FELICITA' E' TROVARSI CON LA NATURA, VEDERLA, PARLARLE

DANY1969

Forumer storico
(Lev Tolstoj)
Buona settimana a tutti :)
Ci mancava anche il maltempo a fare disastri! Certo che questo 2020 vuole lasciare il segno sino alla fine :wall:
Oggi propongo un trekking di 3 settimane fa :).... La cima del Monte Chersogno (m 3026), tra la Val Maira e la Val Varaita nel cuneese.
Nella prima foto si vede la cima in questione :d:
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Ieri sera un'immensa soddisfazione sentire Crisanti ammettere che ci sono milioni di asintomatici,
e sentire che il 95% dei "contagiati" che vengono rilevati dai tamponi sono "positivi", ma non
manifestano la malattia.

Poi lui rimane dell'idea utopica che bisogna fare i tamponi a tutta la popolazione per "circoscrivere" il virus,
anche se da più parti gli hanno fatto presente che così facendo si blocca tutto.

E che una persona può essere negativa oggi e positiva domani.
Ma essere "positivi" non significa essere "malati".



Cresce la preoccupazione in seguito all'aumento di contagi da Coronavirus, arrivati ieri a 2.844 (su 118.932 tamponi eseguiti),
ed il governo sembra proprio intenzionato a varare nuove misure restrittive, che comprenderebbero
l'uso della mascherina anche all'aperto per tutte le regioni italiane e la chiusura dei locali dopo le ore 23.

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Eppure, mentre da un parte l'Iss (Istituto superiore di sanità) ed il ministero della Salute lanciano l'allarme, parlando nel loro ultimo report di un

"concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico", in caso di
"un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati,
e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei",

dall'altra ci sono esperti che ancora una volta invitano alla calma.

Dopo Matteo Bassetti il quale nel corso di un'intervista a ha dichiarato che non ci troviamo affatto di fronte ad una seconda ondata del virus,
bensì alla cosiddetta "coda" della prima, anche il direttore del'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri"
Giuseppe Remuzzi smorza i toni, almeno per quanto riguarda la regione Lombardia.


"Dove è circolato tanto in passato a me sembra che il virus circoli molto meno e con effetti diversi.
C’è una buona dose di immunità diffusa, anche se non possiamo assolutamente considerarla di gregge",


ha infatti dichiarato il medico ai microfoni del "Corriere della Sera".

"Esistono due tipi di immunità diverse che però si possono sommare.
Una è quella da anticorpi, di chi ha già contratto la malattia.
La media in Lombardia è intorno al 7%, ma nelle zone più colpite tra la Bergamasca e il Lodigiano è di molto superiore.
Poi c’è un’altra forma di immunità, altrettanto importante fornita dalle cellule T che sono fornite dalla memoria.
Una parte della popolazione potrebbe già essere stata esposta in passato a qualcosa di simile al Covid
e il nostro sistema immunitario potrebbe conservarne memoria".




Per quanto riguarda Bergamo, gravemente colpita dal virus, il direttore del Mario Negri spiega
che la soglia di immunità umorale raggiunta arriva ben al 60%, cosa che potrebbe essere avvenuta anche in altre zone.

A riprova di ciò, il fatto che adesso la situazione sia molto cambiata.

"C’è una differenza nei numeri che non può essere spiegata solo dall’elemento psicologico",
dichiara Remuzzi, convinto che a ridurre i contagi nel nord Italia non sia stata soltanto la prudenza dei cittadini,
ancora scossi dopo la terribile esperienza vissuta.

"Però è chiaro che l’attenzione e il rispetto dei comportamenti individuali in questa fase è decisiva.
È il motivo per cui in Francia non sono riusciti a contenere i numeri".

L'impennata dei contagi registrati in tutta Italia?

Remuzzi invita a considerare i risultati mettendoli a confronto con il numero di tamponi effettutati:


"Più cerchi, più trovi casi, dato che il virus comunque circola in una società tornata aperta.

Dobbiamo tenere gli occhi spalancati sull’andamento dei ricoveri.

Il 3 aprile in Lombardia c’erano 1.444 persone intubate.

Oggi sono 42, e molti sono ricoverati da tempo.

