Donna: E se il nemico portasse la gonna?

JOACKIN

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DONNA: E SE IL NEMICO PORTASSE LA GONNA?


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di Massimo Mazzucco

Il 7 Marzo non è il giorno della donna. Il 9 Marzo nemmeno. Nè lo sono il 12 Aprile, il 3 di Settembre o il 30 di Dicembre. L' 8 Marzo sì, l'8 Marzo è il giorno della donna. E questo già è un grosso problema.

Il fatto che serva una giornata particolare per festeggiare - o commemorare - qualunque cosa, indica chiaramente che quella cosa è così particolare da meritarselo. Nel nostro calendario infatti non c'è il "giorno del dentista", nè il "giorno del metalmeccanico", e neppure "il giorno del tifoso", poichè dentisti, metalmeccanici e tifosi - come mille altre cose di quel genere - fanno parte della nostra vita quotidiana.

Ma una donna evidentemente no. Una donna-in-quanto-tale è un caso anomalo, imprevisto, e certamente imprevedibile, specialmente da quando si è messa in testa, all'inizio del secolo scorso, di "diventare" come gli uomini.

A quel tempo la cosa più naturale ci parve quella di inventare per loro una bella giornata tutta particolare. Così intanto - pensammo - si sfogano un pò, se la raccontano, si scambiano le loro belle mimosine, e per un pò non rompono più i coglioni. (Chi parla è la "società maschile", la quale comprende - sia ben chiaro - anche molte donne, e non necessariamente tutti gli uomini).

Ma questo espediente, fu presto chiaro, non era sufficiente. Sì, le calmava per un pò, ma dopo un mese o due erano già lì a scassare di nuovo che volevano votare, essere trattate alla pari sul lavoro, avere dei soldi in caso di separazione, eccetera eccetera...

Ma tutto questo non fu niente, rispetto alla vampata devastante che ci investì negli anni settanta. Lì addirittura si misero in testa di ottenere in tutti i settori sociali un pari numero di presenze: volevano infilare dappertutto giudichesse, tramvieresse, ministresse.... ma non lo vedete, santo Dio, che non ci sono nemmeno i femminili adatti, nella lingua italiana? Se la lingua non li prevede, ci sarà ben un motivo, no?

E invece niente, quelle sono scese in strada come una mandria di bufali impazziti, e prima che ci si rendesse conto di quello che stava succedendo si erano già portate a casa divorzio, aborto, diritto di famiglia, leggi contro la violenza sessuale e altri ammennicoli di questo tipo.

A quel punto però - eravamo sul finire degli anni '70 - ci siamo organizzati seriamente: per prima cosa, come da manuale, le abbiamo infiltrate. Come? Ma grazie alle "compagne" di partito, che domande! Cosa c'era di meno sospettabile di altre donne come loro, che gridano le stesse identiche cose, ma che in più "sanno parlare" come interessa a noi, e soprattutto sanno tacere quando è il momento di farlo?

La tecnica è quella di convolgere le ignare in problemi del tutto secondari (ieri la pornografia, oggi l'infibulazione, domani magari il significato astratto della parola "femmina"), in modo da incanalare le energie pericolose verso obbiettivi vistosi ma in realtà poco influenti. Esattamente come si fa con le mandrie di tifosi, la domenica, mandandoli tutti a scannarsi allo stadio.

Nonostante queste tecniche, ci è voluto un bel pò per irreggimentarle tutte, perchè all'inizio quelle più sveglie facevano una gran resistenza a farsi distrarre dai veri obbiettivi del movimento. Alla fine però, soprattutto grazie allo specchietto per allodole di "entrare nella politica vera", il gioco ha funzionato. [Vedi manifesto di "Emily" - Ndr]. Ed infatti nel 1982 un congresso eccezionale decretò lo scioglimento ufficiale della più importante organizzazione femminile che si fosse mai creata in Italia: l'UDI, Unione Donne Italiane. Pensate, avevano consultori da tutte le parti, banchetti da tutte le parti, idee e forze nuove da tutte le parti.... eppure, convinte di non avere più un obbiettivo specifico da raggiungere, si sono sciolte da sole!

