ironclad
Pitchfork + Harmonic patterns
Quando verranno introdotti tassi profondamente negativi?
Nonostante i documenti di lavoro dell'FMI, possiamo essere ragionevolmente sicuri che i banchieri centrali saranno inizialmente riluttanti ad introdurre tassi profondamente negativi. In passato hanno comprensibilmente mostrato cautela quando si sono avventurati in politiche sconosciute e vorranno vedere solo un'inflazione moderata dei prezzi degli asset.
Invece, poiché l'economia globale mostra segni di una recessione profonda, possiamo aspettarci che le banche centrali espandano le quantità della loro base monetaria. È probabile che la priorità sia il finanziamento dei disavanzi pubblici e il sostegno dei bilanci delle banche. Laddove i tassi d'interesse sono già negativi, spingerli più in basso è probabile che sarà considerata una scelta secondaria. Pertanto, in assenza di una crisi del credito che minaccia il sistema bancario, sembra improbabile che vengano applicati tassi nominali oltre il -2% o -3%, a meno che l'economia globale non subisca un vero crollo.
Tutto ciò cambia in caso di crisi creditizia e sistemica. Finché esiste un sistema bancario a riserva frazionaria, le crisi del credito sono endemiche al sistema. Non importa quanto una banca sia ben capitalizzata, all'inizio di una crisi del credito rischia di essere rapidamente sopraffatta da crediti inesigibili e dal calo dei prezzi delle garanzie. In questo caso la priorità immediata per una banca centrale è stabilizzare il sistema bancario nazionale e sostenere i prezzi degli asset. Ciò è stato conseguito con successo in seguito alla crisi della Lehman e, soprattutto, l'aumento senza precedenti della quantità di denaro e credito non sembra aver portato ad un'inflazione significativa dei prezzi al consumo.
È quest'ultimo esito, che ha messo a tacere i monetaristi e altri critici, che interessa di più ai policymaker. Possiamo aspettarci che i banchieri centrali pensino di poter espandere significativamente le loro basi monetarie senza effetti negativi. Ciò consente loro di tagliare i tassi d'interesse più profondamente in territorio negativo. È probabile che tali tagli avvengano per primi nell'Eurozona, dove sono già negativi e le banche sono maggiormente sottocapitalizzate, alcune delle quali stanno già affrontando problemi di solvibilità. Inoltre i funzionari dell'FMI hanno già spianato la strada a Christine Lagarde per implementare tassi negativi profondi pubblicando i due documenti citati in questo articolo.
A seguito di una crisi del credito, le finanze pubbliche finiscono sempre sotto pressione. La Lagarde avrà un obiettivo primario: finanziarle attraverso un quantitative easing, probabilmente molto maggiore di quanto visto finora. Adottando un approccio aggressivo nei confronti dei tassi d'interesse, i finanziamenti pubblici saranno al sicuro... almeno nel breve termine. Allo stesso tempo, i tassi d'interesse negativi faranno salire il valore dei titoli di stato esistenti, dando l'impressione che le banche siano in qualche modo solvibili. Ma i tassi d'interesse negativi indurranno i depositanti a cercare alternative per i motivi sopra descritti. In breve, è probabile che portino ad un crack-up boom, in cui i depositanti grandi e piccoli cercheranno di acquistare qualsiasi cosa solo per sbarazzarsi dei soldi in deposito.
Abbiamo già ricevuto avvertimenti di questi potenziali sviluppi nei prezzi in rapido aumento di oro e bitcoin. Data la trappola che Argarwal e Kimball sembrano aver involontariamente piazzato per le banche centrali e in particolare la BCE, è improbabile che la distruzione del valore del denaro depositato sarà un processo elaborato. Un crack-up boom non è affatto un boom, ma un crollo della valuta. E dato che arriverà una crisi sistemica, che probabilmente inizierà nella zona Euro ma che sicuramente diventerà rapidamente globale, i tassi d'interesse nominali profondamente negativi assicureranno un collasso delle valute fiat.
