di unità (+28% a/a). Inferiori al previsto anche le stime di ricavi per il secondo trimestre.
Vola Netflix (+42,22%). A trainare al rialzo le quotazioni della società tecnologica sono i dati trimestrali. Il periodo conclusosi il 31 dicembre ha registrato un utile di 8 milioni di do llari ed un fatturato di 945 milioni. Un dato inferiore allo stesso periodo del 2011 ma comunque superiore alle stime. Aumentano i sottoscrittori ai video-streaming: nel trimestre sono stati 2,05 milioni in più, 27,15 il numero complessivo del 2012.
Bene Xerox (+2,24%). Il gruppo delle macchine per ufficio ha chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 5,923 miliardi di dollari in calo dell'1% rispetto allo stesso periodo di un anno prima e con un utile netto di 335 milioni di dollari (-11%). A livello adjusted l'utile per azione è pari a 0,30 dollari. I dati sono di poco superiori alle attese. Per il 2013 il gruppo stima un Eps tra 1,09 e 1,15 dollari per azione.
MERCATI ASIATICI
Il Nikkei ha chiuso la settimana in forte rialzo
Forte rialzo questa mattina per la borsa giapponese che ha visto il Nikkei salir e del 2,88% attestandosi in chiusura a quota 10926,65, massimi di giornata. I prezzi hanno dunque recuperato per intero, nel corso delle ultime due sedute, le perdite che avevano fatto registrare nelle 3 precedenti giornate grazie soprattutto all'indebolimento dello yen nei confronti delle altre valute ed al positivo dato macro statunitense relativamente ai sussidi di disoccupazione.
Sul fronte macro da segnalare che il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni ha reso noto il dato relativo all'inflazione "core", ovvero al netto dei cibi freschi. Nel mese di dicembre tale rilevazione ha fatto segnare un calo dello 0,5% su base annuale in linea con il consensus. Il dato totale sull'inflazione nazionale e' sceso dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2011, in linea con le attese ma in lieve peggioramento rispetto alla rilevazione precedente (-0,1%). Il valore rimane ancora distante dall'obiettivo di inflazione del 2,00% fissato dalla Bank of Jap an, dimostrando come l'economia giapponese sia ancora intrappolata in un ciclo deflazionistico.
Secondo quanto riportato nel bollettino mensile della Bank of Japan, invece, relativo al vertice del 19 e 20 dicembre, alcuni membri del consiglio hanno sottolineato la necessità di ridurre i tassi di interesse al fine di esercitare un'influenza sui tassi di cambio, accelerando la svalutazione dello yen per favorire le esportazioni. Nella riunione di dicembre, tuttavia, la BoJ ha votato all'unanimità di mantenere a zero i tassi di interesse ed ha potenziato il programma di acquisiti di asset a 101.000 miliardi di yen. La BoJ ha inoltre riesaminato l'obiettivo di stabilità dei prezzi fissando un obiettivo di inflazione del 2%: sarà quindi necessario uno sforzo comune con il governo per superare anni di deflazione.
Tra i titoli in maggiore evidenza ancora una volta Dainippon Sumitomo che ha guadagnato l'11,5% circa dopo l'avvio delle sperime ntazioni per un farmaco contro i tumori potenzialmente rivoluzionario. Denaro anche su Konami, Nippon Papere, Sony e NTN Corp tutti oltre gli 8 punti percentuali di crescita.
Poco mosse le piazze di Hong Kong e Shanghai mentre Seul ha ceduto lo 0,91%.
MERCATI EUROPEI
Borse europee deboli in avvio
Apertura poco mossa per le principali Borse europee. Il Cac40 di Parigi cede lo 0,07%, il Ftse100 di Londra lo 0,16%, l'Ibex35 di Madrid lo 0,18%, l'Aex di Amsterdam lo 0,1% e lo Smi di Zurigo lo 0,21%. Sopra la parità invece il Dax30 di Francoforte (+0,2%).
L'Euro ha superato quota 1,34 contro dollaro, livello più alto da circa un anno.
Sul fronte societario vendite sui titoli legati alle risorse di base. In evidenza Stm (+2,6%). Exane ha alzato il rating sul gruppo dei semiconduttori a outperform da neutral.
