demografia italiana 2016 è -130mila (1 Viewer)

tontolina

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ITALIA: è giunto il tempo di cambiare
Scritto il 30 dicembre 2016 alle 11:29 da Danilo DT
ITALIA: è giunto il tempo di cambiare | IntermarketAndMore


Demografia e mercato del lavoro sono gli elementi che meglio testimoniano le problematiche strutturali del nostro paese. E’ in gioco il nostro futuro. Occorre intervenire prima che sia troppo tardi. Anche se forse già ora è MOLTO tardi, ma qualcosa si può ancora fare….
Eccolo qui, l’annuario ISTAT, il documento che fa un’istantanea al nostro Bel Paese. E’ sempre interessante darci una lettura, anche per renderci conto dove viviamo, dando una rapida visione al documento di Sintesi.
I dati a disposizione dell’utente sono veramente tanti. Interessantissima l’infografica ed i documenti che troverete CLICCANDO QUI.
Io però voglio focalizzarmi ancora una volta su alcuni dati che considero molto importanti sopratutto per valutare le potenzialità di crescita ed il reale stato di salute dell’Italia.

DEMOGRAFIA e LAVORO




Al 31 dicembre 2015 la popolazione residente in Italia è di 60.665.551 persone, oltre 130 mila in meno rispetto all’ inizio dell’anno.

Nel 2015 la differenza fra le nascite e le morti si conferma negativa (-95.768 nel 2014 e -161.791 nel 2015),
mentre le iscrizioni anagrafiche riescono solo in minima parte a contenere il declino, il saldo con le cancellazioni, infatti, è positivo, ma di lieve entità (+31.730).
Il calo riguarda la popolazione di cittadinanza italiana (-141.777), al contrario quella straniera aumenta di 11.716 unità. (ISTAT)

E’ evidente che la popolazione sta scendendo, meno nascite, meno forza lavoro, popolazione che invecchia. Non un bel biglietto da visita per un paese già in grossa difficoltà e con un welfare sempre più pesante. E con un debito pubblico progressivamente in crescita costante.
Però attenzione, andiamo a vedere la partecipazione al mercato del lavoro della popolazione residente. I dati di questa infografica presa dal report ISTAT e mettono a nudo una drammatica realtà.
Su una popolazione di oltre 60 milioni di persone, solo il 37% lavora, quindi circa 22 milioni, e questi 22 milioni sono quelli che devono generare il polmone di denaro necessario per pagare debito, pensioni, interessi, costi pubblici sempre più onerosi mentre i servizi erogati ai cittadini diminuiscono.



Quindi popolazione che invecchia e malgrado questo…meno occupazione.

Forse adesso vi è chiaro perchè continuo a ripetervi che in Italia ci sono dei problemi strutturali che vanno oltre alla semplice esigenza di avere un PIL con segno positivo.
Bisogna cercare di CREARE un futuro al nostro paese. E il futuro deve per forza di cose passare tramite un grafico (qui soopra illustrato) che cambia fisionomia. E per cambiare bisogna avere il coraggio di “cambiare” sul serio.
Buon anno a tutti.

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STAY TUNED!

Danilo DT
 

tontolina

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La mortalità in Italia aumenta a livelli esponenziali con numeri da capogiro paragonabili ai tempi di guerra! A spiegare il perchè di ciò è Mario Giordano.

Di Mario Giordano per liberoquotidiano.it :

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In 8 mesi 46mila mila morti in più. Ogni mese, dunque, 5mila in più. Ogni giorno 166 in più. Significa che ogni ora in Italia muoiono 7 persone in più rispetto all’ anno scorso. È un’ enormità. Tanto più che per trovare una simile impennata nella mortalità bisogna risalire al 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. E prima di allora al 1918, con la Prima Guerra Mondiale e l’ aggiunta dell’ influenza spagnola. Ma che cos’ è che sta sterminando gli italiani come se fossimo in guerra? Nessuno ha la risposta giusta, i demografi s’ interrogano, guardando i dati con stupore e preoccupazione. Ma è inevitabile che tutti pensino ad un’ unica grande causa. Il suo nome è: crisi. Purtroppo eravamo stati facili profeti: ogni generazione ha la sua guerra. I nostri nonni morirono nelle trincee del Carso, i nostri padri vissero fra Gestapo e bombardamenti. Noi siamo falcidiati da una depressione senza precedenti, unita naturalmente alle scelte assassine dell’ euro e dell’ Europa, applicate in Italia con ben nota ottusità. Dal rigor Monti al rigor mortis, il passo è stato evidentemente breve: sempre più anziani non hanno i soldi per curarsi, la prevenzione è andata a farsi benedire, l’ alimentazione è peggiorata, le famiglie in difficoltà sono aumentate a dismisura e i tagli ai servizi sociali rendono sempre più complicato trovare aiuti nel welfare. Ora dobbiamo dire che stiamo bene, sennò Renzi s’ arrabbia. Ma chi glielo spiega a quei 46mila connazionali che nel frattempo sono passati a miglior vita?

Numeri da epidemia
Mario Giordano :"E' una strage di italiani".Ecco che cosa ci uccide come in guerra
 

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e' il sogno di sinistra che si e' realizzato: poverta', immigrazione, espropriazione con le tasse, deindustrializzazione, deviazione sessuale
 

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