Vediamo un po' quanta polvere si alza .....
Tra il dire e il fare c'è di mezzo molto più del mare, perlomeno se si parla del Movimento 5 Stelle.
Chi voleva rappresentare il "nuovo che avanza" e ripulire la "vecchia politica", quella dei "cadaveri che camminano" e degli sprechi,
ben preso si è trovato a sedere sulle stesse poltrone. Scoprendo che rinunciare a quei privilegi non è poi così facile.
Non è facile rinunciare ai soldi pubblici, ed in effetti i gruppi consiliari del Movimento 5 Stelle di Piemonte ed Emilia Romagna, le due regioni dove i grillini sono entrati in Consiglio, usano soldi pubblici per pagare gli stipendi agli staffisti e finanziarsi giornalino di partito e volantino di propaganda. Attività che un movimento che dice di voler eliminare gli sprechi della politica e ridurre i finanziamenti pubblici dovrebbe auto-finanziarsi: certo non basta rinunciare agli esigui rimborsi elettorali delle regionali.
Coerenza che viene meno anche quando si scoprono primizie interessanti su uno dei principali "moralizzatori" dell'antipolitica grillina: il giovane consigliere regionale dell'Emilia Romagna Giovanni Favia, classe 1981, recentemente in polemica con Beppe Grillo in persona per una questione di presenze televisive pagate con soldi pubblici.
Favia aveva bollato la Commissione Regolamento e Statuto dell'Emilia Romagna come "da abolire", in quanto "inutile spreco di denaro pubblico".
Oggi ne è presidente.
Come è andata, lo racconta un recente articolo de L'Espresso
ripreso anche dal blog dirittodicritica.
In soldoni, la Commissione è stata istituita nel 2001, avrebbe dovuto restare in funzione per 30 mesi ma i lavori sono proseguiti per altri nove anni.
Nel 2010 Giovanni Favia è stato uno dei principali detrattori della Commissione, avendone chiesto più volte l'abolizione. E tutti i torti non li aveva.
Il Consiglio regionale ha però preferito prolungare i lavori di altri cinque anni, vista la necessità di "revisionare il regolamento": evidentemente ci vogliono almeno quattordici anni per farlo, soprattutto quando si lavora solo 30 ore all'anno, come successo nel 2011, stando a quanto riportato dall'Espresso.
Questo a fronte di un budget di oltre 100.000 euro annui, più spese di rappresentanza ed un emolumento maggiorato per il presidente, il quale ha a disposizione pure due dirigenti e un funzionario della Regione.
Roba allettante, anche per chi vorrebbe tagliare gli sprechi.
In più, il Movimento 5 Stelle non è stato fortunato: nonostante il buon successo elettorale, 7% di consensi ottenuti alle urne e due consiglieri eletti, Giovanni Favia non è riuscito ad ottenere né di far parte dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale né la presidenza della Commissione Bilancio, come aveva chiesto.
Quando gli hanno offerto come "consolazione" proprio la presidenza della tanto odiata e "da abolire" Commissione Regolamento e Statuto, Favia ha subito accettato senza nemmeno pensarci due volte.
Troppo allettanti i 125.239,68 euro annui, più benefits.