Nella fase più critica, da noi moriva il 50% delle persone in terapia intensiva, oggi il 5%".

Usavamo già cortisone, eparina, in alcuni casi Remdesivir. È cambiato il contesto.

Se tu hai 80 persone che non respirano da gestire fai fatica a stargli dietro.

Oggi invece riusciamo a prevenire, a curare subito.

Quello che in primavera non era possibile perché il virus girava da mesi".
 
Continuo a battere il chiodo.......


Interessantissima intervista a Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al San Martino di Genova. Cosa dice il professore:


  • le mascherine hanno senso solo con altre misure, da sole sono solo un elemento esteriore, visibile, di obbedienza agli ordini, ma gli italiani sono stati molto corretti sono ad ora;

  • la malattia è in circolazione, ma con 55 mila positivi abbiamo 250 persone in terapia intesiva. Si tratta lo 0,5 %, mentre a marzo eravamo al 5%;

  • ormai siamo stabili anche sui casi, con circa il 2% dei tamponi positivi. Questo vuol dire che il virus circola, ma sempre con la stessa percentuale.
  • Chiaro che al crescer e dei tamponi, crescono i positivi;

  • Bisogna essere prudenti e portare le mascherine, ma senza seminare terrore.
  • Si tratta di una utile misura preventiva, ma il Covid-19 non è la peste bubbonica del trecento;

  • lo stato d’emergenza è utile, se serve a velocizzare la burocrazia, ma deve essere chiaramente detto che non siamo più alla diffusione che c’era a marzo.

 
Proseguono con grande intensità gli scambi di attacchi aerei, missilistici e con l’artiglieria fra armeni ed azeri nel Caucaso,
attorno alla regione autonoma del Nagorno Karabakh abitata soprattutto da armeni.

Nella zona ad esser e colpita con durezza è la capitale Stepanakert.


Gli armeni rispondono anch’essi con l’artiglieria colpendo la città azera di Ganja, la seconda del paese.


Results of Armenia's massive missile attacks against dense residential areas in Ganja city. Azerbaijan retains its right to take adequate measures against legitimate military targets to defend civilians and enforce Armenia to peace. 4 new missile just hit Ganja. pic.twitter.com/GInYCJyJc6
— Hikmet Hajiyev (@HikmetHajiyev) October 4, 2020




Una possibile mediazione vedrebbe l’Armenia cedere un 20% del territorio azero occupato,
ma queste regioni sono da millenni abitati dall’etnia cristiana e sarebbe molto doloroso per Yerevan ammettere la sconfitta.


La guerra sembra non avere vie d’uscita e l’intervento della Turchia l’ha resa più complessa e difficile da far cessare.

Il fatto è che Erdogan , con il suo intervento nell’area, effettuato tramite o mezzi tecnologici (droni) o mercenari turco-siriani, riesce ad ottenere diversi obiettivi contemporanei:


  • distrarre la Russia dagli altri scacchieri in cui si sta confrontando con al Turchia, cioè la Siria, la Libia ed il mediterraneo orientale,

  • rafforzare la propria presenza ed influenza nell’area dell’Asia Centrale ed in quei paesi che vede come etnicamente collegati;

  • acquisire influenza in un’area importante per il transito delle risorse energetiche;

  • mettere la Nato di fronte alla Russia ed aumentarle la contraddittoria rissosità.

Erdogan sembra non dormire proprio mai nel desiderio di espansionismo neottomano.

Gioca con grande intraprendenza e sfrontatezza su vari fronti.

L’occidente giace disarmato fra la sua presenza nella Nato ed il potere enorme della minoranza turca in Germania.

Gli USA cercano di trovare una mediazione , ma non si spingeranno ad intervenire direttamente.

Bisogna vedere quanto potrà durare il gioco con la Russia:

per ora l’Armenia continua a non chiedere l’aiuto di mosca e l’attivazione del patto difensivo,
ma l’Azerbaigian ha già affermato che non si fermerà neanche di fronte al territorio armeno,
se Yerevan continuerà a colpire gli azeri.


Mosca potrebbe cambiare idea ed intervenire direttamente, ed il gioco si farebbe pesante per Erdogan.
 
