I mercati finanziari in questi ultimi anni, dopo la profonda recessione del 2008 – osserva Gross – sono stati salvati dagli “interessi a zero”. Circa il 15% dei guadagni del mercato azionario di quest’anno è attribuibile al rally dei titoli Treasury statunitensi. Il prezzo delle azioni è salito e il differenziale del credito è diminuito in seguito al rally del mercato obbligazionario globale che ha spinto miliardi di dollari di bond ad avere rendimenti negativi, prosegue Gross. Senza stimoli fiscali, le economie e i prezzi delle azioni potrebbero però non beneficiare ulteriormente dei tassi di interesse negativi e gli investitori dovrebbero prepararsi a una crescita economica globale più lenta e a minori guadagni sugli investimenti. Arrivati a questo punto – conclude Gross – ulteriori rialzi dei mercati azionari appaiono limitati poichè le banche centrali si stanno accorgendo che gli investitori istituzionali (fondi pensione e assicurazioni in primis) alla lunga non potranno più garantire ritorni minimi agli investitori. Le stesse banche stanno non possono più corrispondere interessi ai depositi dei loro clienti, anzi stanno cominciando a far pagare il denaro parcheggiato sui conti sopra una certa soglia.