Ue: com'è difficile mettersi d'accordo. Attesa ora per stretta derivati
Dopo una riunione che è durata ben cinque ore, i ministri europei hanno alzato bandiera bianca. Nessun piano comune per avviare la riforma del patto di stabilità e crescita. Ora appuntamento alla "battaglia" conto vendite allo scoperto e prodotti di rischio.
E' terminata con un buco nell'acqua l'ultima riunione dei ministri della UE per la riforma del patto di stabilità e crescita.
Il meeting della "task force" dei ministri europei con a capo il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, è durato circa cinque ore, ma non ha portato ad alcuna novità. Conciso il comunicato emesso al termine dell'incontro da cui si evince che "gli sherpa proseguiranno il loro lavoro".
"La task force ha tenuto un dibattito approfondito sui temi dei bilanci nazionali, sulla sorveglianza macroeconomica e sulle sanzioni." Al presidente Van Rompuy il compito di riferire, verbalmente, al vertice europeo del 16 settembre sui passi avanti fatti rispetto alla riunione di giugno. Quello di ieri è stato il quarto meeting della task force da quando è stato istituto lo scorso marzo.
A questo punto, visto l'esito a dir poco deludente del vertice, i fiduciosi sul ruolo dell'Ue si rimettono in attesa per la data di mercoledì 15 settembre: la prossima settimana, infatti, come emerge dal calendario del commissario Ue al mercato interno e ai servizi finanziari, Barnier, Bruxelles dovrebbe avviare una stretta sui prodotti finanziari piu' a rischio, dalle vendite allo scoperto ai derivati.
L'esecutivo europeo dovrebbe presentare d fatto le nuove regole mercoledi' 15 settembre. L'obiettivo di tale iniziativa legislativa - si legge - e' quello di ''prevenire pratiche finanziarie dannose'' che comportano rischi per la stabilita' del sistema finanziario europeo.
Ce la farà l'Europa a trovare un accordo in un modo o in un altro?