La sindrome del "io faccio parte degli eletti, non sono gente comune" è la sindrome maturata nelle schiere della sinistra, e che più antisinistra non c'è, dagli anni 70 in avanti. Vedere, sentire canotto&mezzo è come vedere l'emblema della deriva presa dalla sinistra dal 70 in avanti.
Vero, ma esiste comunque in ogni dove e in ogni epoca, con differenti sfaccettature...
Accanto ai beneficiati veri, c'è tutto un esercito di figure di contorno che di fatto campano delle briciole, ma che comunque tremano alla sola idea di
essere travolte da una crisi che arriva a lambirle, ma non ancora a colpirle. Ma che vedono bene e rifiutano, a costo di sacrificare chiunque e di accettare qualsiasi cosa
a patto che il problema si fermi in casa del vicino.
La società francese durante l' occupazione, gli ariani polacchi e i ghetti, gli stessi tedeschi muti, sordi e ciechi; allora come ora.
A livello individuale, molti si rifugiano in una forma di autosuggestione con la quale si "convincono" addirittura di stare in un sistema in fondo giusto, nel quale
le vittime alla fin fine sono tali perchè se lo meritano. E se loro non sono coinvolti, "evidentemente" è perchè sono migliori. E divengono complici, o come minimo acquiescenti, fino a quando il problema non li travolge.
Si cancella la memoria, si eliminano le radici, si sopprime l' esame critico delle proprie azioni, a livello individuale e collettivo, si ignorano i fatti, gli eventi.
Si diventa ciò che Hannah Arendt ha descritto fin troppo bene. Ma che si tende anche a rimuovere, fin troppo bene.