Data la rapidità con cui l'economia globale sta attualmente rallentando, saremo fortunati se una crisi del credito che porta a tassi nominali profondamente negativi non arriverà entro la fine dell'anno. Il ritmo con cui i depositanti nelle banche saranno quindi consapevoli di ciò che sta accadendo alla loro valuta fiat determinerà la velocità e l'entità del crollo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia
Nonostante i documenti di lavoro dell'FMI, possiamo essere ragionevolmente sicuri che i banchieri centrali saranno inizialmente riluttanti ad introdurre tassi profondamente negativi. In passato hanno comprensibilmente mostrato cautela quando si sono avventurati in politiche sconosciute e vorranno vedere solo un'inflazione moderata dei prezzi degli asset.
Invece, poiché l'economia globale mostra segni di una recessione profonda, possiamo aspettarci che le banche centrali espandano le quantità della loro base monetaria. È probabile che la priorità sia il finanziamento dei disavanzi pubblici e il sostegno dei bilanci delle banche. Laddove i tassi d'interesse sono già negativi, spingerli più in basso è probabile che sarà considerata una scelta secondaria. Pertanto, in assenza di una crisi del credito che minaccia il sistema bancario, sembra improbabile che vengano applicati tassi nominali oltre il -2% o -3%, a meno che l'economia globale non subisca un vero crollo.
Tutto ciò cambia in caso di crisi creditizia e sistemica. Finché esiste un sistema bancario a riserva frazionaria, le crisi del credito sono endemiche al sistema. Non importa quanto una banca sia ben capitalizzata, all'inizio di una crisi del credito rischia di essere rapidamente sopraffatta da crediti inesigibili e dal calo dei prezzi delle garanzie. In questo caso la priorità immediata per una banca centrale è stabilizzare il sistema bancario nazionale e sostenere i prezzi degli asset. Ciò è stato conseguito con successo in seguito alla crisi della Lehman e, soprattutto, l'aumento senza precedenti della quantità di denaro e credito non sembra aver portato ad un'inflazione significativa dei prezzi al consumo.
È quest'ultimo esito, che ha messo a tacere i monetaristi e altri critici, che interessa di più ai policymaker. Possiamo aspettarci che i banchieri centrali pensino di poter espandere significativamente le loro basi monetarie senza effetti negativi. Ciò consente loro di tagliare i tassi d'interesse più profondamente in territorio negativo. È probabile che tali tagli avvengano per primi nell'Eurozona, dove sono già negativi e le banche sono maggiormente sottocapitalizzate, alcune delle quali stanno già affrontando problemi di solvibilità. Inoltre i funzionari dell'FMI hanno già spianato la strada a Christine Lagarde per implementare tassi negativi profondi pubblicando i due documenti citati in questo articolo.
A seguito di una crisi del credito, le finanze pubbliche finiscono sempre sotto pressione. La Lagarde avrà un obiettivo primario: finanziarle attraverso un quantitative easing, probabilmente molto maggiore di quanto visto finora. Adottando un approccio aggressivo nei confronti dei tassi d'interesse, i finanziamenti pubblici saranno al sicuro... almeno nel breve termine. Allo stesso tempo, i tassi d'interesse negativi faranno salire il valore dei titoli di stato esistenti, dando l'impressione che le banche siano in qualche modo solvibili. Ma i tassi d'interesse negativi indurranno i depositanti a cercare alternative per i motivi sopra descritti. In breve, è probabile che portino ad un crack-up boom, in cui i depositanti grandi e piccoli cercheranno di acquistare qualsiasi cosa solo per sbarazzarsi dei soldi in deposito.
Abbiamo già ricevuto avvertimenti di questi potenziali sviluppi nei prezzi in rapido aumento di oro e bitcoin. Data la trappola che Argarwal e Kimball sembrano aver involontariamente piazzato per le banche centrali e in particolare la BCE, è improbabile che la distruzione del valore del denaro depositato sarà un processo elaborato. Un crack-up boom non è affatto un boom, ma un crollo della valuta. E dato che arriverà una crisi sistemica, che probabilmente inizierà nella zona Euro ma che sicuramente diventerà rapidamente globale, i tassi d'interesse nominali profondamente negativi assicureranno un collasso delle valute fiat.
Data la rapidità con cui l'economia globale sta attualmente rallentando, saremo fortunati se una crisi del credito che porta a tassi nominali profondamente negativi non arriverà entro la fine dell'anno. Il ritmo con cui i depositanti nelle banche saranno quindi consapevoli di ciò che sta accadendo alla loro valuta fiat determinerà la velocità e l'entità del crollo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia