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Forumer storico
Morgan Stanley rivede i target di A2A e Edison
30/04/2008
homeL'attenzione odierna di Morgan Stanley è stata posta sulle società italiane del settore energetico. Tra queste abiamo sia A2A sia Edison. La prima al momento fa segnare una crescita dello 0,25% a 2,36 euro, la seconda invece rimbalza decisamente con un rialzo del 2,2% a 1,582 euro.
Per quel che concerne la società nata dalla fusione tra le municipalizzate di Milano e Brescia, il broker americano ha tagliato la valutazione a 3,3 da 3,5 euro, confermando a overweight il giudizio. La revisione è parte di un aggiornamento condotto, peraltro a livello europeo, sul comparto alla luce di un eccesso di capacità che inevitabilmente si riflette sui margini.
A proposito gli esperti sottolineano che "nonostante rimaniamo convinti che le prospettive del mercato italiano rimangano forti e profittevoli, la riduzione più veloce del previsto dei margini ci porta a tagliare le nostre stime dell'Ebitda 2008-2010 del 2-3%". Nel lungo periodo invece rimangono invariate.
Se dunque questo ha fatto si che il prezzo obiettivo fosse rivisto, il giudizio non è cambiato perchè "il business plan, che vede al 2012 un Ebitda di 2,8 miliardi di euro, è molto solido". In particolare per raggiungere tale cifra la società lombarda si aspetta una crescita del 6-7% all'anno, grazie "sia alla riduzione dei costi che allo sviluppo del waste to energy".
Per Morgan Stanley il titolo attualmente tratta in Borsa con uno sconto del 16,5%, considerando l'Ev/Ebitda 2009 pari a 7, è crede che ciò sia "ingiustificato, anche perchè i prezzi non tengono conto del potenziale di consolidamento nel settore e l'integrazione verticale".
Per quel che concerne Edison, la banca americana ha anche in questo caso rivisto il prezzo obiettivo obiettivo a 2,6 euro dai precedenti 2,8 euro. Invariato a overweight il giudizio. Analogamente a quanto fatto per A2A, gli analisti hanno abbassato le stime dell'Ebitda 2008-2010 del 7-10%.
Detto questo, gli esperti evidenziano come comunque il titolo attualmente "tratta a sconto del 62% rispetto all'Ev/Ebitda 2009 del settore e del 13% considerando il rendimento dei flussi di cassa prima degli investimenti previsti". Oltre a ciò gli esperti fanno notare come Edison "è l'operatore italiano meglio posizionato nella generazione elettrica a ciclo combinato, principio di funzionamento che prevede la presenza accoppiata di una turbina a gas e di una a vapore.
Quanto ai dati relativi al primo trimestre che Edison pubblicherà il prossimo 8 maggio, la banca d'affari d'oltreoceano si aspetta "un declino dell'Ebitda del 28% a 286 milioni di euro, che riflette 55 milioni di provvigioni non ricorrenti, e un impatto negativo per 65 milioni di euro legato all'esaurimento di alcuni incentivi Cip6".
Quanto alla pressione sui margini elettrici, a detta di Morgan Stanley questi dovrebbero essere bilanciati "dalla buona performance della divisione gas e dalla generazione legata all'idrogeno". L'utile netto è atteso comunque anche in questo caso in calo sullo stesso periodo dei un anno prima "del 47% a 46 milioni di euro".
Riccardo Designori
30/04/2008
homeL'attenzione odierna di Morgan Stanley è stata posta sulle società italiane del settore energetico. Tra queste abiamo sia A2A sia Edison. La prima al momento fa segnare una crescita dello 0,25% a 2,36 euro, la seconda invece rimbalza decisamente con un rialzo del 2,2% a 1,582 euro.
Per quel che concerne la società nata dalla fusione tra le municipalizzate di Milano e Brescia, il broker americano ha tagliato la valutazione a 3,3 da 3,5 euro, confermando a overweight il giudizio. La revisione è parte di un aggiornamento condotto, peraltro a livello europeo, sul comparto alla luce di un eccesso di capacità che inevitabilmente si riflette sui margini.
A proposito gli esperti sottolineano che "nonostante rimaniamo convinti che le prospettive del mercato italiano rimangano forti e profittevoli, la riduzione più veloce del previsto dei margini ci porta a tagliare le nostre stime dell'Ebitda 2008-2010 del 2-3%". Nel lungo periodo invece rimangono invariate.
Se dunque questo ha fatto si che il prezzo obiettivo fosse rivisto, il giudizio non è cambiato perchè "il business plan, che vede al 2012 un Ebitda di 2,8 miliardi di euro, è molto solido". In particolare per raggiungere tale cifra la società lombarda si aspetta una crescita del 6-7% all'anno, grazie "sia alla riduzione dei costi che allo sviluppo del waste to energy".
Per Morgan Stanley il titolo attualmente tratta in Borsa con uno sconto del 16,5%, considerando l'Ev/Ebitda 2009 pari a 7, è crede che ciò sia "ingiustificato, anche perchè i prezzi non tengono conto del potenziale di consolidamento nel settore e l'integrazione verticale".
Per quel che concerne Edison, la banca americana ha anche in questo caso rivisto il prezzo obiettivo obiettivo a 2,6 euro dai precedenti 2,8 euro. Invariato a overweight il giudizio. Analogamente a quanto fatto per A2A, gli analisti hanno abbassato le stime dell'Ebitda 2008-2010 del 7-10%.
Detto questo, gli esperti evidenziano come comunque il titolo attualmente "tratta a sconto del 62% rispetto all'Ev/Ebitda 2009 del settore e del 13% considerando il rendimento dei flussi di cassa prima degli investimenti previsti". Oltre a ciò gli esperti fanno notare come Edison "è l'operatore italiano meglio posizionato nella generazione elettrica a ciclo combinato, principio di funzionamento che prevede la presenza accoppiata di una turbina a gas e di una a vapore.
Quanto ai dati relativi al primo trimestre che Edison pubblicherà il prossimo 8 maggio, la banca d'affari d'oltreoceano si aspetta "un declino dell'Ebitda del 28% a 286 milioni di euro, che riflette 55 milioni di provvigioni non ricorrenti, e un impatto negativo per 65 milioni di euro legato all'esaurimento di alcuni incentivi Cip6".
Quanto alla pressione sui margini elettrici, a detta di Morgan Stanley questi dovrebbero essere bilanciati "dalla buona performance della divisione gas e dalla generazione legata all'idrogeno". L'utile netto è atteso comunque anche in questo caso in calo sullo stesso periodo dei un anno prima "del 47% a 46 milioni di euro".
Riccardo Designori