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Forumer storico
profit warning di Vard
La crisi del petrolio e dei mercati emergenti mette in difficoltà Fincantieri
. Vard Holdings, società del gruppo triestino, ha lanciato un profit warning sui risultati del terzo trimestre e dell'intero esercizio 2015. Lo ha reso noto questa mattina al mercato la stessa Fincantieri . Vard, quotata a Singapore, è specializzata nella realizzazione di mezzi navali di supporto per il settore petrolifero.
Fincantieri
controlla il 55,63% del capitale di Vard e ne consolida i risultati.
Il gruppo tiestino parla di difficoltà operative dei cantieri brasiliani del gruppo e di attuale difficile contesto politico-economico brasiliano. Vard prevede quindi "che i propri risultati economici e finanziari relativi al terzo trimestre e all'intero esercizio 2015 subiranno un impatto negativo significativo". Nel primo semestre del 2015 i ricavi di Vard hanno rappresentato il 27,5% dei ricavi consolidati di Fincantieri e il totale dei ricavi del segmento Offshore di Fincantieri .
I dettagli saranno comunicati in occasione della pubblicazione dei risultati per il terzo trimestre 2015, prevista per l'11 novembre prossimo. La data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 da parte del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri è stato fissato invece per il 10 novembre.
Oggi Il Corriere della Sera scrive che Fincantieri starebbe preparando un aumento di capitale da 500 milioni di euro (tutto il gruppo capitalizza poco più di 1,1 miliardi di euro) ad un anno dalla quotazione in borsa. Il titolo è sotto forte pressione questa mattina a Piazza Affari, è sospeso al ribasso con una perdita teorica del 13% a 0,6 euro. In mattinata il gruppo ha pubblicato un comunicato speigando che "ad oggi nessuna decisione è satta presa e nessun advisor è stato incaricato di studiare tale oeprazione".
Nel frattempo, le quotazioni del petrolio, dimezzate nel corso dell'ultimo anno, hanno ripreso a indebolirsi nelle score ore in Asia (Wti a 46,38 dollari il barile, -0,54%), sotto pressione a causa della produzione ancora elevata da parte dell'Opec, delle attese che a breve arrivi sul mercato il greggio iraniano e dei dati deboli sulla crescita della Cina.
Se da un lato la produzione di petrolio rallenta negli Usa (ma non quella dell’Opec, per ora), con lo shale oil che a novembre dovrebbe scendere ai minimi dal 2007, dall’altro emerge il problema dei prodotti raffinati in Europa.
Le scorte di diesel nel colossale hub di Anversa-Rotterdam-Amsterdam sono salite al record storico di 3,7 milioni di tonnellate, con i serbatoi di stoccaggio pieni al 70%. Vicini, quindi, alla capacità massima.[uhm e saras?]

La crisi del petrolio e dei mercati emergenti mette in difficoltà Fincantieri

Fincantieri

Il gruppo tiestino parla di difficoltà operative dei cantieri brasiliani del gruppo e di attuale difficile contesto politico-economico brasiliano. Vard prevede quindi "che i propri risultati economici e finanziari relativi al terzo trimestre e all'intero esercizio 2015 subiranno un impatto negativo significativo". Nel primo semestre del 2015 i ricavi di Vard hanno rappresentato il 27,5% dei ricavi consolidati di Fincantieri e il totale dei ricavi del segmento Offshore di Fincantieri .
I dettagli saranno comunicati in occasione della pubblicazione dei risultati per il terzo trimestre 2015, prevista per l'11 novembre prossimo. La data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 da parte del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri è stato fissato invece per il 10 novembre.
Oggi Il Corriere della Sera scrive che Fincantieri starebbe preparando un aumento di capitale da 500 milioni di euro (tutto il gruppo capitalizza poco più di 1,1 miliardi di euro) ad un anno dalla quotazione in borsa. Il titolo è sotto forte pressione questa mattina a Piazza Affari, è sospeso al ribasso con una perdita teorica del 13% a 0,6 euro. In mattinata il gruppo ha pubblicato un comunicato speigando che "ad oggi nessuna decisione è satta presa e nessun advisor è stato incaricato di studiare tale oeprazione".
Nel frattempo, le quotazioni del petrolio, dimezzate nel corso dell'ultimo anno, hanno ripreso a indebolirsi nelle score ore in Asia (Wti a 46,38 dollari il barile, -0,54%), sotto pressione a causa della produzione ancora elevata da parte dell'Opec, delle attese che a breve arrivi sul mercato il greggio iraniano e dei dati deboli sulla crescita della Cina.
Se da un lato la produzione di petrolio rallenta negli Usa (ma non quella dell’Opec, per ora), con lo shale oil che a novembre dovrebbe scendere ai minimi dal 2007, dall’altro emerge il problema dei prodotti raffinati in Europa.
Le scorte di diesel nel colossale hub di Anversa-Rotterdam-Amsterdam sono salite al record storico di 3,7 milioni di tonnellate, con i serbatoi di stoccaggio pieni al 70%. Vicini, quindi, alla capacità massima.[uhm e saras?]