Interessante...
Mercato azionario: il dominio della gestione ‘passiva’. Più volte ho ricordato come in realtà siano sempre più i flussi ‘passivi’ a determinare le sorti del mercato. Anche se non immaginavo che sarebbero stati in grado di portarci sopra quota 2800 (S&P 500) con questa facilità. Riassumendo: CTAs, strategie di Risk Parity e fondi con Volatility Target rappresentano i settori più cospicui nel mondo dell’investimento ‘passivo’ o comunque dettato da regole algoritmiche incurante delle variabili di analisi micro (bottom-up) e/o macro (top-down) dei fondamentali economici, monetari, politici, che tipicamente guidano la gestione discrezionale. Michael Lewis, equity trader di Barclays, è sempre una buona fonte di supporto quantitativo e di commento alla dinamiche citate. Ieri Lewis nel suo commento al mercato ricordava che il gestito (equity US) sottoposto alle regole di questo tipo di strategie è stimabile in circa 700+ bio USD di cui circa 400 bio sono fondi VT (con target di volatilità). Sono proprio questi ultimi ad avere spazio per comperare ancora (al momento sarebbero al 60% della loro potenza di fuoco massima) mentre CTAs e Risk Parity avrebbero già espresso buona parte, se non tutto, il loro potenziale di acquisto in questi 3 mesi scarsi di spumeggiante rialzo. Nei prossimi 10 giorni, ipotizzando una volatilità ‘normale’ (per esempio 50bp di movimento giornaliero chiusura su chiusura), queste strategie compreranno ancora. Tipicamente l’input di volatilità (volatilità più bassa si aumenta la leva e si compra) è sugli ultimi 3 mesi e nelle prossime sessioni uscirà dalla finestra monitorata il momento di picco della volatilità sperimentata sotto Natale. L’ipotesi di Michael è quella di una salita all’80% dell’esposizione massima. 20% (esposizione che passa dal 60% all’80%) di 400 bio sono 80 bio. Accadendo in 10 sessioni sarebbero 8 bio al giorno. Acquisti davvero molto robusti (e insensibili alle evoluzioni economiche, monetarie, politiche) che potrebbero anche prolungarsi per altre due settimane a ritmi simili, portando l’esposizione al 100%, sempre ipotizzando una volatilità ‘normale’ sui mercati. In questo scenario provare una visita a quota 2900 (S&P 500) o anche ai massimi assoluti di settembre potrebbe non essere un’assurdità. A quel punto però, se non ci sarà un rimbalzo evidente dell’economia globale in grado di riattivare acquisti importanti da parte delle strategie discrezionali, il carburante proveniente dalle strategie passive sarà con ogni probabilità terminato.