CINA: DEBITO SCHIZZERA' AL 96% DEL PIL NEL 2011
di WSI
Allarmante la previsione dell'economista Victor Shih, che si confronta con il 22% stimato dal FMI (che al contrario non tiene conto delle passivita' dei governi locali). Si rischia crisi finanziaria di almeno due anni e di dimensioni enormi.
La crescita esponenziale delle passivita' dei governi locali della Cina potrebbe spingere il debito governativo al 96% del PIL l'anno prossimo, aumentando seriamente le possibilita' di uno scoppio di una crisi finanziaria per la terza maggiore economia al mondo.
A lanciare l'avvertimento e' stato il professore di economia Victor Shih, secondo cui il "peggiore scenario e' una crisi finanziaria di dimensioni enormi intorno al 2012".
L'economista della Northwestern University di Evanston, nell'Illinois, che ha trascorso mesi effettuando ricerche sulle transazioni del debito di circa 8000 entita' locali governative, ha dichiarato in un'intervista telefonica concessa a Bloomberg che "il rallentamento dovrebbe durare almeno due anni e forse anche di piu'".
Secondo i calcoli di Shih, l'anno prossimo il debito cinese potrebbe raggiungere quota 39.838 miliardi di yuan (pari a $5.800 miliardi). Le sue previsioni per il rapporto tra debito e PIL (96%) si confrontano con quelle del Fondo Monetario Internazionale, pari al 22%, che escludono pero' le passivita' dei governi locali. L'FMI vede il rapporto tra debito e Pil spagnolo al 69.6%, quello Usa al 94%, quello greco al 115% e quello del Giappone al 227%.