A noi che non ci ha mai cercato.nessuno
che ci siamo rotolati nei licheni della tundra
per sporcare il manto bianco
e per farci accettare dal branco
e unirci alle giovani alci
quando ancora ancora non avevamo le zanne.
A noi che non ci riuscivamo a specchiare
negli stagni a cui ci abbeveravamo
che di troppa fretta anandvamo
per fermarci a guardare quell'acqua
che avrebbe spento il nostro ardore
mostrandoci l'immagine diquello che siamo
A noi che gli altri animali ci hanno ripudiato
che ci sremmo ridotti a frutta e fieno per star con loro. Cacciati dall'uomo senza tregua che ci ossnna ma ci stermina
La diffidenza nostro malgrado è diventata lammadre dei nostri pensieri
A.noi che ci era sembrato di essere zebre e siam tigri bianche e argenteee, che erriamo per vhilometri e chilometri nella foschia della tundra. Per qualsiasi cosa dobbiamo vagare all'infinito, per mangiare, per nasconderci e ancor di piu per ritrovarci.
A noi che dopo una sequenza infinita e ripetitiva di laghi e conifere e distese ghiacciate, che dopo uno sforzo immenso nel gelido nulla ci siam ritrovati e abbiam fatto salti e carambole rotolandoci avvinguiati, si a noi che in fin dei conti ci siam solo rincorsi girando in tondo e a separarci era solo un fosso.
Oh mia tigre bianca, resta con me non avrei sltee forze per altro peregrinare.