Immagino già i casini che salteranno fuori. Devono comunicare quante sono le schede cestinate.
Comunque il problema è sempre quello. La gente che non va a ri-votare. Mancano 853 voti del primo turno.
Mentre di là hanno assoldato di tutto e dippiù.



Il sito del ministero ha ufficializzato la vittora di Mauro Gattinoni: 31 i voti di distacco su Peppino Ciresa.

Il sindaco è lui, anche se ha già stappato la bottiglia più di mezz'ora fa quando erano stati diffusi i dati calcolati "a mano" dalla coalizione.
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Facilmente anticipabile la richiesta degli sconfitti di procedere alla riconta delle scheda anche perchè sono diverse quelle al momento contestate.
 
In una delle pagine più sapide del suo celebre “Viaggio in Italia”,
Goethe narra di aver assistito alla celebrazione di un processo presso il Palazzo Ducale di Venezia.

E ne parla come di uno spettacolo vero e proprio, organizzato di conseguenza con tanto di pubblico e di attori.

E gli attori naturalmente erano i giudici e gli avvocati, ciascuno nel proprio ruolo, cioè nella loro parte.


Ma se Goethe vede in quel processo un vero spettacolo è in realtà per una diversa e specifica ragione:
e precisamente perché egli avverte distintamente che “la causa è già decisa, allorquando si disputa in pubblico”.


Una strana sensazione del genere – e cioè che ciascuno dei protagonisti ben sappia che la causa sia già decisa –
viene destata dal processo celebrato in questi giorni a Catania nei confronti di Matteo Salvini.


Spiego perché e in che senso.


Innanzitutto, anche uno studente di giurisprudenza di primo anno capisce subito che se Salvini è colpevole di sequestro dei migranti, allora io sono un astronauta.

E siccome chi mi conosce non mi ha mai visto passeggiare fra le stelle, né pensa che io sappia farlo, Salvini non ha consumato nessun sequestro di persona.

Per aversi infatti un vero sequestro, occorre che il sequestrato abbia completamente perduto la facoltà di muoversi,
sia cioè stato privato in modo assoluto della libertà di movimento e di allontanamento
.


Ora, quella nave di migranti era attraccata al porto di Catania; i migranti erano stati impediti da Salvini, ministro dell’Interno, allo sbarco;

ma forse che qualcuno avrebbe impedito a quella nave di allontanarsi?

Di dirigersi verso Malta?

Di tornare indietro?



Nessuno.

Anzi, se, per avventura, la nave fosse salpata in altra direzione, Salvini avrebbe acceso un cero a Sant’Agata, patrona di Catania, in segno di ringraziamento.


Proprio per questo, di sequestro non c’è neppure l’ombra.

E lo sanno tutti.

Lo sanno anche i giudici di Catania.


Infatti, la Procura della Repubblica per suo conto ha chiesto l’archiviazione perché ben sa che di sequestro non vi sono tracce;
lo sanno gli avvocati difensori;
lo sanno i giornalisti;
lo sa Salvini;
lo sanno i parlamentari che hanno votato a favore del processo;
lo sanno, dicevo, perfino i giudici.

Lo sanno tutti.


E tuttavia, la rappresentazione deve andare avanti e perciò va avanti, nel preciso senso messo in luce dalla magistrale pagina di Goethe.


Dico che lo sanno perfino i giudici perché stabilire – come il giudice catanese ha fatto – due prossime udienze
destinate a sentire come testi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i precedenti e successivi ministri,
allo scopo di paragonare il comportamento di Salvini con quello degli altri e con quello del capo del governo,
è una cosa completamente inutile per capire se ci sia o non ci sia il sequestro.


Intendo dire che l’impressione che residua è che stabilire questo modo di procedere serva più che altro a fare qualcosa,
ma qualcosa di inutile dal punto di vista strettamente processuale e perciò che si sappia bene che di sequestro non si può parlare in alcun caso.


Infatti, se il sequestro esiste, nei suoi elementi costitutivi, allora esso esiste
indipendentemente da ciò che abbiano fatto o non abbiano fatto i predecessori e i successori di Salvini.

Se invece non esiste, allora acquisire tutto ciò è parimenti inutile.



Insomma, pura superfluità che non serve però a nascondere ciò che tutti sanno, ma fingono di non sapere e cioè che il sequestro non esiste.

E dunque, a dispetto delle sorti della nostra povera Italia, che meriterebbe si usassero meglio il tempo a disposizione,
oltre che le risorse umane ed economiche, che lo spettacolo continui.

Anche senza l’augusta presenza di Goethe.
 
Povero anche lui....ma sarà davvero in bolletta. Oppure i conti estero sono floridi ?
Cominciamo da quella proprietà che ..........


Bell’affare che ci abbiamo fatto con la caduta del Muro di Berlino se a trent’anni da questo accadimento
abbiamo un Papa terzomondista che attacca la proprietà privata in un’Enciclica.


È la classica eterogenesi dei fini: invece che la fine della storia di cui straparlava illudendosi Francis Fukuyama,
con il corollario che l’idea capitalista e liberale fosse ormai ineluttabilmente accettata da tutti, siamo a un passo dal comunismo mondiale.


Stretti tra la prepotenza cinese, lo straripamento geopolitico dell’Islam
– e del terrorismo a esso legato che ha preso il posto di quello manovrato negli anni Settanta dal Kgb –
e una Chiesa ormai perennemente in ginocchio che cerca solo di mediare con i nuovi possibili padroni del mondo,
colpevolizzando l’America e il capitalismo per tutti i mali del mondo.


E la cosa peggiore è che la reazione – ricordate i “reazionari” ? – non è in mano ai conservatori e ai liberali,
bensì ai populisti nazionalisti, che oggi hanno preso il posto che negli anni Venti, Trenta e Quaranta del secolo scorso era stato quello del fascismo europeo.


Ora tutti i liberali sanno che il comunismo e il nazionalismo fascista sono la stessa orrenda cosa politica.

Solo cambiata di segno: è lo Stato che si mangia l’individuo.

Magari instradandolo a una guerra mondiale.

Comunque rinchiudendolo in un lager o in prigioni ridotte a segrete per qualunque motivo di dissenso, compreso quello sanitario-pandemico.

Cosa che già avviene quasi ovunque.

E anche in Italia, come ben sanno quelli che, come i radicali, si occupano di questo problema non secondario che rappresentano i detenuti, i loro detenenti e gli edifici in cui marciscono.


Insomma, la caduta del Muro ha fatto risorgere la barbarie e i fantasmi autoritari che si credevano scomparsi dopo il crollo del Terzo Reich.


E il cosiddetto nuovo ordine mondiale a trazione cinese e con l’incognita dell’Islam geopolitico e del relativo terrorismo ha adesso anche il sigillo papale.


Un incubo di cui si vede l’inizio, si intravede lo sviluppo probabile e non si scorge la auspicabile fine.
 
inizio da questi 2 video del ottimo dentro la notizia:


IL primo su come la pandemia mediatica e la progressiva dittatura mediatica era stata “incredibilmente” prevista con largo anticipo dalle élites globali……
che progettavano già come “risolverla” con un NUOVO ORDINE MONDIALE da loro “gentilmente” offerto!




e questo sui larghissimi finanziamenti elargiti di nascosto agli stati “A LIBRO PAGA” dalle stesse élites globaliste
e così ben si comprende l’attacco interno e mediatico in atto contro il leader Bielorusso che ha mandato al mittente le offerte e sta denunciando l’accaduto!




Di Bizzi vi allego anche l’articolo con cui spiega le prossime evoluzioni in atto per l’Italia,
che è stato sicuramente lo stato più bravo nella gestione del Covid…..si il più bravo a eseguire gli ordini delle élites……
e a massacrare economicamente, socialmente, culturalmente, ecc. i propri cittadini….
un governo criminale sostenuto da una maggioranza incostituzionale e formata da servi
e in maggior parte da fancazzisti miracolati da un comico a libro paga della Cina, della Germania
e delle élites globaliste (ve lo ricordate Grillo quando incitava “scherzando” i tedeschi “invadeteci” per combattere “cricca, casta e corruzione” ….
il mantra con cui da decenni si maschera la distruzione dell’Italia)



Bizzi: la farsa Covid è finita, ora licenziano il golpista Conte | LIBRE


L’articolo si commenta da solo senza nessun problema.