Noi ovviamente l'U.D.I. gliel'abbiamo subito riaperta, "per dare comunque un luogo di ritrovo a tutte", e così molte di loro non si sono nemmeno accorte del cambio di mano.

E così, piano piano, si sono calmate. Appagate con le loro belle riviste di settore, i traguardi raggiunti bene in vista, le gole stanche di urlare vecchi slogan, si sono rimesse di buona lena a spignattare, e noi gli abbiamo subito suggerito, tramite i media del sistema, che facevano benissimo perchè in quel modo "ritrovavano la loro piena identità femminile".

Sembrava fatta. Per un bel dieci, quindici anni almeno siamo tornati a vivere in santa pace.

Ma in ultimo sembra che qualcuna abbia cominciato ad accorgersi della fregatura, ed alcune hanno già ripreso a rompere le scatole col pari numero di qui, e la pari dignità di là, ancora più forte di prima.

E pensare che qualche anno fa, alle prime avvisaglie di risveglio, gli avevamo pure creato un ministero apposito: si chiamava il "Ministero della Pari Opportunità". Più di così! Sembrava la chiave di volta, in effetti; un ministero tutto per loro! Ma molte, invece di tranquillizzarsi una volta per tutte, si sentirono solo più ingombranti di prima. "Se ci fanno un ministero tutto per noi - iniziarono a pensare - vorrà dire che abbiamo un problema davvero grosso." E così giù ad affliggersi, a domandarsi, a tormentarsi e a tormentare gli altri ancor di più.

Insomma, non se ne esce: se le ignori, ti sfiniscono. Se le accontenti, pensano subito di avere un problema, e si lamentano ancora di più.

Ma poi, scusate, perchè mai, pari numero in tutto? E così che si realizza l'eguaglianza effettiva, completa e sostanziale fra due categorie qualunque? Con una semplice equazione da terza elementare, tipo 257 = 257?

Se su una nave ci sono sette pinguini e sette marinai, vuol dire automaticamente che marinai e pinguini "valgono" lo stesso? Prova a mettere un pinguino a fare il turno di notte, da solo nella sala comandi, e vedrai che al mattino ti risvegli come minimo dalle parti di casa sua, giù in Antartide. Ma a quel punto - aspetta prima di sorridere, caro marinaio - voglio vedere te, buttarti in mare prima che la nave affondi, e sguazzare allegro fino a riva con l'acqua a quattro sottozero. Se non c'è il buon pinguino a darti un passaggio, vai giù dritto come se ti si fosse impigliata l'ancora nelle mutande, altro che storie.

E allora, chi era "migliore"? Tu, o il pinguino?

Ogni essere vivente ha le sue caratteristiche, e la somma di quelle di ciascuno non è in nessun modo paragonabile alla somma di quelle di un altro. Il concetto di "superiore" esiste solo nelle menti inferiori, quelle maschili nel nostro caso. Quello che però non dovrebbe esistere è il concetto di "inferiore" in menti superiori, come quelle femminili.

Forse è questo il vero problema.

Non sarà per caso colpa delle donne stesse, se si ritrovano oggi a dover ripassare dal via? Non è che hanno sbagliato completamente strategia, nel pretendere a tutti i costi quella parità numerica, grossolana ed esteriore, che la nostra società non è comunque in grado di accomodare? (Se ci fate caso, prima che una donna entri in un consiglio di amministrazione, deve diventare più "uomo" di qualunque uomo che vi abbia mai fatto parte. Ma allora, scusate, a cosa serve? Volere a tutti i costi delle donne in parlamento, per poi ritrovarsi la Moratti...)
E non sarà inoltre che ogni volta, lottando per tale parità numerica, hanno solo contribuito a far apparire la loro oggettiva diversità come presunta inferiorità? Più si grida per reclamare i diritti di una categoria specifica, più si scava il fosso che separa quella categoria dai cosiddetti "normali".

