c'è poi qualche giornalista beduino che accusa altri del flop
Quando mai riusciranno ad informare con onestà?
Borse in calo alla vigilia della Fed, effetto Bridgestone su Pirelli & C.
28/06/2006 9.30
Le Borse europee sono in calo questa mattina, penalizzate dalle perdite sulle piazze asiatiche e statunitensi in scia ai persistenti timori di nuove strette monetarie.
La Federal Reserve inizia oggi la riunione che dovrebbe portarla domani ad annunciare un nuovo rialzo dei tassi di interesse per la 17esima volta consecutiva al 5,25%, ma l'attenzione dei mercati sarà soprattutto sull'outlook di politica monetaria.
Anche nella zona euro le aspettative sono di ritocchi all'insù dei tassi dopo i recenti commenti di alcuni esponenti della Bce e gli ultimi dati macro. Così a Milano il Mibtel parte in sordina (-0,11% a 27.131 punti) e l'S&P/Mib fa altrettanto (-0,05% a 35.375 punti).
Nonostante il prezzo del greggio al di sopra dei 72 dollari al barile scendono i titoli oil: Eni (-0,26%), Saipem (-0,97%), Tenaris (-0,98%), Saras (-0,02% a 4,94 euro) ed Erg (-0,78% a 18,71 euro).
Queste ultime due sono state coperte oggi da Morgan Stanley entrambe con un rating di equalweight, mentre i target sono rispettivamente a 6 euro e a 22 euro.
Restando nel comparto energetico, ma con un occhi particolare alle utility, continua a tenere banco Autostrade (-0,59% a 21,62 euro).
Ieri il ministro per le infrastrutture Antonio Di Pietro ha chiesto al ministero dell'Economia, proprietario della società, se non sia il caso di commissariare l'Anas prima di decidere eventuali aumenti degli investimenti a favore dell'ente che vigila sulla rete stradale.
Il ministro, che ha parlato nel corso di un'audizione alla commissione Ambiente della Camera, ha poi aggiunto di aver segnalato alla Corte dei Conti e alla Procura fatti riguardanti la gestione dell'Anas in cui è possibile ipotizzare i reati di false comunicazioni sociali e falso in bilancio. Di Pietro ha anche detto in Parlamento che senza il suo via libera alla fusione tra Autostrade e Abertis il gruppo italiano dovrebbe rinunciare alla concessione governativa sulla rete autostradale italiana.
Persino Enel (-0,07%) che ha firmato ieri con Hera il contratto definitivo per l'acquisto da parte di quest'ultima della rete di distribuzione Enel di 18 comuni della provincia di Modena, a fronte di un corrispettivo totale di circa 107,5 milioni di euro, fatica a tener testa alle vendite.
Nemmeno il fatto che la Commissione Ue ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea perché all'interno di società come Enel, Eni, Telecom Italia (-0,23%), Finmeccanica (-1,18%) il Governo conserva con la golden share un potere di veto sull'ingresso di nuovi azionisti e sulle scelte strategiche sostiene queste azioni.
L'abolizione della golden share renderebbe le società più contendibili. Meglio Snam (+0,13%) e Terna (+0,12%) positive come Alleanza (+0,45%), Generali e Mondadori (+0,17%), mentre tra le
performance più pesanti c'è quella di Pirelli & C., in calo dell'1,10% a 0,671 euro dopo che Bridgestone, il secondo produttore mondiale di pneumatici, ha annunciato che i profitti annuali potrebbero scendere per la prima volta negli ultimi cinque anni a causa del forte incremento (+50%) del costo della gomma naturale.
Agli incrementi del costo della gomma si aggiungono quelli dell'energia. Gli utili netti potrebbero scendere del 64% a 65 milioni di yen (Bridgestone ha sede a Tokio) dal record di 181 milioni di yen dell'anno scorso. "Una notizia che potrebbe pesare indirettamente sull'intero settore pneumatici perchè è una conferma dei timori di ricadute negative degli incrementi dei prezzi di molte materie prime sui margini di alcuni comparti industriali, come quello della produzione di pneumatici", sottolinea un analista di una sim milanese che ha appena pubblicato uno studio su Pirelli & C. confermando il giudizio neutrale.
Il target è stato però tagliato a 0,77 euro per recepire sostanzialmente il calo dei prezzi di Telecom Italia, ormai principale asset di Pirelli & C.
Invece Ing questa mattina ha alzato il target price di Mps (-0,20% a 4,60 euro) a 4,7 da 4,6 euro, confermando a hold (tenere in portafoglio) il rating sul titolo. Giù anche gli altri bancari, soprattutto la Pop Milano (-1,31%) e Capitalia (-0,79%).
Contro corrente Generali (+0,82%) che beneficia delle indiscrezioni, non confermate, secondo le quali la De Agostini potrebbe investire in azioni della compagnia triestina una parte della somma ricavata dalla vendita di Toro Assicurazioni (-0,04% a 20,86 euro).
Invece Romain Zaleski ha detto, in un'intervista a Mf, che non aumenterà la sua partecipazione in Generali, che è però un investimento stabile e duraturo nel tempo.
Sul Midex sale dello 0,45% viceversa Unipol sulle indiscrezioni che riguardano l'imminente nomina del nuovo amministratore delegato: si fa il nome di Sandro Salvati, attuale Ad di Toro. Mentre FonSai (-0,29%) potrebbe essere interessata all'acquisto di una parte della quota dell'1% che Cesare Romiti intende dismettere da Rcs Mediagroup (-0,40%) a un prezzo "giusto". Sulla quota Rcs Diego della Valle "farà il suo dovere". Attenzione infine a Meliorbanca (titolo in preapertura) che ha siglato un contratto per la cessione della propria partecipazione del 10% in Systema Holding a un prezzo di 51 milioni e una plusvalenza di 15 milioni.
Francesca Gerosa
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=166085&chkAgenzie=TMFI