Il problema vero è che dopo Conte arriva probabilmente Draghi e dalla padella Pandemica passeremo alla padella liberista estrema.


L’Unica possibilità è smussare e anestetizzare gli ego personali e unire tutte le forze sane per salvare l’Italia dal destino di miserabile colonia come ormai è ridotta la Grecia.


Molto interessante come anche nei programmi di massa ipercontrollati iniziano a passare chiarissimi messaggi anti – Conte come questo di Rampini:




Consiglio vivamente di diffondere questo articolo di Bizzi e di guardarsi anche quelli che si trovano nei riferimenti in fondo.


In particolare quello di Mazzucco che fa venire la pelle d’oca.


Della serie non “si salvi chi può” ma “ SI SALVI CHI SA”.


Ormai siamo al punto che per difenderci dai nipotini decerebrati o criminali dei partigiani rossi diventati Fascisti economici e viceré tedeschi e cinesi
ci vuole una nuova RESISTENZA DEMOCRATICA forte e decisa.

Prima che i milioni di cittadini italiani disperati e ridotti in miseria aprano gli armadi dei fucili da caccia e passino ad un altro tipo di resistenza!


Informazione di servizio il 10 prossimo a Roma ci sarà la “MARCIA DELLA LIBERAZIONE” contro la Dittatura Sanitaria in essere e per la rinascita costituzionale e economica del paese:


Appello 10/10/20


Con tantissime figure di informazione libera e indipendente (da Scardovelli a Fusaro alla Cunial, ecc.)


Unire le forze sane del paese anche per capire se l’attuale opposizione è una vera opposizione o solo un teatrino per ingannare i cittadini, come è accaduto per decenni!
 
Una sentenza del tribunale di Roma ha considerato illegittime le pretese dell'Istituto di recuperare le somme erogate per errore.

Somme che alcune volte possono essere impercettibili; altre variare verso l'alto.

Laila Perciballi del Movimento Consumatori – Roma Capitale
ha annunciato in una nota la sentenza della quarta sezione civile del Tribunale di Roma,
dalla quale è emerso che un invalido pensionato non deve restituire all'Inps l'ombra di un solo centesimo.


Come ha riportato Il Messaggero, con la sentenza dello scorso 24 settembre
il giudice ha annullato la richiesta avanzata dall'Inps all'anziano in merito all'indebito di oltre 51mila euro.

Ma che cosa è successo esattamente?

Semplice: l'Inps ha commesso una serie di errori, versando sul cedolino dell'anziano più del dovuto.

Tutto questo sarebbe andato avanti per anni, fino ad arrivare all'enorme cifra citata.

Il pensionato ha sempre ritirato la propria pensione ignaro dell'errore commesso dall'Istituto previdenziale, credendo di ricevere il corretto importo dell'assegno.

L'uomo ha quindi utilizzato le somme ricevute, in ogni caso minime, per soddisfare i bisogni primari.

Una volta accortosi dell'errore commesso, l'Inps ha provato a rimediare.

In molti casi, infatti, l'Istituto ha inviato ai pensionati una lettera per chiedere indietro l'intero ammontare della somma versato per errore.
E lo ha fatto anche dopo qualche mese o anno dal pasticcio.


Tornando alla sentenza che affondato l'Inps, il giudice ha richiamato gli stessi principi espressi dalla Cassazione in una pronuncia risalente al 2018.


"Deve, quindi, escludersi che il pagamento sia addebitabile ad una condotta fraudolenta o in malafede del pensionato
trattandosi di errore imputabile esclusivamente all'istituto e conseguentemente di indebito sanabile.
Nulla pertanto deve restituire il ricorrente all'Inps".



Lo stesso Movimento dei Consumatori ha anche invitato i pensionati a controllare se sulla propria pensione sono presenti trattenute
e, nel caso, a verificarne la legittimità visto che, come stabilito dal tribunale di Roma, spesso si tratta di denaro non dovuto.


È inoltre importante dare un'occhiata al calendario, visto che il prossimo 10 dicembre si avvicina.

Per quel giorno è infatti prevista la scadenza per i cittadini che hanno aderito

"alla rottamazione ter e per i quali bisogna pagare tutti i ratei scaduti ".
 

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