Non era forse meglio lottare sin dall'inizio per il principio stesso di uguaglianza universale, valido fra tutti gli esseri umani, indistintamente da sesso razza o religione - dal quale principio sarebbe comunque scaturito tutto ciò che chiedevano - invece di mettersi a contare quante donne ci sono in quest'ufficio, quante in quel consiglio, e quante ancora in quella squadra di hockey su prato?

Chiedo scusa, mi correggo: invece di lasciarsi trascinare a contare - dalle astute compagne, devote serventi dei loro capi "progressisti" - in nome di quella parità numerica che solo esteriormente appaga quel desiderio di rispetto che affligge la donna sin dai tempi della Bibbia.

Un antica profezia HOPI dice: "Quando l'uomo avrà esaurito tutte le sue forze, quando avrà devastato tutto quello che c'è da devastare, quando avrà finito di massacrarsi l'uno con l'altro, sarà la donna col bambino in braccio ad alzarsi e a mostrare la strada per l'intera umanità".

E io mi permetto di aggiungere, in profondissima umiltà, che l'unico modo per farlo sarà quello di diventare pienamente consapevole della propria natura e della propria essenza. Di quella vera, però, quella eterna ed universale che si riassume e si rispecchia nell'immagine mitologica della Terra, della Creazione e della capacità di trasformare la materia grezza in vita pulsante. Non quella delle cucine Salvarani.

E a quel punto la donna della sua presunta "inferiorità" non potrà che farsi una grassissima risata.

Massimo Mazzucco

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=50
 
per un anno.
per un solo anno.
per un solo stupidissimo anno proviamo a dimenticarci dell'8 marzo.
detesto sentire politici, presidenti della seconda terza quarta repubblica ricordarsi dell'altra metà del cielo.
secondo me si dovrebbe provare un solo giornmo all'anno a far fermare le donne.
uno sciopero bianco durante il quale si asterranno da tutte le loro incombenze quotidiane.
come mi piacerebbe.
 
