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Fiat: Marchionne l'oracolo dell'industria dell'auto (FT)
ROMA (MF-DJ)--"Sergio Marchionne e' l'oracolo dell'industria automobilistica. Il numero uno di Fiat ha dimostrato ai rivali la necessita' delle fusioni per ridurre la capacita' in eccesso e per aumentare la redditivita'. Sergio Marchionne e' un gradino avanti agli altri, riuscendo a guadagnare di piu' producendo meno macchine".
Sono queste le "lodi" all'a.d. di Fiat Sergio Marchionne, contenute nella Lex Column del Financial Times che commenta lo scorporo e il secondo trimestre record della casa automobilistica torinese.
Certo, l'aumento dei ricavi (+12,5%) e il raddoppio dei margini operativi, ricorda l'Ft, riflettono in parte "la ferma determinazione di Marchionne a tenere i costi sotto controllo". Nonostante cio', lo stesso numero uno del Lingotto, secondo il quotidiano londinese, non deve perdere d'occhio il calo delle vendite, che non accenna ad arrestarsi: "in Europa Fiat ha perso il 17% nel secondo trimestre e in Italia e' a malapena al 30%: c'e' una grossa sfida, a Torino come a Detroit". red/cat
(END) Dow Jones Newswires July 22, 2010 03:35 ET (07:35 GMT) Copyright (c) 2010 MF-Dow Jones News Srl.- - 03 35 AM EDT 07-22-10
ROMA (MF-DJ)--"Sergio Marchionne e' l'oracolo dell'industria automobilistica. Il numero uno di Fiat ha dimostrato ai rivali la necessita' delle fusioni per ridurre la capacita' in eccesso e per aumentare la redditivita'. Sergio Marchionne e' un gradino avanti agli altri, riuscendo a guadagnare di piu' producendo meno macchine".
Sono queste le "lodi" all'a.d. di Fiat Sergio Marchionne, contenute nella Lex Column del Financial Times che commenta lo scorporo e il secondo trimestre record della casa automobilistica torinese.
Certo, l'aumento dei ricavi (+12,5%) e il raddoppio dei margini operativi, ricorda l'Ft, riflettono in parte "la ferma determinazione di Marchionne a tenere i costi sotto controllo". Nonostante cio', lo stesso numero uno del Lingotto, secondo il quotidiano londinese, non deve perdere d'occhio il calo delle vendite, che non accenna ad arrestarsi: "in Europa Fiat ha perso il 17% nel secondo trimestre e in Italia e' a malapena al 30%: c'e' una grossa sfida, a Torino come a Detroit". red/cat
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