sul corriere di oggi:
Polizia Crescono le rapine e i furti
Il bilancio 2011 della Cantonale conferma le preoccupazioni di diversi cittadini In diminuzione gli incidenti e i reati violenti, ma non gli assalti e le «visite» nelle case
EMANUELE GAGLIARDI ROMINA LARA
■ «Per i collaboratori che vigilano sulla nostra sicurezza è importante che Politica e cittadino comprendano l'impegno profuso, i problemi vissuti, i risultati conseguiti, perché la polizia non sia vista solo come il braccio armato dello Stato ma sentita come un alleato con cui collaborare. La Polizia cantonale è un'istituzione per il cittadino (a sua disposizione) non creata per essergli contro». Così il comandante della polizia cantonale, Matteo Cocchi , scrive tra l'altro, nel commento che precede l'attività del Corpo nel 2011.
Un'attività intensa che è riportata con tanto di cifre e di grafici in una quarantina di pagine. Il cittadino chiama quotidianamente la polizia, più volte: la media di chiamate è di 578 ogni giorno. Guardando al consuntivo 2011 della polizia cantonale escono diversi dati, alcuni dei quali relativamente rassicuranti: sono diminuiti gli incidenti stradali e i reati di violenza. La droga più trattata, consumata e spacciata, sottolineano gli esperti, resta la cocaina. Costatazione preoccupante, che riguarda anche il consumo di altre droghe nel Cantone. Lo scorso anno, da ricordare, le morti per overdose in Ticino sono state 7 (5 nel 2010). Altre note dolenti, quindi appaiono quando si arriva al capitolo rapine e furti. Le 80 rapine registrate lo scorso anno (di cui 10 a danno di stazioni di servizio) rappresentano un aumento del 15% rispetto al 2010. «Le vittime sono state in particolare rapinate sulla pubblica via (circa il 50%)». Quattro delle 10 rapine a danno di stazioni di servizio si sono verificate nei primi due mesi dell'anno e i rapinatori sono stati quasi tutti assicurati alla giustizia. Lo scorso anno borseggi, furti con destrezza e nelle auto hanno segnato un sensibile aumento rispetto agli scorsi anni.
I furti con destrezza passati da 596 a 793 (+33%), i borseggi (furti nelle borsette, nei carrelli o sulla persona) con 678 casi denunciati rispetto ad una media variante dai 330 ai 370 casi dei tre anni precedenti (+74%) e i furti nei veicoli dove nel 2011 si è passati da 1.131 casi a 1.489 casi (+32%).
Per quanto riguarda i furti senza scasso, lo scorso anno ne sono stati denunciati 1.730 contro i 1.707 del 2010. I furti con scasso sono passati dai 2.157 del 2010 ai 2.416 del 2011 (+ 12%).
Stabili sono risultati i taccheggi (furti di merce esposta) con 245 casi contro i 232 dell'anno precedente e gli scippi (piccole rapine senza violenza) 16 casi segnalati contri i 21 dello scorso anno. La tendenza generale all'aumento è stata bloccata negli ultimi mesi del 2011 grazie ad un accresciuto controllo delle zone prese di mira, al lavoro di indagine svolto che ha portato a diversi arresti e alla collaborazione con le Guardie di confine.
Nel 2011 si è assistito ad un aumento dei furti con scasso rispetto al 2010, anno in cui vi è stata una forte diminuzione. Valutando complessivamente i dati sul quadriennio i furti sono comunque rimasti stabili ed il totale poco si discosta da quello degli anni 2008/2009/2010, si legge ancora.
Analizzando localmente il fenomeno, è scritto poi nel rapporto 2011 della polizia cantonale, si rileva una stabilità nel Locarnese e Bellinzonese, una diminuzione nel Luganese ed un sensibile aumento nel Mendrisiotto.
E proprio oggi, a Chiasso, nella sala del Consiglio comunale si terrà una conferenza stampa che concerne le misure di sicurezza nelle stazioni di servizio.
Tutto è nato su iniziativa dell'Ufficio dell'Ispettorato del lavoro e del Dipartimento delle finanze e dell'economia che nel maggio dello scorso anno hanno costituito un gruppo di lavoro per definire le misure di prevenzione contro le rapine da adottare nelle stazioni di servizio. Il gruppo di lavoro appunto oggi presenterà dette misure, attese con interesse dagli addetti ai lavori. Il tema della sicurezza nel Mendrisiotto è particolarmente sentito.
A volte viaggia pari pari al problema relativo ai valichi cosiddetti sguarniti, che in realtà non vedono sempre la presenza delle guardie di confine, impegnate a controllare la frontiera anche utilizzando i posti di controllo arretrati.
Nel Mendrisiotto in questi ultimi anni è stato un fiorire di sistemi di allarme anche in abitazioni private: ciò significa che il cittadino non si sente più sicuro, neanche a casa sua.