Fitch a Italia: ora riforme Stop a misure austerity
'Monti credibile, rischi da sua uscita'. Moody's: ritorno pil Italia a livelli pre-crisi nel 2013
21 agosto, 15:24
"L'Italia non ha bisogno di altre misure di austerità, quelle varate sono sufficienti, ma ora sono necessarie le riforme". Lo ha detto stamani in un'intervista a Bloomberg tv il direttore dei rating sovrani di Fitch, David Riley.
L'Italia potrebbe vedere tornare nel 2013 la dinamica del Pil a livelli pre-crisi. E' quanto afferma Moody's in un rapporto diffuso questa notte in cui sottolinea comunque che "l'aggiustamento potrebbe essere completo solo a metà" e "la recessione potrebbe durare fino al 2016". Moody's stima per l'Italia un pil fra 0% e -0,5% nel 2013.
Nel suo rapporto Moody's traccia un parallelo fra la crisi finanziaria che colpì Svezia e Finlandia negli anni '90 e quella che sta mettendo ora a dura prova i paesi europei 'perifericì nei quali riforme strutturali strutturali sono già state attuate ma il percorso per risanare i disequilibri accumulati è solo a meta e "potrebbe aver bisogno ancora di diversi anni" per completarsi.
"L'attuale governo italiano ha tantissima credibilita" e Monti deve fare progressi il più velocemente possibile "per creare una certa luce in fondo al tunnel". E' quanto afferma il direttore operativo di Fitch David Riley a Bloomberg Tv sottolineando come i rischi della fine del suo governo siano maggiori dei problemi dell'economia.
Per Moody's "la contrazione dell'economia di Spagna, Portogallo e Italia sembra relativamente meno profonda e avvicinarsi più a quella vissuta dalla Svezia", mentre Irlanda e Grecia hanno più punti in comune con la crisi più grave che colpì la Finlandia. Se così fosse allora Spagna, Italia e Portogallo potrebbe veder tornare la dinamica del Pil ai livelli pre crisi all'inizio del 2013 impiegandoci 17 trimestri. Al contrario se prendiamo come "giusto il caso finlandese allora la correzione é solo completa a metà e potrebbe proseguire almeno fino al 2016".
L'attuazione di riforme strutturali nei paesi periferici dell'area euro - Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - ha migliorato ma non completamente risolto gli squilibri esterni sviluppati da questi paesi prima della crisi. Lo afferma l'agenzia internazionale Moody's, sottolineando che la correzione è solo completata a metà e potrebbe richiedere diversi anni.
Intanto il governo greco ha approntato un nuovo pacchetto di tagli alla spesa pubblica pari a 13,5 miliardi di euro e non più per 11,5 miliardi come richiesto in un primo tempo dalla troika per concedere ad Atene ulteriori aiuti economici.
SPAGNA: PIENO IN ASTA E TASSI IN NETTO CALO - La Spagna fa il pieno in un'asta di titoli a 12 e 18 mesi, collocando sul mercato 4,51 miliardi di bond contro un target massimo di 4,5 miliardi e con tassi in deciso calo. Il rendimento medio sulla scadenza annuale è sceso al 3,070% dal 3,918% di luglio, mentre il tasso sul titolo a 18 mesi è calato al 3,335% dal precedente 4,242%.
Nel dettaglio, il Tesoro spagnolo ha venduto titoli a 12 mesi per 3,533 miliardi e bond a 18 mesi per 981,63 milioni. La domanda per i titoli a un anno è stata di 1,91 volte l'importo offerto, in calo da 2,23 dell'ultima asta mentre per quelli a 18 mesi è stata pari a 3,98 volte, in rialzo da 3,66 del collocamento di luglio.
SPREAD BTP-BUND SCENDE SOTTO 410 PUNTI - Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso sotto 410 punti (409,4). Il tasso di rendimento dei titoli di Stato italiani a dieci anni è al 5,65%.
BORSA: EUROPA POSITIVA, MILANO +1,5% CON SPREAD SOTTO 410 - Le Borse europee proseguono in rialzo a metà seduta con l'evidenza di Milano. Piazza Affari guadagna con il Ftse Mib l'1,50% mentre lo spread tra btp e bund scende sotto la soglia dei 410 punti. Nel paniere principale continua sugli scudi Mps (+6,48%), seguita da Intesa SanPaolo (+3,39%), Bpm (+3,14%). I listini del Vecchio Continente beneficiano del pieno della Spagna nell'asta di titoli a 12 e 18 mesi con Madrid che guadagna quasi mezzo punto. Sugli stessi livelli Londra e Francoforte.
Oltre il mezzo punto Parigi. I mercati guardano poi agli incontri, in programma tra i diversi leader della eurozona tesi a valutare i progressi nella lotta alla crisi. L'indice d'area Stoxx 600 guadagna un quarto di punto con la corsa delle materie prime (sottoindice dj stoxx +1,24%).
notizia 'ansia'