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tontolina

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EBOLA: CONTROLLI IN TUTTA EUROPA, AD ECCEZIONE DELL’ITALIA! DA LISBONA A MADRID, PASSANDO PER PARIGI ALLARME ROSSO NEGLI AEREOPORTI


Morti di Ebola, ora l’Europa ha paura

Genova – Alla dogana dell’aeroporto “Léopold Sédar Senghor” hanno ripreso a domandare il certificato internazionale di vaccinazione da febbre gialla, come se lo scarno libretto fosse un moderno amuleto vudù in grado di tenere lontana qualsiasi malattia.

Un dottore posticcio, che dopo un paio d’ore si trasforma (indossando un giubbino catarifrangente) in parcheggiatore nei pressi dell’aeroporto, controlla il documento con fare attento e interessato. Una volta ottenuto il suo consenso si possono espletare le normali pratiche burocratiche e ottenere il visto d’ingresso.
In Senegal il virus Ebola si tiene a bada in maniera approssimativa e artigianale, ma il contagio, silenzioso, avanza in una vasta zona d’Africa. Non è arrivato a Dakar, almeno ufficialmente, ma ha colpito il sud del paese, nelle città di Kolda e Kedougou, retaggio dell’inferno che si sta scatenando nella Guinea Conakry, dove i morti accertati sono al momento più di cento e almeno il doppio le persone contagiate.
Ebola ha aggredito la Guinea circa un mese fa, questa volta però non ha preso di mira solo i villaggi, ma è arrivata, subdola persino nella capitale Conakry, un 1,2 milioni di persone che vivono con il terrore del possibile contagio.

Il virus minaccia anche la Sierra Leone e la Liberia e ha colpito il Mali (4 per ora i decessi confermati dalle organizzazioni umanitarie, ma di fatto smentite dal governo di Bamako).



I dati della Guinea sono stati resi noti da un portavoce del ministero della Sanità, Sakoba Keita, secondo cui gli episodi con esito letale che si stanno registrando nella capitale «non hanno precedenti». L’efficacia delle misure di prevenzione e controllo messe in atto sembrano al momento insufficienti. Il focolaio originario del virus, che provoca una forma gravissima di febbre emorragica, è stato localizzato in una sorta di triangolo formato da tre villaggi, Guekedou, Macenta e Kissidougou, situati nella provincia sud-orientale di Nzerekorè, caratterizzata dalla vasta copertura forestale. A quella latitudine si registra il numero più alto di vittime.

Il ceppo virale responsabile della malattia è lo “Zaire”, classificato come il più aggressivo della famiglia. L’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere ha lanciato l’allarme: «Affrontiamo un’epidemia di un’entità mai vista prima in termini di distribuzione di casi in Guinea e nei paesi limitrofi».
Il Senegal teme la grande epidemia, mentre alcune compagnie aeree chiedono un certificato sanitario redatto da un medico del posto prima di consentire ai passeggeri, africani, di salire a bordo di qualsiasi velivolo in partenza per l’Europa.


«È un atteggiamento vergognoso – si scandalizza George, 27 anni, operaio in un’acciaieria di Seraing di ritorno in Belgio dopo aver assistito a Dakar ai funerali della madre – perché soltanto i passeggeri di colore? Non mi sembra che Ebola faccia distinzione di genere o di razze».
La sua protesta è più che legittima.