Sale Credit Agricole (+0,9%) dopo aver ceduto il 5,2% della banca spagnola Bankinter per 116 milioni di euro. Dopo l'operazione, che ha generato una plusvalenza di 32 milioni di euro, l'istituto francese resterà in possesso del 9,9% di Bankinter. Lettera su ArcelorMittal (-1,7%). Ubs ha tagliato il rating sul gruppo dell'acciaio a neutral da buy.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari in verde. Rimbalza MPS, in rosso Pirelli
Il Ftse Mib segna +0,4%, il Ftse Italia All-Share +0,4%, il Ftse Italia Mid Cap +0,3%, il Ftse Italia Star +0,2%.
Borse europee poco mosse in avvio. Ieri sera l'S&P 500 ha chiuso invariato, il Nasdaq a -0,74%. Attualmente i future sui principali indici USA sono sono in leggero rialzo. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a +2,88%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng poco fa ha chiuso a -0,08%.
Banca MPS (+5,1%) rimbalza dopo i pesanti cali delle ultime sedute. A Siena è in corso l'assemblea straordinaria della banca: il colosso assicurativo francese Axa ha dichiarato di detenere il 3,26% di MPS, contro il 2,05% delle r ilevazioni Consob. Positiva STMicroelectronics (+2,4%) grazie a Exane che ha migliorato il giudizio sul titolo a "outperform" (farà meglio del mercato/settore).
Bene Tod's (+1,6%) su cui gli analisti di Hsbc hanno alzato il giudizio portandolo a "overweight" (sovrappesare rispetto al mercato/settore) da "neutral". Banca Generali (+1,6%) guadagna ulteriore terreno: l'a.d. Piermario Motta ha dichiarato a MF che l'utile 2012 dovrebbe attestarsi nella parte alta del range 115-130 milioni di euro indicato dagli analisti. Il manager ritiene che il dividendo dell'esercizio 2012 potrebbe essere superiore a quello da 0,55 euro relativo all'esercizio 2011. In rosso Pirelli&C (-1,9%): gli analisti di Deutsche Bank hanno tagliato la raccomandazione sul titolo a "hold" (mantenere) da "buy" (acquistare). Perde terreno Saipem (-1,3%) dopo che gli analisti di Barclays hanno tagliato il giudizio sul titolo portandolo a "equalweight" (peso uguale al mercato /settpre) da "overweight" (sovrappesare rispetto al mercato/settore).
TITOLI DEL GIORNO
Dopo una pausa di consolidamento durata oltre una settimana, Banca Pop. Emilia Romagna tenta di dare nuova linfa al rally degli ultimi mesi. Il titolo riesce infatti a lasciarsi alle spalle area 6,14 estendendo l’allungo in direzione del lato superiore del canale disegnato a partire dai minimi di luglio, a 6,75 circa, in corrispondenza dei massimi di inizio 2012. In questo stesso punto transita anche una linea di tendenza che scende dai top del 2010, il cui superamento permetterebbe di assistere ad un deciso miglioramento delle prospettive di medio lungo termine. In tal caso i prezzi potrebbero allungare il passo fino al target in area 8,30/8,40, per il riconoscimento del 61,8% di ritracciamento della discesa subita dai top a 11,70 circa. L’ipercomprato presente sugli oscillatori grafici di uso comune rischia tuttavia di favorire l’avvio di una correzione che sotto 5,78 potrebbe estendersi fino a 5,25 e 4,95.
Per chi volesse comprare il ti tolo: intervenire sui livelli attuali per il test di 6,75 euro con stop sotto 5,78 euro.
Per chi già detiene il titolo: ridurre le posizioni sotto 5,78 euro. Uscire alla violazione di 5,25 euro. Incrementare oltre 6,75 euro per l’obiettivo a 8,30.
Campari guadagna terreno e si riavvicina ai massimi di inizio anno a 5,9850 euro. Una vittoria oltre detto riferimento permetterebbe ai prezzi di dirigersi verso l'ex supporto rappresentato dal minimo di fine ottobre a 6,1450, ostacolo decisivo da superare al fine di assistere al ritorno sul record storico a 6,5450 raggiunto il 17 ottobre scorso. Viceversa, una chiusura di seduta inferiore a 5,70 darebbe il via a una correzione capace di spingere le quotazioni verso i minimi di novembre/dicembre a 5,40/5,50.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 5,9850 per 6,1450, stop sotto 5,85.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 6,1450 per 6,5450, ridurre sott o 5,70 e uscire alla violazione di 5,40.
Pausa di consolidamento per Falck Renewables dopo il rally messo a segno nelle prime sedute del 2013. Fino a quando i prezzi si manterranno al di sopra dell'ex resistenza a 1,02/1,03 euro (massimi di settembre/ottobre) resteranno intatte le possibilità di assistere alla riattivazione del movimento ascendente, ipotesi che verrebbe confermata da una chiusura di seduta superiore a 1,1570 (top del 10 gennaio), con primo obiettivo a 1,24 circa, e successivi in area 1,40 e 1,60/1,65. L'eventuale ritorno sotto 1,02 anticiperebbe invece una correzione verso 0,97 circa, sostegno alla cui violazione seguirebbe molto probabilmente un test di minimi autunnali poco sopra quota 0,90.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 1,1570 per 1,24, stop sotto 1,12.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 1,1570 per 1,40 e 1,60, ridurre sotto 1,02 e uscire alla violazione di 0,97.
HEADLINES
Mps: Grilli, i controlli? Di Bankitalia, Napolitano, fiducia in Via Nazionale
Continua a trovare spazio sui giornali il tema del Monte dei Paschi di Siena e lo scandalo dei derivati emerso nelle ultime settimane. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha specificato che la vigilanza sulle banche spetta alla Banca d’Italia, ha precisato anche che la difficile situazione di Mps non è una novità, ma di non avere evidenza di situazioni simili per altre banche. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha specificato: “Io ho fiducia nella Banca d’Italia che se ne sta occupando”. Un portavoce del Tesoro ha specificato successivamente che non c’è stato nessun attacco alla Banca d’Italia e sottolineato che i rapporti tra il ministro dell’Economia e il governatore dell’Istituto di via Nazionale “non sono ottimi, sono eccellenti”. Il premier Mario Monti ha comunque spieg ato che il governo riferirà sulla vicenda di Mps in Parlamento tramite lo stesso ministro dell’Economia Vittorio Grilli.
Deutsche Bank taglia raccomandazione su Pirelli
Gli analisti di Deutsche Bank hanno tagliato la raccomandazione su Pirelli a "hold" da "buy".
STMicroelectronics: Exane migliora giudizio
Exane ha migliorato il giudizio su STMicroelectronics a "outperform".
Buzzi Unicem: Dyckerhoff annuncia svalutazioni, utile 2012 in calo
Dyckerhoff, controllata tedesca di Buzzi Unicem, ha annunciato di aver effettuato svalutazioni sulle attività fisse di uno stabilimento in Russia per circa 26 milioni di euro, e di attività fiscali differite per circa 13 milioni di euro. Queste svalutazioni spingeranno il risultato operativo, l'utile ante imposte e l'utile netto relativi all'esercizio 2012 al di sotto di quelli del precedente esercizio.
Credit Agricole: ce duto il 5,2% di Bankinter per 116 milioni, plusvalenza di 32 mln
Credit Agricole ha ceduto il 5,2% della banca spagnola Bankinter per 116 milioni di euro. Dopo l'operazione, che ha generato una plusvalenza di 32 milioni di euro, l'istituto francese resterà in possesso del 9,9% di Bankinter.
KBC ripaga alla Bce gli LTRO da 8,3 miliardi di euro
KBC ha deciso di ripagare i finanziamenti a tre anni Long-Term Refinancing Operation (LTRO) alla Bce nel corso del primo trimestre del 2013. Si tratta di un ammontare pari a 8,3 miliardi di euro. Luc Popelier, direttore finanziario del gruppo, ha sottolineato: “Data la condizione in significativo miglioramento del mercato wholesale del funding e la posizione di liquidità molto solida di KBC, abbiamo deciso di ripagare gli LTRO. KBC gode di una forte posizione nei depositi retail e corporate nei suoi mercati core e le nostre necessità di funding per il 2013 sono a buon punto in term ini di coverage. Dopo tre settimane dall’avvio dell’anno, noi abbiamo già coperto un quarto dei nostri bisogni”.
Fonte ADVFN Newsdesk