Claire
ἰοίην
I miei figli cantano in un coro di voci bianche. Questa sera, alle 18,30 sono andata a prenderli, dopo le prove, per portarli a casa.
Vado in macchina, perché non è vicino a casa. Insieme a loro è uscita una bambina che fa la terza elementare con mia figlia e che canta, anche lei, nello stesso coro.
Ho visto che si allontanava da sola e così ho abbassato il finestrino dell'auto, e le ho chiesto: "Vai a casa da sola o aspetti la mamma?"
E lei ha risposto che andava da sola.
Ora:
1) Lei ha 8 anni, come mia figlia
2) Fa freddo e alle 18,30 è già buio
3) Abita ad una distanza compresa tra i 500 e i 1000 metri dal luogo in cui si prova
4) La strada che deve percorrere è molto trafficata, anche se non deve attraversare incroci molto pericolosi
Le ho detto di salire in macchina e l'ho portata a casa io.
Quando l'ho lasciata, i miei figli erano abbastanza colpiti dal fatto che la bambina andasse a casa da sola, in quelle condizioni.
Siccome non mi piace dare giudizi alle persone, ho parlato con loro e li ho fatti riflettere sul fatto che la loro amichetta ha una mamma che lavora tutta il giorno, single, straniera e da sola, qui a Brescia e ho detto loro:
"Quando sei sola, in una città straniera, con una bambina da mantenere e la necessità di lavorare, fai per forza delle scelte "diverse", anche poco "popolari", non so cosa farei io, nelle sue stesse condizioni".
Però un pochino, lo ammetto, mi è rimasta un po' di tristezza, pensando a quella bimba che cammina da sola, al buio, esposta ai rischi della strada e alla brutta gente che ahimé si sa esistere.
Sono io che sono la tipica "mamma chioccia italiana" o la stessa sensazione amara l'avete anche voi, genitori come me?
Se domani mattina parlo con la mamma e le propongo di portare sempre io a casa la bambina dopo le prove sembro invadente?
Se fossimo vicine di casa, mi porterei la piccola a casa ogni pomeriggio. So che è spesso sola a casa sua, o all'oratorio per molte ore, sempre sola.
Boh. Scusate. Pensieri notturni di una mamma qualunque.
Vado in macchina, perché non è vicino a casa. Insieme a loro è uscita una bambina che fa la terza elementare con mia figlia e che canta, anche lei, nello stesso coro.
Ho visto che si allontanava da sola e così ho abbassato il finestrino dell'auto, e le ho chiesto: "Vai a casa da sola o aspetti la mamma?"
E lei ha risposto che andava da sola.
Ora:
1) Lei ha 8 anni, come mia figlia
2) Fa freddo e alle 18,30 è già buio
3) Abita ad una distanza compresa tra i 500 e i 1000 metri dal luogo in cui si prova
4) La strada che deve percorrere è molto trafficata, anche se non deve attraversare incroci molto pericolosi
Le ho detto di salire in macchina e l'ho portata a casa io.
Quando l'ho lasciata, i miei figli erano abbastanza colpiti dal fatto che la bambina andasse a casa da sola, in quelle condizioni.
Siccome non mi piace dare giudizi alle persone, ho parlato con loro e li ho fatti riflettere sul fatto che la loro amichetta ha una mamma che lavora tutta il giorno, single, straniera e da sola, qui a Brescia e ho detto loro:
"Quando sei sola, in una città straniera, con una bambina da mantenere e la necessità di lavorare, fai per forza delle scelte "diverse", anche poco "popolari", non so cosa farei io, nelle sue stesse condizioni".
Però un pochino, lo ammetto, mi è rimasta un po' di tristezza, pensando a quella bimba che cammina da sola, al buio, esposta ai rischi della strada e alla brutta gente che ahimé si sa esistere.
Sono io che sono la tipica "mamma chioccia italiana" o la stessa sensazione amara l'avete anche voi, genitori come me?
Se domani mattina parlo con la mamma e le propongo di portare sempre io a casa la bambina dopo le prove sembro invadente?
Se fossimo vicine di casa, mi porterei la piccola a casa ogni pomeriggio. So che è spesso sola a casa sua, o all'oratorio per molte ore, sempre sola.
Boh. Scusate. Pensieri notturni di una mamma qualunque.
Ultima modifica: