Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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....per chi può essere utile

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Premessa: parlo di investimenti e non di trading.

Io sono fuori dal long da metà aprile, troppo pericoloso per quanto mi riguarda e con rapporto di rischio/rendimento pari 3 a 1 almeno...cioè per salire di un 1% se ne rischiano 3% al ribasso, ovviamente parlo di equity globale, cioè partendo dai cani, noi possiamo solo amplificare in un senso o nell'altro.

Ho comprato oro, sto accumulando $ da un paio di settimane e sono posizionato short sull'equity e sui bond, quindi al momento sono in leggera sofferenza su equity e bond.

Se hai letto ciò che ho scritto nel thread, il pericolo maggiore che vedo è insisto nel senso di sicurezza e mancata percezione di pericolo da parte degli investitori, con ovviamente una percentuale più alta di questo comportamento nei piccoli investitori che sono accecati dalla ricerca di rendimento a tutti i costi.

I mercati azionari stanno andando avanti per inerzia, con pochi volumi e grandi divergenze e soprattutto senza volatilità.

Il mercato può andare avanti giorni o mesi così, per inerzia, ma poi lo scotto da pagare sarà commisurato a mio modo di vedere.

Troppe cose non tornano...




:up:

Il solo elemento su cui sono più perplesso è eur/usd... Non tanto perchè in questo momento sussistano particolari motivi per vederlo sopra gli 1.15 - 1.16, ma ho l' impressione che potrebbe iniziare a scontare la fine delle politiche accomodanti Bce (e anche i futuri cambi di vertice con relativi nuovi orientamenti di politica monetaria) e quindi riprendere una tendenza rialzista di lungo :mumble:

L' impressione è che non appena solo si paventi un accenno ad una ipotesi di possibile chiusura delle stampanti in Bce, il cross parta in quarta...
 
:up:

Il solo elemento su cui sono più perplesso è eur/usd... Non tanto perchè in questo momento sussistano particolari motivi per vederlo sopra gli 1.15 - 1.16, ma ho l' impressione che potrebbe iniziare a scontare la fine delle politiche accomodanti Bce (e anche i futuri cambi di vertice con relativi nuovi orientamenti di politica monetaria) e quindi riprendere una tendenza rialzista di lungo :mumble:

L' impressione è che non appena solo si paventi un accenno ad una ipotesi di possibile chiusura delle stampanti in Bce, il cross parta in quarta...


Ci sta, d'altronde la questione del tapering bce sarà sul tavolo in autunno, con tutte le conseguenze che hai giustamente sottolineato tu.

Quello che non mi torna è il gap mostruoso de cross post elezioni francesi e soprattutto la sua velocità e rapidità di salita.

Viene anche il dubbio che dietro ci sia qualche hedge o altro...
 
Mediaset: Amber alza la voce e chiede svolta (milanofinanza.it)

Di Andrea Montanari (milanofinanza.it)

MILANO (MF-DJ)--Vivendi (28,8%) non è presente all'assemblea, così gli attacchi a Mediaset arrivano da Amber (2,5%). Per la prima volta il fondo attivista, già protagonista della battaglia su Parmalat , esce allo scoperto e si palesa in assemblea, anche se la partecipazione risale a qualche anno fa. Per la prima volta, infatti, Amber prende le parola in un'assemblea tranquilla, dove solo tre sono gli stati gli interventi dei piccoli soci. Il focus dell'intervento di Arturo Albano è stato tutto incentrato sui costi gestionali del gruppo televisivo italiano e sul rapporto tra costi e risultati operativi. "Il costo medio medio di ogni dipendente di Mediaset è di 102 mila euro su base annua contro una media di 86 mila euro degli altri principali competitor internazionali, a fronte di un'età media nel frattempo salita da 46 a 49 anni e con risorse umane triple rispetto a quelle della Spagna", ha dichiarato l'esponente del fondo Amber, che poi ha sollevato anche il costo del consiglio d'amministrazione del network: "Nel periodo 2012-2016 il costo medio del cda è stato complessivamente di 62 milioni a fronte di perdite che hanno superato il mezzo miliardo".

E anche escludendo il risultato dello scorso anno, ovvero una perdita record di 294,5 milioni legata alla vicenda Vivendi , "le perdite sarebbero stato di 250 milioni". Analizzando poi nel dettaglio l'andamento del business italiano, l'esponente del fondo attivista afferma come "sempre nello stesso periodo 2012-2016 le perdite cumulate sono state di 900 milioni, e anche se si escludesse il risultato dello scorso anno il rosso sarebbe stato superiore ai 500 milioni".

Per questo Amber chiede una svolta nella gestione, soprattutto di Premium, e un cambio di passo. Un affondo che pare essere indirizzato in particolare al presidente Fedele Confalonieri. "Il costo del cda di Mediaset per il solo 2016 è stato triplo rispetto alla media dei competitor: 15,8 milioni rispetto ai 4,9 milioni di costo medio delle altre società del settore". Il numero 1 di Mediaset ha poi fatto sapere, in risposta, che il nuovo piano industriale al 2020 prevede nuovi target di marginalità in miglioramento rispetto all'anno precedente, che potrebbero esserci acquisizioni mirate o cessione di asset non strategici. Mentre per quel che riguarda il costo medio del board è inferiore ai dati riportati da Amber e si attestano a 2,8 milioni "in linea con quelli degli altri società quotate". Mentre per quel che attiene alla spesa media del personale, Confalonieri ha fatto sapere che "il dato è allineato a quello di Prosiebensat e inferiore a quello di Tf1: il costo medio è di 90mila euro".


(END) Dow Jones Newswires

June 28, 2017 06:15 ET (10:15 GMT)




La cosa fondamentale è ragionare sempre sulle certezze dei numeri :-o
 
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