La conversione è conveniente se l'azione è sopra 4.25 a cui si deve anche sommare l'ultima cedola cui si rinuncia se si converte (nel 2006, nel 2005 si rinuncerebbe a più cedole).
L'azione deve essere un 5% sopra quella cifra, quindi. Diciamo 4.50 con coseguente prezzo di 106 per la convertibile (il prezzo non tiene conto degli interessi che scorrono ma che si incamerano, come sappiamo). Discorso in prossimità della scadenza, ripeto.
Seguendo questo ragionamento l'azione ha più margini di guadagno ma, come sappiamo, la convertibile presenta meno rischi. Questione di scelte e di posizionamenti nel portafoglio, quindi.