Uomo e donna: a ciascuno un ruolo dignitoso



GEOVA DIO creò prima Adamo e poi Eva. Adamo aveva già una certa esperienza di vita quando Eva fu creata. Geova gli aveva dato delle istruzioni. (Genesi 2:15-20) Adamo doveva comunicarle a sua moglie, agendo quale portavoce di Dio. Logicamente quindi sarebbe stato lui a prendere l’iniziativa in tutte le questioni relative all’adorazione.
Nella congregazione cristiana esiste una disposizione simile, ed esaminarla può esserci utile. L’apostolo Paolo scrisse: “Non permetto alla donna . . . di esercitare autorità sull’uomo, ma stia in silenzio. Poiché Adamo fu formato per primo, poi Eva”. (1 Timoteo 2:12, 13) Questo non significa che alle adunanze della congregazione cristiana la donna non debba mai esprimersi. Deve stare in silenzio nel senso che non deve contendere con l’uomo. Non deve sminuire l’incarico che egli ha ricevuto o cercare di insegnare alla congregazione. Il compito di dirigere la congregazione e di insegnare nel suo ambito è stato affidato agli uomini, tuttavia le donne contribuiscono notevolmente alla riuscita delle adunanze cristiane prendendovi parte attiva in vari modi.
Parlando del ruolo dell’uomo e della donna secondo la disposizione di Dio, l’apostolo Paolo scrisse: “L’uomo non è dalla donna, ma la donna dall’uomo . . . Inoltre, riguardo al Signore la donna non è senza l’uomo né l’uomo senza la donna [non essendo indipendenti l’uno dall’altra]. Poiché come la donna è dall’uomo, così anche l’uomo è per mezzo della donna; ma tutte le cose sono da Dio”. — 1 Corinti 11:8-12.
Le donne hanno eccellenti privilegi
Sotto la Legge che Dio diede a Israele le donne avevano molti privilegi e prendevano l’iniziativa in vari campi. Ad esempio, Proverbi 31:10-31 parla di una “moglie capace” che acquista tessuti pregiati e fa belle vesti per la famiglia. “Ha fatto pure sottovesti e si è messa a venderle”. (Versetti 13, 21-24) “Come le navi di un commerciante”, questa donna eccellente riesce a trovare cibi di prima qualità anche se deve farli arrivare da luoghi lontani. (Versetto 14) “Ha considerato un campo e lo ha ottenuto” e “ha piantato una vigna”. (Versetto 16) Poiché “il suo commercio è buono”, le sue attività sono redditizie. (Versetto 18) Oltre a ‘vigilare su ciò che avviene nella sua casa’ questa donna laboriosa che teme Geova aiuta altruisticamente i bisognosi. (Versetti 20, 27) Non è strano che venga lodata! — Versetto 31.
Le leggi che Geova trasmise mediante Mosè permettevano alle donne di progredire spiritualmente. In Giosuè 8:35, per esempio, si legge: “Non ci fu parola di tutto ciò che Mosè aveva comandato che Giosuè non leggesse ad alta voce di fronte a tutta la congregazione d’Israele, insieme alle donne e ai piccoli e ai residenti forestieri che camminavano in mezzo a loro”. Parlando del sacerdote Esdra la Bibbia dichiara: “Portò pertanto la legge davanti alla congregazione degli uomini e delle donne e di tutti quelli abbastanza intelligenti da ascoltare, il primo giorno del settimo mese. E continuò a leggere da essa ad alta voce davanti alla pubblica piazza che è davanti alla Porta delle Acque, dall’alba fino a mezzogiorno, di fronte agli uomini e alle donne e agli altri intelligenti; e gli orecchi di tutto il popolo erano attenti al libro della legge”. (Neemia 8:2, 3) Le donne traevano beneficio dalla lettura della Legge. Inoltre partecipavano alle feste religiose. (Deuteronomio 12:12, 18; 16:11, 14) E, cosa ancor più importante, nell’antico Israele le donne potevano stringere una relazione con Geova Dio e potevano rivolgersi personalmente a lui in preghiera. — 1 Samuele 1:10.
Nel I secolo E.V. alcune donne timorate di Dio ebbero il privilegio di servire Gesù. (Luca 8:1-3) Durante un pasto serale a Betania una donna versò olio profumato sulla testa e sui piedi di Gesù. (Matteo 26:6-13; Giovanni 12:1-7) Tra coloro a cui Gesù apparve dopo la sua risurrezione c’erano delle donne. (Matteo 28:1-10; Giovanni 20:1-18) Dopo l’ascensione di Gesù al cielo, fra i circa 120 discepoli che si erano riuniti c’erano “alcune donne e . . . Maria madre di Gesù”. (Atti 1:3-15) Molte di loro, se non tutte, erano certamente presenti in una stanza al piano superiore di una casa a Gerusalemme, il giorno di Pentecoste del 33 E.V., quando fu versato lo spirito santo e i discepoli di Gesù cominciarono a parlare miracolosamente diverse lingue. — Atti 2:1-12.
La profezia di Gioele 2:28, 29 si adempì sia su uomini che su donne, come disse l’apostolo Pietro il giorno di Pentecoste: “[Io, Geova,] verserò del mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno . . . e anche sui miei schiavi e sulle mie schiave verserò in quei giorni del mio spirito”. (Atti 2:13-18) Per un certo periodo dopo la Pentecoste del 33 E.V. le donne cristiane ebbero il privilegio di ricevere i doni dello spirito. Parlavano lingue straniere e profetizzavano, non necessariamente facendo predizioni, ma divulgando verità bibliche.
Nella sua lettera ai cristiani di Roma l’apostolo Paolo raccomanda “Febe, nostra sorella”, parlandone con affetto. Menziona anche Trifena e Trifosa, definendole “donne che hanno faticato nel Signore”. (Romani 16:1, 2, 12) Anche se queste donne non ricoprivano incarichi di responsabilità nella congregazione cristiana primitiva, esse e molte altre donne ebbero il privilegio di essere scelte da Dio come coeredi di suo Figlio, Gesù Cristo, nel Regno celeste. — Romani 8:16, 17; Galati 3:28, 29.
Che grande privilegio hanno oggi le donne devote! “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”, dice Salmo 68:11. Queste donne sono da lodare. Ad esempio, grazie alla loro bravura nell’insegnare agli studi biblici molti accettano i veri insegnamenti che vengono da Dio. Le donne cristiane che aiutano i loro figli a diventare credenti e sostengono il marito che ha molte responsabilità nella congregazione meritano una lode. (Proverbi 31:10-12, 28) Anche le donne non sposate hanno un posto dignitoso nella disposizione di Dio, e gli uomini cristiani sono esortati a ‘supplicare le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità’. — 1 Timoteo 5:1, 2.
I vari compiti dell’uomo
Dio ha dato all’uomo cristiano un ruolo da assolvere. Paolo disse: “Voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio”. (1 Corinti 11:3) Anche l’uomo ha un capo, cioè il Cristo. In effetti l’uomo deve rendere conto a Cristo e, in ultima analisi, a Dio. Dio si aspetta che l’uomo eserciti la sua autorità in modo amorevole. (Efesini 5:25) Le cose stanno così fin dalla creazione dell’uomo.
La Bibbia mostra che Dio affidò all’uomo dei compiti consoni all’autorità conferitagli. Geova, per esempio, disse a Noè di costruire un’arca che rese possibile la preservazione della vita attraverso il Diluvio. (Genesi 6:9–7:24) Ad Abraamo fu promesso che mediante il suo seme tutte le famiglie e le nazioni della terra si sarebbero benedette. La parte principale di quel seme è Cristo Gesù. (Genesi 12:3; 22:18; Galati 3:8-16) Dio scelse Mosè per liberare gli israeliti dall’Egitto. (Esodo 3:9, 10, 12, 18) Fu tramite Mosè che Geova trasmise un codice di leggi noto come patto della Legge, o Legge mosaica. (Esodo 24:1-18) Geova si servì solo di uomini per scrivere la Bibbia.
Quale Capo della congregazione cristiana, Gesù “diede doni negli uomini”. (Efesini 1:22; 4:7-13) I requisiti elencati da Paolo per i sorveglianti riguardano gli uomini. (1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9) Perciò nelle congregazioni dei testimoni di Geova sono gli uomini che prestano servizio come sorveglianti, o anziani, e servitori di ministero. (Filippesi 1:1, 2; 1 Timoteo 3:8-10, 12) Solo agli uomini è affidata la responsabilità di servire quali pastori nella congregazione cristiana. (1 Pietro 5:1-4) Come abbiamo visto, però, le donne hanno ricevuto da Dio preziosi privilegi.
Felici dei rispettivi ruoli
Uomini e donne sono felici quando assolvono il ruolo che Dio ha dato loro. Se marito e moglie imitano l’esempio di Cristo e della congregazione avranno un matrimonio felice. “Mariti”, scrisse Paolo, “continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa . . . Ciascuno di voi ami individualmente sua moglie così come se stesso”. (Efesini 5:25-33) Pertanto i mariti devono esercitare l’autorità in modo amorevole, non egoistico. La congregazione di Cristo non è composta da esseri umani perfetti. Eppure, Gesù la ama e ne ha cura. Similmente, il marito cristiano deve amare la moglie e averne cura.
La moglie cristiana deve avere “profondo rispetto per il marito”. (Efesini 5:33) A tal fine può seguire l’esempio della congregazione. Efesini 5:21-24 dichiara: “Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione, essendo egli il salvatore di questo corpo. Infatti, come la congregazione è sottomessa al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in ogni cosa”. Benché a volte la moglie possa trovare difficile essere sottomessa al marito, questa è la condotta che “si conviene nel Signore”. (Colossesi 3:18) La moglie troverà più facile essere sottomessa al marito se ricorda che questo fa piacere al Signore Gesù Cristo.
La donna cristiana si sottomette all’autorità del marito anche quando egli non è credente. L’apostolo Pietro dice: “Voi mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. (1 Pietro 3:1, 2) Sara, che rispettava suo marito Abraamo, ebbe il privilegio di generare Isacco e diventare un’antenata di Gesù Cristo. (Ebrei 11:11, 12; 1 Pietro 3:5, 6) Le donne che agiscono come Sara vengono certamente ricompensate da Dio.
Quando l’uomo e la donna rispettano i ruoli che Dio ha dato loro regnano pace e armonia. Ciò fa provare loro gioia e soddisfazione. Inoltre vivere in conformità alle norme scritturali conferisce sia all’uomo che alla donna la dignità legata al privilegio di avere un posto nella disposizione di Dio.
[Riquadro a pagina 7]
Cosa pensano del ruolo che Dio ha dato loro
“Mio marito esercita l’autorità con amore e benignità”, dice Susan. “Di solito prima di prendere una decisione ne parliamo, e so che qualsiasi cosa lui decida è per il nostro bene. Sono davvero felice del ruolo che Geova ha dato alla moglie cristiana; il nostro matrimonio ne è rafforzato. Siamo uniti e collaboriamo per raggiungere mete spirituali”.
Una donna di nome Mindy osserva: “Il ruolo che Geova ha dato alle donne che lo servono è una conferma del suo amore. Sono convinta che, rispettando e onorando mio marito e sostenendolo mentre assolve i suoi compiti nella congregazione, dimostro a Geova la mia gratitudine per tale disposizione”.
 
Che cosa non s'inventerebbero i maschi per non pagare la colf...

:D
tirém innanz...

Già che siete qua vi presento.

Stige, ti presento Tashtego: forumer giovane ma esperta (2000 post qui, un altro po' su finanzaonline), sagace, pungente, ironica, ma sotto una pelle da rinoceronte è buona come il pane [fanno 20 euro per questa sviolinata :violino: ], splendida, odia la neve solo perché non dispone di un mezzo cingolato.

Tashtego, ti presento Stige: forumer se possibile ancora più giovane, un po' meno esperta, finita qui per caso, alla ricerca di notizie sulla sua società (quotata in borsa e in stato di crisi, con tagli al personale :( in corso). Anche Stige è sagace, pungente, ironica, splendida, ma soprattutto ha cinque lauree e dodici master, di cui uno sul tema "Come Fanculizzare la gente quando ne ha bisogno e, ogni tanto, anche quando non è strettamente necessario".
 
Già che siete qua vi presento.

Stige, ti presento Tashtego: forumer giovane ma esperta (2000 post qui, un altro po' su finanzaonline), sagace, pungente, ironica, ma sotto una pelle da rinoceronte è buona come il pane [fanno 20 euro per questa sviolinata :violino: ], splendida, odia la neve solo perché non dispone di un mezzo cingolato.

Tashtego, ti presento Stige: forumer se possibile ancora più giovane, un po' meno esperta, finita qui per caso, alla ricerca di notizie sulla sua società (quotata in borsa e in stato di crisi, con tagli al personale :( in corso). Anche Stige è sagace, pungente, ironica, splendida, ma soprattutto ha cinque lauree e dodici master, di cui uno sul tema "Come Fanculizzare la gente quando ne ha bisogno e, ogni tanto, anche quando non è strettamente necessario".

ciao Tash, è un piacere per me :)
per Ignaztius : PROT !!!
 
ciao Tash, è un piacere per me :)
per Ignaztius : PROT !!!

T'ho appena presentata e la chiami Tash?
"Signora Tashtego" per te, mia cara, sennò s'offende. T'ho detto che è permalosa ;) :D ?

A proposito di PROT e di ferro basso, segnalo che ieri sera ho mangiato le lenticchie, oltre ai carciofi. Potrei rispondere alla tua guerra chimica, ma sono un signore.
O forse sono-un-pirata-non-sono-un-signore, non ricordo bene.
 

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