Ebola colpisce alla cieca, e l’Europa si prepara a ogni evenienza.
Il codice rosso è scattato negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, ovvero i principali scali dei voli provenienti dal continente nero.
I controlli sono diventati obbligatori dopo il drammatico episodio parigino di tre giorni fa.
Un volo della Air France, proveniente dalla Guinea, è stato bloccato per due ore all’aeroporto Roissy Charles-de-Gaulle, nel timore che a bordo ci fosse un passeggero con il virus dell’Ebola. Il volo proveniva da Conakry. L’equipaggio si è allarmato quando ha constatato lo stato dei servizi igienici (imbrattati di sangue). I 187 passeggeri e gli 11 membri dell’equipaggio del 727 sono stati sottoposti a controlli sanitari, con la verifica della temperatura, e i test si sono rivelati negativi.
A Kedougou, città del sud del Senegal colpita dall’epidemia, lavora come volontario della Ong “Ultramar” il medico di Oviedo Manuel Casas. Lui ha una teoria tutta sua su Ebola, il virus che fece la sua prima comparsa nel 1967 uccidendo sette dipendenti di una casa farmaceutica che lavoravano sulle scimmie per fabbricare il vaccino antipolio.
«II medesimo virus è riapparso nove anni dopo nel Sudan e nello Zaire. Compare sempre dove ci sono scimmie maltrattate, fino all’epidemia dello Zaire del 1995. In Guinea ci sono stati esperimenti sulle scimmie. Il governo di Conakry ha le prove, ma non me parla. Ebola non è che uno dei tragici risultati del maltrattamento dei primati, primo fra tutti la vivisezione».
Fonte: Africa - Morti di Ebola, ora l?Europa ha paura | mondo | Il Secolo XIX
 

tontolina

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NON SOLO EBOLA, DALLA SICILIA L’ALLARME: NESSUN CONTROLLO SANITARIO SULLE DECINE DI MIGLIAIA DI MIGRANTI CHE STANNO SBARCANDO IN QUESTI GIORNI.

13 aprile 2014 home page, Immigrati

IL GOVERNO NAZIONALE, PER BOCCA DEL MINISTRI ALFANO E LORENZIN, CI RASSICURA. IL GOVERNO REGIONALE E’ TOTALMENTE ASSENTE. COME SE IL PROBLEMA NON INTERESSASSE IL GOVERNATORE CROCETTA E L’ASSESSORE ALLA SALUTE, LUCIA BORSELLINO. EPPURE CENTINAIA E CENTINAIA DI MIGRANTI, SENZA PREVENTIVI CONTROLLI SANITARI, INVADONO LE NOSTRE CITTA’. L’INCOSCIENZA DI CHI CI GOVERNA RASENTA LA FOLLIA da Agrigento servizio di Salvatore Petrotto Ebola, anche l’Italia, era ora, attiva le misure di “sicurezza” . Ormai è chiaro, anche se il Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, ... Continua a leggere »
 

tontolina

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David Rockfeller all'assemblea ONU: occorre ridurre la popolazione mondiale di 3 - 4 miliardi......come? ci pensano loro: guerre, scie chimiche, virus prodotti in laboratorio, crisi finanziarie ecc. ecc. hanno previsto tutto e lo dicono pure in pubblico! tanto poi ci sono i loro cani fedeli che accusano di complottismo coloro che denunciano questi fatti!




Rockefeller all' ONU "ridurre la popolazione mondiale"
youtube.com|Di NoMondialismo
 

tontolina

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tontolina

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se l'EBOLA minaccerà gli italiano allora morirà anche il turismo
e la depressione prenderà il totale sopravvento
 

tontolina

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IN ITALIA NON VUOLE RIMANERE NESSUNO


Mare Nostrum, il viaggio in mare degli immigrati fa sempre più rotta sul nord

Mare Nostrum, il viaggio in mare degli immigrati fa sempre più rotta sul nord - Radio24


22/04/2014 ore 10.55
Sembra incredibile, eppure il primo pensiero dopo aver superato il Canale di Sicilia è quelo di fuggire di nuovo




Sbarchi e polemiche politiche mentre la missione Mare Nostrum diventa il bersaglio della campagna elettorale. Intanto contonuano gli sbarchi e sempre di più si afferma il fenomeno della fuga dei migranti dai centri di controllo italiani. E' il Nord Europa l'obiettivo dei migranti - in gran parte eritrei - che in questi giorni hanno raggiunto le coste siciliane e sono stati portati a Pozzallo, nel ragusano.

Sembra incredibile, eppure il primo pensiero dopo aver superato il Canale di Sicilia è quelo di fuggire di nuovo. Luigi Ammatuna, sindaco del comune siciliano di Pozzallo racconta come avviene.
 

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