dopo 20 ore dall'interrogatorio di garanzia, è stato trovato morto nella sua cella

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Che fine ha fatto l'inchiesta sugli 899?

di Samanta Di Persio - 5 Gennaio 2012
Circa tremila truffati. 18 persone arrestate, e un giovane informatico incensurato, Niki Aprile Gatti, la cui morte in carcere è stata archiviata come suicidio. Un'operazione che ha solo sfiorato gli alti livelli




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L'Inchiesta Premium è partita grazie alle denunce di migliaia di utenti di Firenze e Arezzo truffati a causa della tariffa maggiorata degli 899 o attraverso connessioni illegali ad internet. Da queste denunce è partita l'Inchiesta condotta da Monferini e Canessa, e come spesso accade, da una semplice truffa, si arriva a scoprire le attività mafiose. Pare che l'Operazione Premium abbia solo sfiorato questi altri livelli. A differenza dell'inchiesta Telecom-Fastweb condotta dal Magistrato romano Capaldo: un'indagine a 360 gradi che toccò addirittura la collusione tra politica e la 'ndrangheta.

Ma lo scandalo di cui vogliamo parlare è un altro ancora, e per alcuni versi addirittura ancor più vergognoso.
I truffati sono stati subito affiancati dall'ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) Un'associazione molto importante che ha fatto e sta facendo molte cause contro la Telecom, la Rai, ecc. L'ADUC all'epoca (2008) dichiarò di costituirsi parte civile e partecipare attivamente ai futuri processi dopo la conclusione dell'inchiesta. Quindi, essendo parte civile, l'ADUC ha la possibilità di sapere se l'Inchiesta Premium si sia conclusa e soprattutto sapere la date dei possibili processi. L'ADUC non risponde alla richiesta di informazioni in merito alla vicenda.

I truffati sono stati circa tremila, potrebbero farci sapere che cos'è accaduto? Se sono stati rimborsati e da chi?

Nell'inchiesta Premium furono arrestate 18 persone (tranne il calabrese Francesco Cimieri che era rimasto a Londra, sede delle società off shore indagate), soltanto una fece la sua deposizione presso il tribunale di Firenze, tutte le altre si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Quell'unica persona ha un nome: Niki Aprile Gatti. Niki, un ragazzo incensurato di 27 anni, dopo 20 ore dall'interrogatorio di garanzia, è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Sollicciano, tutti gli altri sono tornati in libertà con il loro silenzio. La morte di Niki archiviata come suicidio, nonostante i furti nella società dove lavorava e nella sua abitazione.

Chiunque abbia notizie può scrivere ad Ornella Gemini, madre di Niki:
mondadori.avezzano@gmail.com

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=qtQf1wddaVM&feature=player_embedded]Niki Gatti. Loro hanno archiviato, noi no- Intervista alla mamma Ornella Gemini - YouTube[/ame]

 
giovedì 28 aprile 2005
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Commenti (67)




Dialer e 899, parte l'inchiesta

L'Autorità TLC reagisce alle richieste dei consumatori ed apre una indagine formale su una questione che sa di vecchio ma che sta costando cara a molti italiani

Roma - A seguito della denuncia presentata dal Movimento Difesa del Cittadino, l'Autorità Garante per le Comunicazioni, ha deciso di aprire un'inchiesta per indagare sul business che si nasconde dietro le bollette gonfiate dalle telefonate a dialer satellitari o a numeri con prefisso 899.

Si tratta di un problema non di poco conto: sebbene sia difficile stimare il numero dei truffati, l'associazione dei consumatori conferma che coloro che si sono rivolti allo sportello SOS del Movimento sono in continuo aumento.

Truffe e raggiri compiuti attraverso i dialer non sono certo una novità, e Punto Informatico ne ha parlato a lungo.
Eppure sembra proprio che la storia debba ripetersi, con alcune inquietanti novità che dimostrano come i programmini che riprogrammano i numeri di connessione ad Internet siano coriacei flagelli.

Quanto viene segnalato dai consumatori riguarda in particolare numerazioni satellitari (0088, 0068, 0037), il che non deve stupire visto che da novembre 2002 il Garante (delibera 78/02/CONS) ha richiesto che tutti gli operatori - su doppino, fibra, unbundling o meno poco importa - consentano ai clienti che lo desiderino di disabilitare gratuitamente e in modo permanente l'accesso ai numeri sui quali vengono offerti dei particolari servizi.

Prima di questo provvedimento erano fiorite le numerazioni 899 ma poi, grazie alla possibilità di bloccare i numeri a pagamento, gli spregiudicati spacciatori di dialer hanno deciso di optare per numerazioni satellitari che nei fatti assomigliano alle numerazioni geografiche con prefisso internazionale 00 e che quindi possono facilmente ingannare anche chi usufruisce del servizio. Un tipo di servizio che sembra cozzare platealmente con quanto deciso dall'Autorità con il varo del "Piano di Numerazione Nazionale" (delibera 09/03/CIR).

Da tutto questo, come accade inevitabilmente quando terzi "gonfiano" bollette emesse da intermediari, ovvero dagli operatori telefonici, discende che per l'utente raggirato non v'è altra certezza se non quella di doversi affidare proprio agli operatori.

Non è un caso che i gestori telefonici abbiano iniziato a mettere le mani avanti:
Wind ha infatti deciso di congelare tutte le fatture che gli utenti dovessero contestare in presenza di addebiti di cifre per connessioni verso dialer.
Telecom Italia, da parte sua, avrebbe invece intenzione di riscuotere per nome e per conto dei carrier concorrenti le somme contestate dagli utenti; è quanto sarebbe accaduto ad un cliente di Benevento, al quale Telecom avrebbe chiesto il pagamento di una somma considerevole (circa 420 euro) per telefonate effettuate verso un numero Eutelia con prefisso 899, telefonate che sarebbero ascrivibili proprio ad un dialer.
 

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